Sono le 3 e un quarto in Italia, qui invece sono le 8 e qualcosa.Costa rica.
In effetti non è stata proprio un ottima idea chiamare le puttane in casa ieri a mezzogiorno e tenerle qui tutta la notte.
Non fanno troppe storie sui pagamenti, ed escono appena in tempo per incrociare Chiara, venuta da Lisbona appositamente per portarmi le direttive su questo super-progetto atto a rivalutare i quartieri trasandati della capitale portoghese.
Ho pippato troppa coca, non voglio farmi vedere così da lei, che gestisce tutti i rapporti commerciali, ed è un socio per bene, quindi mi faccio una mini raglia di ero per attenuare.
Fortuna che questo sole accecante costringe a tenere su gli occhiali scuri. Già ha visto le troie... cazzo...
-Ciao, come stai? E' andato bene il viaggio?-
-Ciao, carissimo! SIsi, tutto bene, ora ti spiego tutto...-
Dopo un paio d'ore ci siamo già intesi perfettamente, decido quindi di lasciare la residenza a Chiara per la prossima settimana, dato che ha bisogno di riposo, e di andare in Italia dal mio team, così da sviluppare in studio l'idea base. Ci ritroveremo a Lisbona tra sette giorni per presentare la proposta.
Di droga in casa non c'è n'è, le uniche cose rimaste sono qualche raglietta di coca e questo sputo di ero. Ho tutto in tasca.
Le quantità ridotte fanno un cazzo per via aerea, e io ho da fare un bel volo... sano non se ne parla.
Parcheggio la gallardo un filo lontano dall' aeroporto.
Tiro fuori dal portaoggetti della macchina la siringa di riserva, che mi sparo quasi mai.
Faccio su questa speedball e me la inietto, poi rimetto in moto, e arrivo al mio solito parcheggio...
Viene a prendermi il tizio che è sempre tanto gentile, quello amico mio che mi accompagna alla business class...
Dico di essere stanco, e di non preoccuparsi, di accompagnarmi fino al mio posto sull'aereo, uso la scusa di essere un pò malato, e di dover tornare a tutti i costi in Italia.
Queste cagate non se le beve più nessuno. Ma non mi dicono niente...
Arrivo a Torino, mi getto subito nello studio dove i miei soci stanno stagnoleggiando.
"Diocane" mi viene da pensare, qui bisogna lavorare cazzo! cazzo! Chiamo rocco, che ci porta delle anfetamine spastiche, quelle che prendi giusto per lavorare, mica coca.
Ci mettiamo al lavoro, dopo un 72 ore, ecco che iniziamo a tirare fuori idee buone, e le nostre teste iniziano a girare in maniera più sana. Nessuno si droga più, apparte qualche canna e riglietta di anfe per i più stronzi. Una volta finito tutto, è un trionfo, siamo gente sconvolta, ma quando si tratta di lavoro... Poi è anche merito di tutti i ganci che abbiamo... gente seria, che la chiami, ti fa quello che deve, bene e velocemente. Tutti professionisti. L'aereo è tra tre ore, abbiamo finito al pelo. Ieri mi sono fatto portare della roba da Marta, apposta per questo momento. Vado in bagno e mi schizzo. Purtroppo nessuno si accorge di u n cazzo, sto andando in overdose, si saranno schizzati anche gli altri. Sicuro.
In effetti non è stata proprio un ottima idea chiamare le puttane in casa ieri a mezzogiorno e tenerle qui tutta la notte.
Non fanno troppe storie sui pagamenti, ed escono appena in tempo per incrociare Chiara, venuta da Lisbona appositamente per portarmi le direttive su questo super-progetto atto a rivalutare i quartieri trasandati della capitale portoghese.
Ho pippato troppa coca, non voglio farmi vedere così da lei, che gestisce tutti i rapporti commerciali, ed è un socio per bene, quindi mi faccio una mini raglia di ero per attenuare.
Fortuna che questo sole accecante costringe a tenere su gli occhiali scuri. Già ha visto le troie... cazzo...
-Ciao, come stai? E' andato bene il viaggio?-
-Ciao, carissimo! SIsi, tutto bene, ora ti spiego tutto...-
Dopo un paio d'ore ci siamo già intesi perfettamente, decido quindi di lasciare la residenza a Chiara per la prossima settimana, dato che ha bisogno di riposo, e di andare in Italia dal mio team, così da sviluppare in studio l'idea base. Ci ritroveremo a Lisbona tra sette giorni per presentare la proposta.
Di droga in casa non c'è n'è, le uniche cose rimaste sono qualche raglietta di coca e questo sputo di ero. Ho tutto in tasca.
Le quantità ridotte fanno un cazzo per via aerea, e io ho da fare un bel volo... sano non se ne parla.
Parcheggio la gallardo un filo lontano dall' aeroporto.
Tiro fuori dal portaoggetti della macchina la siringa di riserva, che mi sparo quasi mai.
Faccio su questa speedball e me la inietto, poi rimetto in moto, e arrivo al mio solito parcheggio...
Viene a prendermi il tizio che è sempre tanto gentile, quello amico mio che mi accompagna alla business class...
Dico di essere stanco, e di non preoccuparsi, di accompagnarmi fino al mio posto sull'aereo, uso la scusa di essere un pò malato, e di dover tornare a tutti i costi in Italia.
Queste cagate non se le beve più nessuno. Ma non mi dicono niente...
Arrivo a Torino, mi getto subito nello studio dove i miei soci stanno stagnoleggiando.
"Diocane" mi viene da pensare, qui bisogna lavorare cazzo! cazzo! Chiamo rocco, che ci porta delle anfetamine spastiche, quelle che prendi giusto per lavorare, mica coca.
Ci mettiamo al lavoro, dopo un 72 ore, ecco che iniziamo a tirare fuori idee buone, e le nostre teste iniziano a girare in maniera più sana. Nessuno si droga più, apparte qualche canna e riglietta di anfe per i più stronzi. Una volta finito tutto, è un trionfo, siamo gente sconvolta, ma quando si tratta di lavoro... Poi è anche merito di tutti i ganci che abbiamo... gente seria, che la chiami, ti fa quello che deve, bene e velocemente. Tutti professionisti. L'aereo è tra tre ore, abbiamo finito al pelo. Ieri mi sono fatto portare della roba da Marta, apposta per questo momento. Vado in bagno e mi schizzo. Purtroppo nessuno si accorge di u n cazzo, sto andando in overdose, si saranno schizzati anche gli altri. Sicuro.
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