Io (e i miei amici imparanoiati)
16.15, devo ancora pranzare.
Ieri sono tornato da una lunga esperienza di viaggio, anche se più che lunga dovrei dire intensa e variegata.
La partenza è avvenuta infatti il 18, poco dopo il mio compleanno, a sua volta poco dopo la conclusione del ciclo di studi da liceale.
Il fatto strano non è che finendo una scuola ci si trova a pensare a quando è iniziata e al suo travagliato svolgimento, ma come tutto ciò possa far riflettere su ciò che è stato e ciò che sarà andando ben oltre l'evento stesso.
L'assurdità della divergenza tra i voti della prova di italiano e simulazione, la citazione del vecchio albert, un supposto fuori tema, l'inizio della scuola, le mie prospettive e i cambiamenti, il mio compleanno così frivolo tra questi eventi, utile a mettere quell'accenno sul fatto che il trascorrere del tempo è un fatto di non poca importanza in una vita.Tutte piccole riflessioni che confluiscono in un problema più grande: io e la mia vita.
Ma così dicendo non si capisce forse quale è il vero punto del discorso, quindi vado avanti col racconto, il 18 quindi sono partito per andare sulla costiera a concludere, anche se sarebbe meglio dire iniziare, qualcosa che avevo lasciato nove anni fa poco prima della morte di mio padra e non avevo più degnato di pensieri.
Talvolta pare incredibile come certi luoghi possano risvegliare ricordi che si credeva persi o ridotti solo a sfuocate e sbiadite fotografie.
Una parte della mia vita ha ripreso a respirare, una parte di me che non sono riusciuto a uccidere definitivamente.
Nessi, collegamenti, nuovi problemi che fanno da soluzione a vecchi punti poco chiari.
Un pò di tempo trascorso successivamente con la mia famiglia, ho avuto modo di risolvere vecchie problematiche dopo 2 anni che non ci stavo insieme così tanto, e altri lati del mio carattere si sono fatti vivi senza che io volessi, così da farmi analizzare la mia psiche e risolvere qualche altra problematica.Ultimi retaggi di epoche infantili in dissolvenza, la preparazione alla vita che dovrà essere fuori dalla mia famiglia, una famiglia strana, nei confronti della quale so di avere degli impegni come il più importante forse:mio fratello.
Conclusione della vacanza un pò di giorni con un mio vecchio amico delle medie e un altro che ho avuto il piacere di conoscere proprio in quei giorni, le medie, il mio primo periodo a Firenze, l'inizio di quei famosi nove anni di cui parlavo prima e la fine di un periodo infantile che stroncato di netto dalle necessità della vita ha causato qualche problema.
Cicli dentro altri cicli, collegamenti, una volta tornato a casa una crisi pomeridiana dovuta a un fatto scatenante ma che racchiudeva in se tutto questo.Forse questo vuol dire dover divenire adulto.
Il peso di tante scelte e di tante cose a cui pensare, a cui dare un seguito, vedendo le materie di studio e i corsi universitari mi sento irremediabilmente solo.Io e la mia testa, sono questi i mezzi che ho a disposizione.
Fine serata coronato da un capolavoro di artiginato ieri, un piccolo momento di vuoto prima della migliore presa di coscenza oggi.
La visione della punta di un iceberg, piccolo punto di arrivo, piccolo punto di parteza.
I miei cari amici ieri, anche loro frastornati dal binomio passato-futuro e l'immancabile presente, confuso momento di chiarimenti, progetti e potenziale e attivazione.
Simo, tornato dopo mesi, per la prima volta l'ho visto sul lato di questa prospettiva.
Pippo risolve dicendo che siamo tutti imparanoiati adesso, ma neanche lui è convinto che siano davvero paranoie queste.
Questo è solo un momento catartico, forse fondamentale per le nostre vite.
ore 16.50, ecco che finisco di scrivere quello che ho in testa in questi giorni.
