lunedì 2 febbraio 2009

Sigaretta completamente bianca, esce il fumo bianco, cala neve bianca dal cielo, neve bianca per la strada.
Un ormai instaurata apatia porta avanti la mia altalenante condizione psicologica di non so che tipo.La voglia di lasciare andare tutto si alterna alla voglia di fare, il tutto senza implicazioni pratiche e questo quando si ferma il fare.Quando lo stadio di moto costruttivo o autodistruttivo che sia sgombera la mente, i pensieri tornano a galleggiare sulla superficie del mare bianco.Forse scrivere queste cose dà una mano, o forse non serve a niente.Cospirazioni della banca centrale che tiene in mano l'economia?Natura della sopravvivenza dei geni?Grandi questioni non possono essere di certo sondate in questo momento dove l'io è naufrago nel suo stesso mare.E comunque ne sfugge l'utilità.Mi accompagna il colore della nebbia, il colore anche di un foglio da riempire.Non è come la pizza bianca di pazienza, è più come un impasto che mi sono fatto sommando i miei colori per annullarli.Non c'è verde, non c'è blu, non c'è rosso.Di sfumature poi non ne parliamo.Solo ombre su questo telo.Ogni tanto malinconico albeggia qualche colore per tramontare nel tempo di un paio di sigarette.Una sensazione strana, mai sentita prima.Una confortevole indifferenza.Un disinteresse un pò interessato, ma quanto basta.Le cose perdono il loro peso e la forza di gravità cessa di esistere, tutto rimane in un limbo che mi fa rendere conto di quanto questa sia la via di mezzo tra lo stare bene e lo stare male.E' un pò come un piatto di pasta scondito, che tanto mangi, ma senza sapore.La strada delle paronie sarebbe lì aperta per rendermi la mia vecchia psiche, ma non si fanno passi indietro, e dopo la svolta inizialmente molto più carica di positività, ora c'è bisogno di un ulteriore svolta.Il mondo è come lo guardi, ma forse il mio guardarlo positivo è solo guardarlo da uno specchio, come su uno schermo virtuale, tutto sembra più semplice, ma da fuori il mio tempo di latenza mi fa essere più lento di lui.Forse qualche stronzo ha ragione e mi sono danneggiato qualche neurone.Probabilemente no.O ancora, forse, non è questo il punto.Forse devo solo crederci veramente, o forse devo finire di comporre un puzzle che faccio da anni.Forse dovrei scoparmi da solo davanti a uno specchio con un buco per capire che amo solo me, o forse il mio modo di amare il mondo è fine a se stesso, o forse è un semplice rapporto amore odio che ho smesso di affrontare dopo l'ennesima ribalta del reale.Forse dovrei mangiarmi un cartone e convincermi di certe cose, o forse non credo più nelle mie sole forze e dovrei ri-iniziare a farlo.Il mondo non è un posto per deboli, e se lo fossi dovrei solo morire per amore mio e del mondo, facendo quello che non fa più per l'uomo la selezione naturale, o forse dovrei per amore mio capire che cazzo, le forze ci sono, e la fatica di vivere ho anche imparato a sopportarmela nella palestra della vita.Sono piccoli attimi di cedimento come questo, che dopo lo sprizzo di energia seguito da apatia si fanno avanti come ombre leggere nel mare bianco.Non è forse il caso di tirare fuori i tubetti dei colori?
-Come va?
-Non c'è male.

_me a me stesso