lunedì 26 aprile 2010

Per ora l'abbiamo scampata.
Tutto sommato abbiamo un cervello piuttosto integro.
Per guanto mi riguarda la cosa più danneggiata sono i polmoni, queste però sono cose di cui uno non si preoccupa subito.
Nel tessuto sociale in cui mi ritrovo buona parte dell'anno, molta gente parla della droga senza sapere praticamente nulla in merito, grazie al sentito dire e a preconcetti basici come canne e alcol si, tutto il resto no.
Questo porta a riflettere sulla mancanza di conoscenza riguardo la cultura della droga.
Credo che la cultura della droga renda possibile un utilizzo più consapevole, certo non evita gli abusi.
La disparità con cui viene visto l'alcol rispetto alle altre droghe pesanti fa si in effetti che tutti (io compreso) ne abusino in maniera smodata.
La risposta a questa affermazione di solito è che "noi italiani abbiamo la cultura del bere", cosa veritiera, anche se ci manca la cultura (di massa) dell'alcol, infatti la cultura del bere è legata all'utilizzo della sostanza e non a riflessioni su essa.
Credo che se si diffondesse la cultura della droga come conoscenza, si eviterebbero molti casi di abuso.
L'abuso cosciente è comunque una scelta, la disinformazione e la preclusione dell'uso non sono invece segno di una civiltà libera e intelligente.
Veniamo trattati come animali che non sono in grado di scegliere da soli per la loro vita. Il caso della droga è solo uno dei tanti in cui lo stato crede che l'individuo non sia in grado di decidere autonomamente.