Niente aspirina
Mi sveglio e guardo fuori dal treno, è fermo, mi riaddormento.
Mi risveglio dopo poco, riguardo fuori dal treno, mi sgranchisco e sento il mal di testa lancinante, ieri ho preso a bere dal pomeriggio ricordo, poi penso fino a dove riesco: ho litigato con mio fratello, ho chiesto a una sua amica se veniva con me dietro un cespuglio per chiavare, poi boh, il vuoto, come cazzo ci sono arrivato qui sul treno?Ho guidato fino in stazione o mi ci hanno portato?
Il treno non riparte, mi guardo fuori, c'è un murales con scritto "Fia", no cazzo: "fa che non siamo a firenze!".
Guardo gli altri scompartimenti, tutto vuoto, guardo fuori e c'è degli altri treni, sono in un deposito.
Due treni più in la ci sono dei tizi che ne puliscono uno, risalgo sul mio treno, ceco di aprire una porta, vedo un bambino marocchino dietro e non riesco ad aprirla, poi vado, mi incammino verso la zona dove magari c'è qualcuno a lavorare.
Il mio cellulare è scarico, non so manco l'ora, vedo un addetto ai lavori e gli chiedo che ore sono e dove sono.
Sono a Milano, ore 10 e mezza.
Gli chiedo indicazioni per andare dove devo e lui mi dice che posso uscire e farla costeggiando i binari o seguendo proprio i binari dall'inteno, ma non sa bene la strada dall'interno.
Costeggio.
I suoi venti minuti sono più di quaranta, sotto il sole.
Arrivo in quei dipartimenti dispersi nelle aree più estreme della sezione di ingegneria.
Entro in un edificio e metto in carica il telefono nel corridoio, faccio una chiamata per sapere in che edificio è il dipartimento.
Vado in bagno, mi lavo, la mia maglia sa di cadavere, fortuna che ho un cambio.
Entro nel complesso giusto, alla fine riesco ad arrivare al piano degli uffici, è un unico corridoio grigio con dettagli blu.
Aspetto tempo indeterminato, la mia testa la sento spaccata in due, entro, faccio fatica a non vomitargli addosso al prof, ho preso il minimo all'esame, quindi mi faccio spiegare tutti gli errori, TUTTI.
'Stesame l'ho steccato davvero, si, sono gli altri che mi hanno annullato per la burocrazia che mi fanno prudere le mani.Ho perso 20/ 30crediti già sostenuti per cosa?Burocrazia dimmerda, cavilli del cazzo, prassi, ideologie contrarie ed ogni foma di intelligenza.
Esco e vado da che mi sta aspettando.
Oggi sono più stupido del solito.
Pranziamo insieme, e per me il pranzo è un giacciolo, un succo e una bottiglia d'acqua.
Lei tra le altre cose tira fuori un "Tu mi ami!", le chiedo "Si?".
Più tardi durante l' aperitivo avrà anche il tempo di dirmi che dovrei disintossicarmi (e non mi sovviene da cosa) che sto perdendo me stesso, si vede dice.
Boh.
Il resto della giornata scorre tra il mio coinquilino che mi chiede perchè non me ne vado al volo, dormire, emicrania, pizza, emicrania aperitivo analcolico e telefonata che mi spiega tutte le mie azioni della precedente serata.
Telefonare a mio fratello per vedere la situazione.
La voglia di sboccare (stimolata ma dovuta ad una ormai cronica e fastidiosa non ben identificata problematica alla gola ) ed il mal di testa lancinante mi accompagnano durante tutta la giornata, arriva poi l'ora alla canna della buona notte.
Non starò a spiegare le cause, gli esami, l'estate e ieri sera, ma la conclusione che senza spiegare le cose non può che apparire illogica è la seguente:
La mia università manca di buon senso, così come molte altre cose ed io comunque ho tutte le mie colpe.
Siamo tutti umani, nel bene e nel male, l'imperfezione è un accento alla pronuncia del cercare di esprimere il mondo come lo si vorrebbe.
Gli eventi si accavallano man mano che passa il tempo e questi intrecci di percorsi e reazioni tendono a definire quella che è la situazione attuale.
In fin dei conti non si può semplificare tutto come il fatto che manca buon senso ad ogni angolo, ma questo non è tutto, è paraziale, imperfetto.
