sabato 15 maggio 2010

Il cervello di Straccc sibila qualcosa dopo aver mangiato pesce surgelato lesso al microonde, alle 4, sveglio da un paio d'ore.


Da piccolo piccolo agivo e basta.
Poi decisi che avrei voluto fare l'artista, per esprimermi.
Poi capì che ci voleva il progetto, ma non ho mai pensato alla parola progettista.
Progetto, come mezzo per non morire di fame in una strada.

Se a sedici anni volevo fare la rockstar era perchè quegli artisti vivono poco e con fortuna ti ricordano per molto, anche se il caso Syd è piuttosto isolato.

Entro al bar dei china. Preferisco gli stranieri, anche se i china non troppo. Questi pantaloni così stretti... eppure sono l'unico paio pulito dei tre che ho in casa mia. Dovrò comprarne un altro, o portarne qualcuno da casa di mia mamma...
Devo smetterla di ubriacarmi da solo mentre suono o disegno. Che poi produco mica troppo.
"Un pacchetto di camel gialle... e un montenegro"
Meno male che mi è rimasta una bozzetta e mezzo in casa, via.
Il bagno è anche l'altra stanza, un minuscolo posto dal disordine limitato dove poter pensare più chiaramente. Così come la Microbica finestra della cucina, dalla quale ci si può sporgere fumando le canne dritto nel grigiore della city. Certo, la terrazza è spaziosa, ma meno intima.
Mi sento sfatto, e non riesco a giustificarlo con le 2 birre e tre canne a personal di ieri sera.
Ho messo in ordine la casa per disordinare me stesso?Mica ha troppo senso sta storia qua, che poi il cotone nel cervello... è una sensazione che non sopporto più così bene.


Probabilmente sta svoltando, o forse no, gira una bozzetta e si affaccia alla finestra.

Il fatto che una cosa non sia conclusa è molto bello, sinonimo di libertà, il potenziale del possibile.