domenica 19 aprile 2009

Odori di marcio

Il cielo è bianco, le sigarette costano sempre di più, e le serate richiamano quel desiderio innato di distruzione, di salita verso un colle che è abitato solo da trasfigurazioni oniriche.
Balla con una pelliccia davanti a me, sorriso e oro tra le luci al neon, mi urta, riurto, poi il suono mi vuole a se, sottocassa, intanto (sottocassa) seduto il compare gira.La sala è vuota, la musica è tutta per noi che la sentiamo dentro, così come lo spazio.Una caduta di stile fa scomparire il ballo con la pelliccia, e mi catapulta alla drum & bass tra i laser della main.
Questo è l'abitat ideale.Le troppe serate di fila della settimana spingono verso casa i miei compagni, ed io a segure, lasciando con dispiacere i sorrisi dei 180 bpm.Tra la pioggia lieve su due ruote,motore verso casa, percorrendo i viali della circonvallazione est.Non ci sono pensieri per il fuori di me.Tutto è dentro, nella mia mia stanza, così come la sera a quest'ora in questo stadio di coscienza.Il tutto, è dentro ed è il fuori.Penso e ragiono un attimo sul mio relazione, con me e con gli altri.Tutto questo essere in serata mi porta sensazioni strane, il giorno che mi sveglio alle due e digiuno.Persone strane, con le quali probabilmente non relazionerei, relazionano con me, e io sto al gioco male, ponendo con franchezza il mio punto che stranamente non destabilzza dal loro entusiasmo del parlare, non lasciando cadere le conversazioni.Viene da chiderimi dove sto finendo, o perchè lascio bagnare di bassezza e toccare i miei punti, per cose di cui non ho interesse.Una maglietta bagnata appesta con odori di muffa l'aria.
Tutto è molto strano, e non sono neanche gli interessi in comune, questi.
La mia vista ha dei problemi, e i miei sogni sono vividi, come una seconda vita, e si fondono con la prima ora di veglia livida che è quasi indistinguibile come tale.