lunedì 28 settembre 2009

"Signora, ci fa un saluto per Ezio e Iacchetti?"
"Ecchiccazzo è Ezzioiacchetti?"
"Ma come, striscia, canale 5, non guarda canale cinque?"
"Certo che no, dico, mi ha preso per una deficente rincoglionita?"

lunedì 21 settembre 2009

Sangue

della serie: Facendo le cose semplici.
(ovvero il lato sinceramente immorale e semplicista che fa di tutta l'erba un fascio)


"Ho tanti amici uomini, sono praticamente un uomo" è una frase delle più sentite, una di quelle frasi che provengono dall'universo femminile senza alcuna richiesta da parte dell'universo maschile, così come un certo puttaneggiare che solitamente sussegue la frase come per dire:
Con le palle si, ma donna comunque con sensualità e valori femminili.
L'uomo probabilmente nel caso base percepisce una specie di agglomerato di bocca seno culo fica, chiaramente posizionati un una sorta di contesto, di ambiente che è la donna nel completo.Questa può essere molto bella o molto brutta o vie di mezzo.Il maschio per valutare l'esemplare non fa troppo caso alla parte celebrale e tende a sottovalutarla, questo è probabilmente conseguenza fisica naturale del defluire del sangue dal cervello per andare a riempiere altre zone.
Probabilmente la cosa più naturale che a questo punto l'esemplare maschile vorrebbe fare è semplicemente mugugnare un "uh-uh" e battersi i pugni sul petto, ma la donna, essere più o meno evoluto, ha complicato le cose in maniera estrema a causa di una serie di paranoie esistenziali legate proprio al rapporto di coppia(non come quelle basilari del maschio che si limitano a chiedersi "Che cazzo ci faccio io qui sulla terra?").
L'uomo quindi lascia perdere l'uh-uh e cerca di pensare a cosa deve fare, mentre quel poco sangue che rimane nel cervello serve a spogliare mentalmente l'esemplare di sesso femminile e visualizzare l'atto che si realizzarebbe nel caso vado tutto a buon fine.
Come dicevamo il maschio pensa e probabilmente non dice gran che, la fammina allora cerca di mostrare carattere e sensualità con un gesticolare deciso parlando però di cosa ha mangiato oggi a pranzo passando poi al perchè il rosa perlato delle scarpette della ragazza al tavolo accanto è davvero un brutto colore; si getta, accendendosi una sigaretta, nel racconto di eventi bizzarri in cui lei è la protagonista, perchè va tanto di moda essere strani, ogni tanto dice addirittura un "si sono strana lo so" con finto disprezzo e ettolitri di fashion.
Il maschio ascolta, gli sovvengono alla mente eventi strani di cui lui è stato protagonista, ma preferisce lasciar perdere data la loro sconcertante atipicità non proprio assimilabile alla stranezza da "pazzo" simil "the club" attribuibile agli eventi che ha appena ascoltato.
Così è anche quando la donna inizia a parlare di pornografia ma li l'uomo si scopre un filo e quando lei cita youporn lui tira fuori altri cinque nomi di siti migliori, la femmina lascia cadere la mandibola sul tavolo.A questo punto lui vira l'argomento strafalcionando filosofia ispirata un pò da un libro sulla meditazione che ha nel cesso di casa dei suoi genitori, un pò da un articolo letto sulla rivista di salute e benessere che regalavano col giornale del giovedì, un pò da un acido preso l'anno precedente: è arrivato il momento in cui la donna vuole tirare fuori nuovamente le palle e il cervello, ma soprattutto la sua alta resilienza fisica.
Per fare ciò lei inizia a parare del parto di una sua cara amica, una cosa dolorosissima, e dice che prima o poi succederà anche a lei, ma riguardo ciò a lui viene in mente cosa disse sua madre a proposito:" si, faticoso, ma venvia, è del tutto normale."Da questo argomento l' esemplare femminile spesso passa a parlare di una plastica al seno eventuale se non ha seno, sennò dice che non ha intenzione di avere figli, almeno per ora, e che quando ne avrà non allatterà di certo, sennò si rovinerebbe le tette.
L'ultima affermazione costringe il maschio a fissargliele facendo lo sforzo di guardarla poi in faccia per dire qualche cazzata priva di senso tipo "speriamo non mi facciano la multa, ho parcheggiato in doppie... doppia fila".

mercoledì 16 settembre 2009

Le migliori idee si rischia sempre di dimenticarle,

restano intatte le stronzate

lunedì 14 settembre 2009

E' quasi finita l'estate.
Questa giornata di pioggia sancisce il fatto.
Lo smongolo causato dagli esami ha in definitiva segnato un estate di merda completata con tutto l'addizionale, fatto che include la gente di Milano, la burocrazia, il caso, le leggi della vita, le leggi dello stato, la mancanza di buon senso, con un l'unica utilità:
capire che sotto il clima di pace, sono in guerra.
(siamo in guerra)
Questo in realtà è uno stato naturale umano.

