sabato 28 maggio 2011

Pausa opportuna

Come non notare, su queste note sfuggenti, la situazione instabile del microclima instaurato a casa mia.
Torna in fase, suggerisce il calendario, non fasi lunari.
Ok, contatto l'esterno della navetta:
-123 prova... prova...
nessuno la fuori?-
Nessuno.
Bussano. Un toc toc deciso.
-Nessuno in casa?-
Rispondo con un nessuno.
Questa graduatoria di attese e termini, agire sulla fiducia.
Fermarsi per l'astratto, viverlo, e ritrovarsi un pò più distanti.
Forse tra qualche anno questo periodo rappresenterà qualcosa di importate a livello sociale, ma io ricorderò tutt'altri schemi.
La prospettiva di enormi cose, quando basterebbe spazzare per terra e fare due lavatrici per un nuovo inizio.
Con la faccia schiacciata su un vetro di qualche documentario.
La testa sotto il cuscino.
Spasmi di ormone, stelle di pensiero, regimi di inconcretezza.
Bastano pochi giorni perchè i prodotti vadano a male, evidenziare le date di scadenza, affrettare il consumo.
Altre situazioni assurde, per una normalità che odora di sporco.
Lo sporco della distrazione in un attesa prossima.
Il rischio di trovarsi coi tempi più stretti del possibile giustifica questo scialare di qualità e possibili evidenze?
Incomprensioni, colluttazioni, monologhi, discorsi sulla difesa, riconnessione al mondo, discorsi di conquista, sul senso, e di abbandono.
A 23 anni il cervello raggiunge il massimo apice, e dopo che succede?
Avere un piano, ecco qual'è la corda con la quale cercherò di tirarmi su.
Ora probabilmente sto metabolizzando i passati quasi 23