venerdì 28 agosto 2009

Mio padre me lo ricordo che sorride, in una foto un pò sbiadita in mezzo a un prato, con un bel maglione addosso.Nella foto ci siamo anche noi, mia madre, mio fratello ed io.
E' difficile pensare a cosa direbbe se potesse vedermi ora, mi piace pensare che farebbe una battuta sul piercing al naso, poi mi abbraccerebbe.Mia madre in quella foto aveva trent'anni, e un bel taglio di capelli.Io e mio fratello eravamo solo dei bimbi.
E' strano che l'unica cosa che io riesca a fare nel giorno in cui morì è comprare la sua marca di sigarette, suscitando un attimo di scompiglio al tabaccaio che frequento da qualche giorno (a Milano è tutto chiuso, compreso il tabacchi all'angolo) che non si vede chiedere camel gialle.Il tabaccaio mi sorride sempre, probabilmente sono uno dei due e tre clienti che si vede spuntare in questo periodo.
Non credendo in dio, in niente, non so che fare, dico qualcosa ad alta voce nella mia vuota calda casa d'agosto, gli dico che gli voglio bene, e mi sento un idiota a non studiare manco oggi per gli esami.
Credo che pagherei un rene per farci due chiacchere, ma queste cose esulano dal ciclo della vita e probabilmente sono solo cazzate.
Un giorno probabilmente non esisterò più neanche io e mio figlio, se ne avrò uno, vorrà fare due chiacchere con me, è proprio una bella responsabilità la riproduzione.
E' proprio triste e ridicolo rendersi conto tutto d'un tratto di quanto senta io la sua mancanza e di quanto mi sia mancato in questi undici anni, pensare che vorrei solo chiedegli se sarebbe contento di me ma mi basterebbe anche un abbraccio o un sorriso.
Vabè, così è la vita.