domenica 11 aprile 2010

La casa di Staaassss in quei giorni aveva le finestre aperte, il vento faceva muovere la porta d'entrata e venir dei versi dalla serratura sotto sforzo.
La fragranza dell'aria quasi primaverile diffondeva un aria di rinnovamento quella notte, così come il suo letto senza copricuscino o piumone.
Bianco. Come neve. Però più sul giallo, crema, per via dell' illuminazione. Soffusa.
Vedeva tutto sfuocato, a causa del computer e del thc.
Si sente leggero, come se il suo letto fosse galleggiante nell'aria, e non al sesto piano di un palazzo.
La porta continua a sbattere, si immagina allora la casa che ruota nel vento. Il suo appartamento e basta.
Un dinamismo vitale che sfuggirebbe a chiunque in quella camera degradata, a parte a lui.
Li, steso sul letto.
Con gli occhi in una fessura fugace.
Quanti pensieri si sbriciolano in questa condizione di consapevolezza della realtà?
Immobile osservatore e osservato, senza giudizio.
Parte dell'appartamento quanto i mattoni, parte della terrazza quanto il vento.
Più che altro poi parte del letto, dove è sciolto.
Tra se e se ha questa mania di collegare i suoi stadi all'apatia.
Questa in realtà è vita da 7 e 1/2.