domenica 1 febbraio 2009

trovare qualcosa (meglio di buono)

Saper tirare sempre fuori qualcosa, anche quando sembra non ci sia niente da tirare fuori.Il cappello a cilindro ha conigli in abbonzanza nel mondo del realismo.Tra gli squarci del vissuto, tra i tagli del presenta, tra le nebbie del domani, l'abilità del prestigiatore della sopravvivenza che ha licenziato dio è quella di cambiare continuamente l'angolatura della ripresa di questo film.Nessun film o allucinazione può arrivare all'imprevedibilità e alla rilevanza del tutto casuale dell'infinita casistica matematica del reale.E nessun reale può arrivare a concepire le cose come una psiche può ridipingerle.Le nuvole in un cielo bianco lasciano lo spazio alla neve, in questo cielo così bianco.. scondito.Qualcuno fruga nelle tasche e butta fuori manciate di sale.Ora piove.Quando la giornata è più speziata di cibo arabo, qualcuno fruga nelle tasche e deve trovare dell'acqua, o un ombrello.Se la pioggia si infittisce bisogna imparare a nuotare.Quando il cilindro sembra vuoto è la potenza neuronale a sovraccaricarsi per per dare allo sculture gli attrezzi per cambiare un pezzo di marmo caldo già parzialmente scolpito, o per buttare al vento la scultura e rimanere a mani vuote.Quando arriva la notte ed escono i mostri, c'è chi dice che la notte siamo noi e che non ci fermeremo mai, l' umanità degli abissi e delle punte degli iceberg.Provo interesse per quello che è fuori dall'ordinario; mi piace; per quello che segue logiche lontane da quelle scolastiche (e imparo le scolastiche stesse per il loro palesarsi continuo), per tutto ciò che è completamente fuori(da cosa non ne ho idea), per le menti squilibrate; questo per poter portare nel reale la mia mente, col suo carico di stramberia e squarci di colori forti e inadeguatezza con fili di rasente pazzia e fantasia del sogno, per poterla portare nel mondo della materia, per non lasciarmi altrimenti astruso con gli occhi inebetiti e la bocca socchiusa da sconvolgenti profezie in contrasto con lo spazio.