giovedì 29 novembre 2012

Così mi ritrovo anche io qua sulla roccia. A scrutare verso l' infinito, e mentre dio dice al mio nemico che sono qua, già la montagna inizia a cedere, e prevedo di scendere qualche metro più in basso. Poco importa. Penso ad alzare il mio livello di sopportazione, ad accettare le piccole cose a cui sono intollerante, le frasi del tipo "Venite a mangiare il miglior gelato che io abbia mai mangiato, la peperonata più buona di sempre, o il panino che nessuno farà mai più buono". Accanto a casa mia ci sono le luride più buone di milano, così dicono. Prendo un kebab in fondo alla strada ed il gestore pensa che io faccia parte di un gruppo di giovani ragazzi che hanno appena occupato una casa dietro l'angolo:"Come state, tranquilli?". Io gli spiego che "No, no, non sono mai stato li in realtà... dovrei andarci? Com'è? ma c'è una festa adesso?". Risponde in un italiano totalmente incomprensibile, mi fa il panino. Entra un giovani marocchino: "Hey rasta!". Il ragazzo ha una birra in lattina che non si apre, il turco del kebab gliela apre, poi cerca di cacciarmi educatamente mentre mi restano gli ultimi due bocconi di kebab, praticamente mi sta chiudendo dentro al negozio. Che cazzo! Pago e me ne vado.