lunedì 17 maggio 2010

Premesso che 'sto spazio è (come è evidente) per noi stronzi che ci si scrive e che le cose che lasciamo servono più che altro a noi stessi, ecco che si, tiro fuori l'ennesima cagata.

Solo questa notte, mentre dormivo, mi sono accorto in sogno che qualche piano sopra di me abita un mio amico.
Con mio fratello al seguito, lui ci mostra che da una porta di casa sua si accede ad un promontorio di roccia bagnato dal mare.
Lasciando il mio computer sul grigio bagnoasciuga, ecco che lo ritrovo devastato e mi sento nella merda.
Come facevo a non sapere di abitare sotto a un promontorio, sotto al mare? Come farò a spiegare a mia madre che ho fottuto il pc, elemento portante della mia vita da studente? (la morte del pc significa anche grave disgrazia economica.)
Saltando in casa mia trema tutto, poi l'appartamento si inclina da un lato, e di brutto. Rischiamo di finire in oceano aperto, ma sotto.
Un amico la sera scorsa mi ha detto che solo una volta risvegliato dalla sbronza si è accorto di aver mangiato un quartino, perchè gliel'hanno detto, non perchè se lo ricordasse. Questo era quello a cui pensavo tornando a casa ubriaco in quell'interminabile ora di barcollamento e vista appannata. Ancora poi non accetto il fatto del doposbronza catatonico, come se dovessi reggere senza problemi. Uscito di casa compro allora le sigarette, e un montenegro, perchè no. Mi sento fiacco e come morto, cerebralmente morto.
Piano piano il mio quoziente intellettivo sta scemando, forse.
Manco penso più che ho bisogno di scopare, dopo un mese la cosa diviene ricordo, e ti abitui ai continui flash a sfondo erotico nella mente.
Una cosa tipo febbre mi accompagna, la attribuisco spesso a questa fastidiosa infiammazione che ha più di un anno.
Domani è un altro giorno, ma oggi non lo vivo mai a modo.
Piano piano mi sto emarginando, sempre di più, sempre di più... perchè mi sarei anche rotto il cazzo di rompermi il cazzo con gli altri. Se non ho buone frequentazioni da frequentare, meglio non frequentare, o no?
Mi sento in un limbo, in cui metto in discussione anche me stesso.
L'unica costante è questa sensazione di calore al lato sinistro della faccia (infiammazione) e il sapore buono del tabacco.
Se riesco a riflettere su tutto questo e a trovare una svolta, allora ecco che riderò di queste righe, per ora posso solo disprezzarle.