venerdì 15 aprile 2011

Buchi emotivi in un cervello sessuale/ e riflessioni post 2000 // battere le dita su una tastiera

Ero in cinta di emozioni.
Gli uomini però non possono essere incinta, così decisi di abortire.
Presi la via della sincerità sfrontata e della concretezza,
ma la gente questo non lo trovava normale.
Allora smisi di interagire, perdendo l'interesse per questo genere di contatto.
L'istinto però rimase immutato,
divenni così un pervertito.
Fu in quel momento che mi accorsi di non essere mai stato incinta,
e che quel feto non poteva essere espulso,
si sta deteriorando dentro di me.

Ora, aggiungo queste righe:
Il punto è che non mi frega un cazzo,
svolta riarriva il thc, che devo lavorare,
prende meglio fare, sembra tutto perfetto, si,
mancano quelle due ragazze con la coda nel culo che ti spompinano in bagno mentre ti lavi i denti,
manca un grande ingresso in casa e camera da letto separata con un ampio matrimoniale,
manca qualche zero alla mia disponibilità economica,
manca qualche pezzetto al mio cervello, e al mio fegato,
manca capacità polmonare,
ma le idee pullulano, e non so neanche come ho fatto a stare qui fino adesso sano, fino a quest'ora del giorno.
Mi tengo questo mal di testa, rinuncio alla lavatrice, mi preparo per fare la spesa, magari dormirò un ora, poi si vedrà.
Che pensare è un dito in culo, senza anestesia ai cannabinoidi, che questa vita, il diocane, è stata una truffa, come il cambio che ho ricevuto ieri in aereoporto, ma la transazione non è ancora conclusa, ed è questo il divertente.
Allora dico ok, la favola non c'è mai stata, ma oliamo un pò questo meccanismo del vivere nella dittatura mascherata da democrazia.
Oliamo tutto, e mi sbatto, eccome se mi sbatto, olio per potermi sbattere di più, e sono sicuro che un giorno potrò scrivere un bel vaffanculo di gusto largo 12 metri, che sarà la fine della montagna che tirerò su.
E se non la tirerò su a modo, poco male, vorrà dire che invece di una montagna, sarà un enorme cratere.
E se anche il cratere andasse male, sarà almeno un enorme castello di sabbia spazzato via dal vento.
Insomma godot, l'intento è di venire ad aprirti il culo.