venerdì 29 maggio 2009

Sobrietà

Una fitta polmonare delinea una palabile realtà, disgiunta dalle paranoie,
quelle che cerchi di soffocare, quelle che rendono inaffidabile il tuo pensiero.
Oramai non c'è più sbalzo d'umore che tenga o supposizione che valga la pena di sondare.
La linea emotiva scorre piatta con un sorriso per la luce e i colori, per il buio e per il nero.
Forse tutto questo sta perdendo di senso, e tu che sei questo, ti eclissi in una qualche produzione, in un qualche sfogo che non è mai soddisfacente e sempre parziale.
C'è un oltre, che va al di là di qui e di ora, delle persone e dei luoghi, un altrove che tutto racchiude.
Sottraendo l'importanza al circostante, per arrivare ad un momento in cui il dettaglio brilla di tutta la sua lucentezza, slegandosi però dai limiti che pone.
Sei presente in un insieme dilatato, sei sfuocato.
Sei piccolo nel grande, il dettaglio che comunque costruisce il tutto con altri infiniti dettagli, e benche consapevole di questo, non puoi che occuparti di questa unica parte microscopica.
Elimini tutto ciò che potrebbe danneggiare la tua particella, ma non nel circostante degli altri dettagli, lo fai a livello di interpretazione percettiva, così da migliorare in linea teorica l'insieme.
Tutto questo porta a niente, molto probabilmente, se non a rendere più lieve la sofferenza intrinseca della vita, a portarla il più vicina possibile a una gita al parco.Cinismo, che parte comunque da buoni presupposti.

_