venerdì 20 febbraio 2009

Latte

E' sempre più difficile sconvolgermi.Una pesata immane passa con una giornata di sonno e pause di veglia per fabbricare un paio di cannette e per fumarle.
Qualcuno guarda alla finesta, hai già cambiato la pagina del calendario?
Stelle e stellette innevano le coltri dei vizi.Tutto è simile a un freddo paesaggio natalizio, senza colori e luci però, solo vino che disegna i sorrisi sopra i volti.
Il libro di lebowsky questa volta vede lo stesso racconto in un altra ottica.Le cose pese sono altre, questo è uno sgarbo, una beffa.Uno sfregio su un volto già sfregiato dall'altro lato.Quasi un completamento di disapprovazioni sociali verso qualunque attititudine atta anche al compromesso, una negazione di qualità tipica della mancanza di solidità in una società di individualismo esapanso e abbattimento dei valori.
Tutto è molto freddo, per questo che la mente crea colore e ci dipinge una poesia sulla vita.Inquadra i dettagli e fa un grand'angolo di gran regia.E' inutile versare del latte sulle ingiustizie, che il latte si spreca.