domenica 1 agosto 2010

Hanno cambiato i colori delle ringhiere, al palazzo qua di fronte.
Grande news per tutto l'isolato.
L' ultima canna e poi resta solo un pezzo di cellophane.
-Lo sai che gli altri ti ritengono pazzo?-
-Pazzo?-
-Si, cioè, non pazzo, strano, rimasto, leso..-
Rido. -In che senso?-
-Cioè, strano... il fatto che le tue giornate non hanno una logica fissa, che non mangi, che dici sempre quello che pensi, senza pensarci, sembri leso, capisci? La gente non dice effettivamente quello che pensa, così di botto, c'ha un personaggio, è come se tu parlassi col subconscio, o meglio, non hai quella parte di io che è l'immagine di te, di come sei visto dagli altri...-
-Non mi interessa, comunque io mi sento sempre distante da questa gente, cioè, non sono come i miei amici che ho da tempo, capisci? Non sono veri amici. Apparte il punto di vista affettivo, loro sembra che non vogliano condividere loro stessi, se ci parli te ne accorgi, io sono sempre stato molto selettivo sugli amici, qui a Milano è stato diverso, non dico che non gli avrei mai frequentati, ma quasi...-
-Il gioco delle maschere-
-Sai, ripensando ai miei amici, persino mia madre, è tutta la gente che ho frequentato scegliendo di farlo, non interpreta personaggi, è e basta, così mi è sempre stato insegnato, trovo stupido a livello di crescita personale crearsi un personaggio, che sarà comunque più stupido dell'originale.-
-Boh, i tuoi amici non sono un campione identificativo del mondo; comunque tornando al discorso di prima, io penso solo che sei più aperto di mente di chi pensa che sei leso e non capisce... cioè, poi loro non si fanno le domande esistenzialiste che ti fai te-
-Sai cosa, non ho proprio quella parte del giudizio degli altri, cioè, poco sviluppata, non me ne frega già un cazzo di quello che hanno detto di me-
Mi perdo un attimo nei miei pensieri, poi ritorno all'argomento, sembra che buona parte del loro tempo venga speso a giudicare, sapendo questo mi dispiace un pò per loro, che così facendo decidono di limitarsi, non posso fare a meno di prendere consapevolezza della loro attuale situazione bigotta di inferiorità a livello di concezione della vita.
Mi da quasi fastidio questa presa di coscienza, ma non è un giudizio basato come il loro sulla non coerenza nello svolgimento standard delle operazioni vitali all'interno del sistema, bensi sulla dimostrazione di barriere mentali bigotte che non ha neanche mia madre (un bel pò di generazioni fa). Non per questo li giudico migliori o peggiori di me, penso
solo che la rivelazione ha delucidato ciò che a intuito mi appariva palese: non sono "belle persone" ovvero persone che si ha il piacere di frequentare. Non che siano ostili nei miei confronti o che ora voglia esserlo io, è come se visiti cinisello balsamo, non è che ti viene voglia di ritornarci. Rappresentano uno stagnamento che mi pareva impossibile potesse essere presente in ragazzi poco più che ventenni. Se questi sono i migliri giovani, quelli neanche poi così stupidi, grazie al cazzo che la società continua a far cagare.
Il fatto che l'italiano sia ancora disposto a sopportare tutto il sistema palesemente ridicolizzante nel quale vive è incredibile.
Forse questo è il prezzo per poter portare avanti bigottismi sopravvissuti a tutti i movimenti etici e di buon senso dell'ultimo secolo.
In effetti è sempre più evidente che il popolo merita la continua umiliazione a cui è sottoposto e di cui spesso neanche si accorge.