sabato 4 giugno 2011

-Impara ,diomaiale, a parlare!-
-zzu vui?-
-E' caso di chiamare le camicie verdi, con borghezio e gli altri fascisti padani, per spaccare il tuo culo terrone,
non è razzismo porcoddio, è proprio il tuo modo di storpiare l'italiano che non lo reggo, cazzo! Non lo reggo!
Come cazzo ha fatto bossi a sposare una terrona?! Avrà dovuto rieducarla, una faticaccia, diomaiale, e poi è stato peggio che altro, che col gene terrone, si è ritrovato un figlio handicappato come il trota!
Figlio di un padano e una terrona, la peggior accoppiata: peloso fuori, nebbia dentro!-
-Ma tu si proprj nu strunz!-
-Mia cara ragazzetta paleolitica, non comprendo i tuoi versi preistorici... però so che TU PUò COMPRENDERE ME, GIUSTO!? TU CAPIRE ME, troietta del cazzo, allora, vedrai che piano piano imparerai anche tu l'italiano, ti salverò dal tuo destino infame: non finirai a qualche reality o trasmissione per trogloditi, poi vedi, se non bonifichiamo noi la popolazione italiana chi ci aspettiamo che lo faccia!? Qualche badante cinegra?-

Sotto la luce dei lampioni, a milano pioveva.
La mattina si faceva strada dietro i palazzoni dei quartieri di periferia.
L'uomo prese a picchiarla, lei emetteva solo versi strozzati.
-Cazzo, lo vedi che tiri fuori la bestia che è in me!? Mi fai retrocedere al tuo livello infimo e arretrato di animale!-
Erano finalmente arrivati alla stazione di porta vittoria.
Una lunga camminata dal loro riparo notturno.
Il sole iniziava a portare il grigio del buongiorno.
Oggi per Gianluca era un gran giorno, gli ultimi tre mesi a dormire per strada gli erano sembrati un eternità.
Aveva perso la madre un anno prima, ultima persona che gli era rimasta.
Lei gli passava dei soldi per vivere e studiare, senza di lei il lavoro part time non gli bastava.
Smise di studiare, iniziò a bere vini sempre più scadenti, a non lavorare più, poi i problemi con l'affitto, la strada, ed eccolo li, alla stazione di porta vittoria alle 5 e mezzo del mattino in questo giugno piovoso.
-Allora, terroncella, ti spiego bene come stanno le cose, l'altra sera, mentre dormivo, un figlio di puttana si è messo a pisciarmi accanto, quando ecco che mi sveglia dicendomi" Cazzo Gian, come ti sei ridotto, oi, sono io, Libbia" e insomma, era il mio ex coinquilino.
La // ndr: in questo punto l'autore ha avuto una lunga pausa, dove ha perso la concentrazione, per amore della cronaca, racconteremo in breve come sarebbe andata la storia: l'ex coinquilino propone a Gianluca di prendersi l'incombenza di fare il corriere per un grosso quantitativo di cocaina. In realtà vuole avere qualcuno da incolpare e far arrestare per coprire i reali fornitori.
Il patto era di salire su una macchina rubata (modello quindi non definibile a priori)
parcheggiata nel terreno incolto accanto a porta vittoria e di guidarla fino alla fermata della 90 dove aspettare ulteriori indicazioni.
Gianluca si sente mezzo male, e deve pisciare, in più non si fida del suo ex coinquilino, conosciuto rottinculo.
Manda la sua donna a prendere la macchina e gli dice di guidarla fino alla 90, che lui ha da pisciare e la raggiungerà a piedi.
Mentre Gianluca sta arrivando alla macchina, arrivano gli sbirri, lui si acquatta per terra, lei lo chiama, gli sbirri lo trovano, lui si comporta da barbone ubriaco ( quale è ) e lo lasciano andare.
Lei viene arrestata.//