giovedì 11 dicembre 2008

Febbre

Neve resa poltigliosa dalla pioggia, caldo e freddo, voci sfuocate, figure ovattate, sinestesie negative.E' in arrivo un altro elenco da bruciati, quasi una paginata di sensazioni buttate lì.
Senti la febbre che ti sale, pulsazioni del tuo sangue denso ed i polmoni accartocciati.La circolazione già a vent'anni va a rotoli e ti si informicola un arto.Da buon tabagista, il tuo pacchetto se ne fotte delle condizioni inadatte di salute.Ne esistono di adatte?
Guardi fuori (e quando dico fuori vuol dire che usi gli occhi per guardarti attorno).Il tuo sguardo opacizzato da una coltre di apatia abbandona subito il fuoco, è tutto grigio e piove, per terra la melma di neve si schiaccia sotto i pedi dei passati, fumo grigio esce dai camini e dalle bocche.
Entri in un edificio, guardi dietro e ti sembra di essere al polo.Con la tuta sotto i pantaloni, e la maglietta del pigiama sotto la maglietta.Un altra sigaretta sulla rampa metallica.
Eccoti qua, una macchina .O almeno così vorresti essere.Usi sostanze solo per continuare a fare e non pensare, per nutrire il tuo io viaggiatore di sto cazzo, che viaggia sempre solo ad implosioni, cicatrici al posto degli organi interni, emotività compromessa accantonata e vedi che sorrido mentre saluto conoscenti per le scale.Sapere come dovrebbero andare le cose e non lasciare che vadano in quel modo, o sapere che stanno andando per il verso giusto anche se è sbagliato, sperando in un rientro di rotta valorizzato dalla fuoriuscita.Non ci speri troppo però, il pessimismo che nutri confronta la tua vita coi racconti di acid house, con la filosofia di bokowsky.Ma l'hippie dentro di te, il piccolo bambino amico del mondo, che pensa che siamo tutti una cosa sola, ti sussurra nell'orecchio che tutto andrà bene, e di volere bene al mondo.Three little birds poi risuona da ieri con un vento di marocco ma di amsterdam.
Combattuto.Per il tuo bene devi fare e non pensare, questo lo sai anche tu.Ti ritieni insipegabilmente bruciato perdento il filo del discorso, ma se ce l'avevo sulla punta della lingua!
Solo, ecco qual'è il dramma che ti porta alla pazzia.Puoi apprezzarti quanto vuoi e a sto punto quasi ci sei già riuscito, hai già risolto.Oh, come si sta bene da soli!Ma arrivato a un certo punto ecco che il tarlo dell'ulisse navigatore dei cervelli sbatte da neurone a neurone e ti fa sentire distante, guardi fuori mettendo a fuoco con gli occhi e la realtà non ti appartiene più, puoi giovarti solo della bellezza delle forme, dei colori, degli odori, del tatto e del gusto.I rapporti interpersonali scadono di significato.L'uomo è un animale scociale.Io stesso sono frutto di un impossibile fusione tra mia madre e mio padre.Fondersi insieme vorrebbe risolve il problema del non essere soli, ma questo problema è irrisolvibile, dato che le nostre menti sono incastonate dentro di noi, quindi al massimo, vengono fuse le parti organiche, per quanto ridicolo più essere l'uomo cerca di entrare nella donna, e ci entra per un periodo di tempo limitato, solo col cazzo, estremità ridicola in confronto a tutto il corpo(video di tizi che entrato con la testa rasata in una figa, mi spiace smontarvi sono fotomontaggi..).Seguendo poi l'ordine "naturale" delle cose, ionsomma senza precauzioni, nasce un altro essere.Quest'essere avrà caratteristiche simili ai due genitori messi insieme e potrà essere educato con la cultura di entrambi, ma è comunque un essere singolo, un identità divisa a sua volta.Che inizierà col passare del tempo a sentirsi solo.Quindi ecco che da soli in due, ci si trova soli in tre, e così via..
I rapporti interpersonali quindi devono a tutti i costi riacquisire di significato, ci provi coi soliti fallimenti da quello che sta solo guardando fuori.Poi che cazzo di colpo di fortuna, tutto prende una piega perfetta, sembra che gli ultimi periodi si ricolleghino e prendano il loro significato.Ma c'è ancora qualcosa che non va, sei incredulo e i problemi nella tua testa sola, sono all'incirca quelli nella sua testa solo gestiti diversamente.Per quanto bello, per quanto ti sembrasse il sogno che non avevi osato avere, per quanto hai aperto tutto il tuo dentro per questo fuori che è un altro dentro, crolla.E non perchè non andasse bene, forse gli hai attribuito troppo significato e non dovevi, ma fondamentalmente è una questione di tempi e di diversa gestione di psicologia del mio solito problema, questa è la cosa che più mi tarla il cervello.Forse la cosa riprendera questa strada e tutto riacquisirà di significato positivo.Dopo uno sclero iniziale, tutto bene, in fondo hai imparato a gestire, sopportare, collezionare le ferite.E stavolta sai che cosa vuoi dal futuro, niente parte emozionale, solo animale, a meno che la cosa non rientri nei binari.
Dicevamo che fa freddo, che fuori luogo, che c'è da fare, che inadatto, che sorrido, che aptatia, che ragionare troppo è il vero problema, che il thc, che l'acol, che se ti fermi sei morto, che bisogna puntare alla macchina, perfetta e non emotiva, che lavora e che lavora, che deve essere più cattiva, non esistono risvolti emozionali, noi siamo al centro del mondo, ma è meglio se non siamo noi, che poi la cosa ti fa ammalare.
me stesso

1 Comments:

Blogger An Useless said...

Gli uomini sono così necessariamente folli che sarebbe folle, d'un altro modo di follia, non essere folli.
Blaise Pascal

5:41 PM  

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