sabato 12 settembre 2009

Niente aspirina

Mi sveglio e guardo fuori dal treno, è fermo, mi riaddormento.
Mi risveglio dopo poco, riguardo fuori dal treno, mi sgranchisco e sento il mal di testa lancinante, ieri ho preso a bere dal pomeriggio ricordo, poi penso fino a dove riesco: ho litigato con mio fratello, ho chiesto a una sua amica se veniva con me dietro un cespuglio per chiavare, poi boh, il vuoto, come cazzo ci sono arrivato qui sul treno?Ho guidato fino in stazione o mi ci hanno portato?
Il treno non riparte, mi guardo fuori, c'è un murales con scritto "Fia", no cazzo: "fa che non siamo a firenze!".
Guardo gli altri scompartimenti, tutto vuoto, guardo fuori e c'è degli altri treni, sono in un deposito.
Due treni più in la ci sono dei tizi che ne puliscono uno, risalgo sul mio treno, ceco di aprire una porta, vedo un bambino marocchino dietro e non riesco ad aprirla, poi vado, mi incammino verso la zona dove magari c'è qualcuno a lavorare.
Il mio cellulare è scarico, non so manco l'ora, vedo un addetto ai lavori e gli chiedo che ore sono e dove sono.
Sono a Milano, ore 10 e mezza.
Gli chiedo indicazioni per andare dove devo e lui mi dice che posso uscire e farla costeggiando i binari o seguendo proprio i binari dall'inteno, ma non sa bene la strada dall'interno.
Costeggio.
I suoi venti minuti sono più di quaranta, sotto il sole.
Arrivo in quei dipartimenti dispersi nelle aree più estreme della sezione di ingegneria.
Entro in un edificio e metto in carica il telefono nel corridoio, faccio una chiamata per sapere in che edificio è il dipartimento.
Vado in bagno, mi lavo, la mia maglia sa di cadavere, fortuna che ho un cambio.
Entro nel complesso giusto, alla fine riesco ad arrivare al piano degli uffici, è un unico corridoio grigio con dettagli blu.
Aspetto tempo indeterminato, la mia testa la sento spaccata in due, entro, faccio fatica a non vomitargli addosso al prof, ho preso il minimo all'esame, quindi mi faccio spiegare tutti gli errori, TUTTI.
'Stesame l'ho steccato davvero, si, sono gli altri che mi hanno annullato per la burocrazia che mi fanno prudere le mani.Ho perso 20/ 30crediti già sostenuti per cosa?Burocrazia dimmerda, cavilli del cazzo, prassi, ideologie contrarie ed ogni foma di intelligenza.
Esco e vado da che mi sta aspettando.
Oggi sono più stupido del solito.
Pranziamo insieme, e per me il pranzo è un giacciolo, un succo e una bottiglia d'acqua.
Lei tra le altre cose tira fuori un "Tu mi ami!", le chiedo "Si?".
Più tardi durante l' aperitivo avrà anche il tempo di dirmi che dovrei disintossicarmi (e non mi sovviene da cosa) che sto perdendo me stesso, si vede dice.
Boh.
Il resto della giornata scorre tra il mio coinquilino che mi chiede perchè non me ne vado al volo, dormire, emicrania, pizza, emicrania aperitivo analcolico e telefonata che mi spiega tutte le mie azioni della precedente serata.
Telefonare a mio fratello per vedere la situazione.
La voglia di sboccare (stimolata ma dovuta ad una ormai cronica e fastidiosa non ben identificata problematica alla gola ) ed il mal di testa lancinante mi accompagnano durante tutta la giornata, arriva poi l'ora alla canna della buona notte.
Non starò a spiegare le cause, gli esami, l'estate e ieri sera, ma la conclusione che senza spiegare le cose non può che apparire illogica è la seguente:
La mia università manca di buon senso, così come molte altre cose ed io comunque ho tutte le mie colpe.
Siamo tutti umani, nel bene e nel male, l'imperfezione è un accento alla pronuncia del cercare di esprimere il mondo come lo si vorrebbe.
Gli eventi si accavallano man mano che passa il tempo e questi intrecci di percorsi e reazioni tendono a definire quella che è la situazione attuale.
In fin dei conti non si può semplificare tutto come il fatto che manca buon senso ad ogni angolo, ma questo non è tutto, è paraziale, imperfetto.

lunedì 7 settembre 2009

Scivolo nella mia fattanza

Oggi sembra ieri, ma
ieri sembra iniziato una vita fa


Non è reale sprofondo nella fattanza finchè non sei sdraiato nel letto, serrande tirate chiuse, che ti alzi giusto perchè devi girare la canna, poi si sa che ti risdraierai.

Se ascolti con te stesso una di quelle belle canzoni che portano sensazioni,
Ecco che si spalma di poetica lo stereo.