Ognuno è preso dalle sue cose in questi giorni.
Ieri sono tornato da una lunga esperienza di viaggio, anche se più che lunga dovrei dire intensa e variegata.
La partenza è avvenuta infatti il 18, poco dopo il mio compleanno, a sua volta poco dopo la conclusione del ciclo di studi da liceale.
Il fatto strano non è che finendo una scuola ci si trova a pensare a quando è iniziata e al suo travagliato svolgimento, ma come tutto ciò possa far riflettere su ciò che è stato e ciò che sarà andando ben oltre l'evento stesso.
L'assurdità della divergenza tra i voti della prova di italiano e simulazione, la citazione del vecchio albert, un supposto fuori tema, l'inizio della scuola, le mie prospettive e i cambiamenti, il mio compleanno così frivolo tra questi eventi, utile a mettere quell'accenno sul fatto che il trascorrere del tempo è un fatto di non poca importanza in una vita.Tutte piccole riflessioni che confluiscono in un problema più grande: io e la mia vita.
Ma così dicendo non si capisce forse quale è il vero punto del discorso, quindi vado avanti col racconto, il 18 quindi sono partito per andare sulla costiera a concludere, anche se sarebbe meglio dire iniziare, qualcosa che avevo lasciato nove anni fa poco prima della morte di mio padra e non avevo più degnato di pensieri.
Talvolta pare incredibile come certi luoghi possano risvegliare ricordi che si credeva persi o ridotti solo a sfuocate e sbiadite fotografie.
Una parte della mia vita ha ripreso a respirare, una parte di me che non sono riusciuto a uccidere definitivamente.
Nessi, collegamenti, nuovi problemi che fanno da soluzione a vecchi punti poco chiari.
Un pò di tempo trascorso successivamente con la mia famiglia, ho avuto modo di risolvere vecchie problematiche dopo 2 anni che non ci stavo insieme così tanto, e altri lati del mio carattere si sono fatti vivi senza che io volessi, così da farmi analizzare la mia psiche e risolvere qualche altra problematica.Ultimi retaggi di epoche infantili in dissolvenza, la preparazione alla vita che dovrà essere fuori dalla mia famiglia, una famiglia strana, nei confronti della quale so di avere degli impegni come il più importante forse:mio fratello.
Conclusione della vacanza un pò di giorni con un mio vecchio amico delle medie e un altro che ho avuto il piacere di conoscere proprio in quei giorni, le medie, il mio primo periodo a Firenze, l'inizio di quei famosi nove anni di cui parlavo prima e la fine di un periodo infantile che stroncato di netto dalle necessità della vita ha causato qualche problema.
Cicli dentro altri cicli, collegamenti, una volta tornato a casa una crisi pomeridiana dovuta a un fatto scatenante ma che racchiudeva in se tutto questo.Forse questo vuol dire dover divenire adulto.
Il peso di tante scelte e di tante cose a cui pensare, a cui dare un seguito, vedendo le materie di studio e i corsi universitari mi sento irremediabilmente solo.Io e la mia testa, sono questi i mezzi che ho a disposizione.
Fine serata coronato da un capolavoro di artiginato ieri, un piccolo momento di vuoto prima della migliore presa di coscenza oggi.
La visione della punta di un iceberg, piccolo punto di arrivo, piccolo punto di parteza.
I miei cari amici ieri, anche loro frastornati dal binomio passato-futuro e l'immancabile presente, confuso momento di chiarimenti, progetti e potenziale e attivazione.
Simo, tornato dopo mesi, per la prima volta l'ho visto sul lato di questa prospettiva.
Pippo risolve dicendo che siamo tutti imparanoiati adesso, ma neanche lui è convinto che siano davvero paranoie queste.
Questo è solo un momento catartico, forse fondamentale per le nostre vite.
ore 16.50, ecco che finisco di scrivere quello che ho in testa in questi giorni.
Ognuno è preso dalle sue cose in questi giorni.
_Force
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