mercoledì 19 maggio 2010

Deepthroat deve essere la prima parola che hanno imparato

-Scena salotto quarta, Ciack, azione.-
-No nono! poco cazzo, te glielo devi mettere nel culo ma facendolo scivolare da sotto la schiena, senò come cazzo fa lui a riprendere il dettaglio della penetrazione?- Indicando il macchinista.
-Ok, ok, dottore-
Intanto Scila, che in realtà si chiama Martina, inizia la fellatio ad Alessandro della scena gangbang in salotto.
=Driiiiiiin= =driiiiiiiììn=
-Ohi Ale, ho delle news, l'avvocato ce l'ha fatta, ci risarciscono!-
-Cristo jack, ti avevo detto che oggi ero al lavoro...-
Qualche chilometro a sud, Carlo rincontra la sua ragazza dopo due settimane di astinenza e seghe.
-Mi sei mancata cara...-
-Anche tu-
=bacio=
Carlo mentre guida lancia l'occhio là dove gli shorts formano uno zoccolo di cammello, guida verso nord per un paio di chilometri e parcheggia dietro un casermone apparentemente abbandonato. Il tutto ascoltando le ciance inutili sul viaggio.
Ricorda che la sua donna, per quanto figa, è un pò un tronchetto a chiavare, ma dato l' ormone e lo stacco di gambe, con un pò di violenza forse verrà anche troppo in fretta lui. Di lei non se ne parla, rigida come uno stecco, con la faccia che divampa sangue per lo sfozo della sottomissione, ci sta che dopo meno di un ora inizi a chiedergli che c'è che non va. Questo è il motivo per cui ora se ne fotte di farla venire, mica è un ragazzo problematico. Se è così, che si fotta, solo che chiaramente se non viene, deve cercare qualche escamotage un pò violento per sopperire, per provare un piacere tale da sborrare.
Entrano nello stabile cupiscente, si piazzano su delle scalette belle larghe e inizia a spogliarla, poi si spoglia da solo, mai che una tale figa di legno faccia più che sfiorati l'uccello con la mano.
Inizia a scoparla a secco, senza nessun preliminare, poi dopo una certa, le infila due dita in culo e una mano in bocca, si sta disgregando sui gradini, allora le mette un avambraccio sul collo, a non farla respirare, salto della quaglia, sborra sulle scale.
La solita scopata di merda.
La guarda negli occhi, che gli vuole bene e le sta abbracciato.
Lei chissà che cazzo capisce in quel cervelletto. Lui si rende conto di non aver battuto ciglio e di aver ascoltato anche con attenzione la sua marea di cagate sul viaggio, che cosa ha mangiato e cazzi e mazzi; dall' aereoporto fino alla scopata.
Prima che riparta, Carlo decide che il proposito di non farsi una spada oggi è saltato.
-Amore, vado un attimo di la, a vedere se c'è un bagno, torno subito, devo pisciare.-
Carlo trova un atrio subito dopo il piccolo corridoio che li collega alle scale, mentre si spruzza sente che ci sono dei rumori nella stanza accanto, poi da una porta rusticamente insonorizzata esce un tipo nudo al cellulare:
-Oh, jack, ok! Prima delle sette e mezzo passo dall'avvocato a firmare, ma ora sono a lavoro, CRISTO! ci sentiamo dopo eh!-
E riattacca -'sto rompiacazzo...-
L'attore non si accorge del tossico nell'angolo dell'atrio, e rientra.
Mentre la porta si chiude, Carlo riesce a scorgere due fighe paurose, con un fare da troie che deepthroat deve essere la prima parola che hanno imparato, e intanto che queste si adagiano sul divano sente dire:
-Ok, voi li che si gira la scena del doppio bocchino, poi a taglio come si era detto e si fa la scena dove vi sputate lo sperma da una bocca all'altra.-
Carlo ha un crollo di pressione.
-Amoore, dove sei andatooo?-
-Un attimo, arrivo...- Risponde sfavato, e pensa tra se e se " meno male che mi sono fatto, cazzo".