sabato 24 gennaio 2009

Racconti di ordinaria fattanza/sfattanza/disfattanza

//Pre//
Buona sera malcapitati lettori casuali di queste pagine, mai state avvezze a notifiche importanti.La sezione di oggi tratta storie paraquotidiane di fattanza ordinaria.Le storie sono scritte con decisamente poco stile, in maniera sbrigativa e con poca memoria per questi avvenimenti avvenuti in una realtà parallela fuori dalle cravatte e dai gemelli.Dove ragazzi mangiano chili di cibo nella notte per forme di fame portate da sconosciute sostanze chiamate "cannabinoidi", o dove tutto può accadere proprio come nella vita vera.Potete anche smettere di leggere qui, che avete già fatto troppo.Gli altri inutili sono invitati se ne hanno voglia a lasciare altre storie o altre versioni delle stesse storie, facendo l'occhiolino all'omino che piscia nel cammello delle camel, saluto.

Cinema.

Estratto1

Erano circa le 5/sei di pomeriggio, cielo nè grigio nè blu.Nell'inverno fiorentino di qualche anno fa.Freddo cane.
In un bar nel sud della cittadina: due ragazzi, un caffè e la bocca tirata in un sorriso che lascia cadere l'amaro in gola con una piccola tirata ti naso."Sono un pò raffreddato..."Lo sguardo tra i due è d'intesa, il barista presumibilmente ignaro.Sorrisetti, conto e sigaretta di gusto.
Prima del caffè:
La chitarra giaceva nella sacca di uno dei due ragazzi pronto per la lezione, ma un eccitazione da iperattività gli impediva di raggiungere la scuola di musica.Poi che cazzo di freddo arrivare fin lassù...
I ragazzi passano davanti al cinema:
-Ci spariamo borat?-
-No.. devo andare a lezione..-
-Ci facciamo un caffè..-
-Si, un caffè ci vuole!-
Che in certi momenti si sa.. ci sta proprio bene..
Dopo una decina di minuti, eccoli nel cinema, tra i pochi a seguire lo spettacolo.

Estratto 2 Analogie

Qualche anno prima, il ragazzo della lezione si era visto "Good bye lenin" con un amico in un cinema dove erano in totale all'interno solo 4 persone, loro due, un vecchio e una persona ignota nell'ombra delle ultime file.Nel cinema faceva un caldo cane, e a borat invece faceva un filo freddino, al posto di risate uscì qualche occhio semilucido e una riflessione su una sorta di comunismo da primi anni del liceo, che non attechì mai per bene sul ragazzo della chitarra(sinistroide?apolitico?aspirante anarchico?indefinibile?immoralmente indeciso?qualunquista?troppo incentrato su se stesso?paranoico?boh), sull'altro era patrimonio genetico invece, che poi col tempo e lo spaccio non si sa bene come andò a finire.I due ragazzi si persero di vista dopo qualche anno e una lite in bagno dove venne tirato fuori un coltello.Ma si rivedero dopo altri anni, il ragazzo con la chitarra(quello che viene dal primo racconto) andò a trovarlo nella Firenze est dove abitva, con una canna di nero marchio oro.L'altro gli aprì la porta e in camera gli disse che sua madre gli aveva chiodato la finestra per farlo smettere di spacciare, faceva le serali ora e lavorava a consegnare pizze con un motorino rubato dallo stesso gestore della kebabbepizzeria che gli aveva dato il posto.Sembrava che la stesse svoltando.Fece piacere a tutte e due vedersi(così sembro), però nonostante si dissero di risentirsi, questo non accadde.
La situazione di borat era collegata però per similitudine anche(e probabilmente di più) a un altra vicenda dal gusto questa volta anfetaminico.

Estratto 3

Il ragazzo della storia di prima arriva dal suo compare (e qui sono i due della prima storia), tornati entrambi dal rave del giorno prima, in nottata; ecco che ora di pomeriggio si sonda un acquisto che il proprietario di casa ha fatto ma non è stato testato al momento della compera.
L'entusiasmo è un pò come quello dei cercatori di tesori nelle nuove americhe, un pò come con ogni sperimentazione.
Pionieri della scoperta nell'esperimento della novità.La polvere giallastra viene versata sulla custodia di un cd.
Quattro cumoletti grassi e lunghi vengono inalati dalle quattro narici presenti nella stanza.
-Mi esce il sangue dal naso?-
-No, a me?-
-No-
-Cazzo quanto brucia sta cosa, diocane!-
-E non fa manco un cazzo!-
Altra mandata.
-Cazzo, è tardi, devo andare a vedere l'era glaciale due con la mia ragazza... gliel'avevo promesso!-
-Oh, ci sentiamo più tardi, bona!-
-Bonaa!-
Stretta di mano.
Il motirino del ragazzo è una saetta, arriva al cinema con un sorriso e gli occhi spalancati, un bacio approfondito ed è dentro al cinema.
Il film irrompe con un essere cartone animato che ha una cannuccia nel naso.
Risate incontrollate per la stramba coincidenza.
Cazzo com'è breve sto film!Agli occhi del fidanzato della ragazza, il lungometraggio ha avuto la durata di poche decine di minuti.
-Ma non è durato niente!- Ribadisce.
-Sarà durato un ora e quaranta, come un film normale...-
-Ah, prima ero da .. mi sono fatto qualche raglietta di speed..-
La ragazza sorride e i suoi grandi occhi verdi guardano con la solita luce, senza opacizzarsi neanche per un istante.

1 Comments:

Blogger An Useless said...

bella force...grandi momenti di fattanza!!!

S

5:29 PM  

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