Mi risveglio dopo poco, riguardo fuori dal treno, mi sgranchisco e sento il mal di testa lancinante, ieri ho preso a bere dal pomeriggio ricordo, poi penso fino a dove riesco: ho litigato con mio fratello, ho chiesto a una sua amica se veniva con me dietro un cespuglio per chiavare, poi boh, il vuoto, come cazzo ci sono arrivato qui sul treno?Ho guidato fino in stazione o mi ci hanno portato?
Il treno non riparte, mi guardo fuori, c'è un murales con scritto "Fia", no cazzo: "fa che non siamo a firenze!".
Guardo gli altri scompartimenti, tutto vuoto, guardo fuori e c'è degli altri treni, sono in un deposito.
Due treni più in la ci sono dei tizi che ne puliscono uno, risalgo sul mio treno, ceco di aprire una porta, vedo un bambino marocchino dietro e non riesco ad aprirla, poi vado, mi incammino verso la zona dove magari c'è qualcuno a lavorare.
Il mio cellulare è scarico, non so manco l'ora, vedo un addetto ai lavori e gli chiedo che ore sono e dove sono.
Sono a Milano, ore 10 e mezza.
Gli chiedo indicazioni per andare dove devo e lui mi dice che posso uscire e farla costeggiando i binari o seguendo proprio i binari dall'inteno, ma non sa bene la strada dall'interno.
Costeggio.
I suoi venti minuti sono più di quaranta, sotto il sole.
Arrivo in quei dipartimenti dispersi nelle aree più estreme della sezione di ingegneria.
Entro in un edificio e metto in carica il telefono nel corridoio, faccio una chiamata per sapere in che edificio è il dipartimento.
Vado in bagno, mi lavo, la mia maglia sa di cadavere, fortuna che ho un cambio.
Entro nel complesso giusto, alla fine riesco ad arrivare al piano degli uffici, è un unico corridoio grigio con dettagli blu.
Aspetto tempo indeterminato, la mia testa la sento spaccata in due, entro, faccio fatica a non vomitargli addosso al prof, ho preso il minimo all'esame, quindi mi faccio spiegare tutti gli errori, TUTTI.
'Stesame l'ho steccato davvero, si, sono gli altri che mi hanno annullato per la burocrazia che mi fanno prudere le mani.Ho perso 20/ 30crediti già sostenuti per cosa?Burocrazia dimmerda, cavilli del cazzo, prassi, ideologie contrarie ed ogni foma di intelligenza.
Esco e vado da che mi sta aspettando.
Oggi sono più stupido del solito.
Pranziamo insieme, e per me il pranzo è un giacciolo, un succo e una bottiglia d'acqua.
Lei tra le altre cose tira fuori un "Tu mi ami!", le chiedo "Si?".
Più tardi durante l' aperitivo avrà anche il tempo di dirmi che dovrei disintossicarmi (e non mi sovviene da cosa) che sto perdendo me stesso, si vede dice.
Boh.
Il resto della giornata scorre tra il mio coinquilino che mi chiede perchè non me ne vado al volo, dormire, emicrania, pizza, emicrania aperitivo analcolico e telefonata che mi spiega tutte le mie azioni della precedente serata.
Telefonare a mio fratello per vedere la situazione.
La voglia di sboccare (stimolata ma dovuta ad una ormai cronica e fastidiosa non ben identificata problematica alla gola ) ed il mal di testa lancinante mi accompagnano durante tutta la giornata, arriva poi l'ora alla canna della buona notte.
Non starò a spiegare le cause, gli esami, l'estate e ieri sera, ma la conclusione che senza spiegare le cose non può che apparire illogica è la seguente:
La mia università manca di buon senso, così come molte altre cose ed io comunque ho tutte le mie colpe.
Siamo tutti umani, nel bene e nel male, l'imperfezione è un accento alla pronuncia del cercare di esprimere il mondo come lo si vorrebbe.
Gli eventi si accavallano man mano che passa il tempo e questi intrecci di percorsi e reazioni tendono a definire quella che è la situazione attuale.
In fin dei conti non si può semplificare tutto come il fatto che manca buon senso ad ogni angolo, ma questo non è tutto, è paraziale, imperfetto.
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