venerdì 23 aprile 2010

Ricordi recenti

Sei dolce, mi piace vedere la tua pelle da vicino, come un macro obiettivo.
Gli occhi raggianti mezzi chiusi come un gatto che fa le fusa e le mani affusolate ed eleganti che poggiano su me.
Sembra quasi incredibile che con tutte le tue gambe tu riesca a starmi in collo.
Questo è quello che penso quando ricordo la tua figura, questo e il modo in cui cammini, come i bimbi.
Una dolcezza infantile, che non stucca.
Non ho nostalgia, non perchè non mi sia trovato bene, sappilo, questa è una parte di quella che è la mia storia fino adesso, parte anche della tua. La storia personale è come un blocco solido di sensazioni e concetti da pensare al presente, che va oltre il tempo, per questo mi piace il modo in cui ci siamo intrecciati naturalmente, senza bisogno di collanti che facciano perdurare la cosa forzatamente.
Bello come l'istante in cui un petalo cade da un fiore.
Un ritratto intenso che sa di eterno, seppure fugace.
Penso che l'eterno stesso sia fatto di questi attimi, inconsistenti nella logica temporale.

Se ti dicessi queste cose, non so cosa potresti dirmi, ma sarebbe comunque inutile dirtele.