lunedì 27 aprile 2009

Manifesti perdenti.

Ecco la nuova sfida politica, da una parte i sodomiti, dall'altra il mastro ladro.
Certe grafiche pubblcitarie elettorali sembrano fatte apposta per perdere.Con un certo impegno per giunta.
Intanto marcisce tutto, e marcisco anche io.
Le bevande alcoliche sono l'oppio del ceto medio, che si tiene lontano dalla ganja, e dagli psichedelici, violenza chiama violenza, repressione chiama repressi.
Ti puoi sentire dire che la droga è per i deboli, e ti chiedi quale droga, perchè le cannette sono per deboli di che tipo?Insomma, hai mai fumato le cannette?
Nel frattempo giovanardi prova quasi a giustificare i politicanti che hanno bisogno della loro cocaina in parlamento perchè hanno mille cose da fare.Mentre borghezio tiene lezioni di fascismo in europa, "basta fingersi cattolici radicali, mai dire di essere fascisti" e pensi ai nostri cari e bravi democristiani, che sono al centro di?
Intanto dall'altro manifesto di propaganda, un bel cattolico divorziato è proprio quello che ci vuole per prendere per il culo le masse da un altro fronte.Ed ogni volta che vedi i manifesti di chicchessia scuoti la testa o insulti con la mano tesa verso il coglione di turno.
Ma è meglio parlare di sbronze, di corse di cavalli, di scopate, come ricorda bukowski, perchè la politica è come cercare di inculare un gatto.
Quindi eccoci al racconto delle sbronze, molteplici, quotidiane, delle mie ultime due settimane, al resoconto di una settimana dove la crisi viene abbattuta dalla società del mobile con un incalzarsi continuo di aperitivi, dove paghi il divertimento/o la mancanza di divertimento con dosi massicce di fegato.Aprono il cofanetto dei pensieri morti, e c'è quello di domani.Intanto questa fase di apatia, probabilmente postdepressiva, non dà neanche la possibilità di trarne compiacimento.E' lì e basta, come una tela di cui rimane solo la struttura in legno, perchè la tela vera è stata strappata con le emozioni e appesa a un chiodo, accartocciata.
Qua nella città della moda piove, e non poco, esco sempre senza ombrello e non capisco se è perchè non ne ho uno o perchè manco ci penso.Le sigarette costano sempre di più, e il barista l'altro giorno si è mostrato davvero incazzato per sta storia dei cicchini.Io penso poco, e quasi a fatica, ho da studiare, e sono fuori da ogni logica.Tranquillo, inamovibile dal letto del qui e dell'altrove, il movimento è verso qualcosa che è, o forse è qui e li.Sogno incubi pesanti, ma mi mantengo sereno, anche nel sogno.La serenità di questi giorni ricorda quella apatica dell'oppio.
Qualcosa comunque non va, questo senso di pesantezza di non identificata provenienza è denso a tratti.
La stanchezza, la fatica, le parole che ricorrono nei tratti.
Tutto è relazionato al vivere.
Per vivere si intende anche morire, chiaramente.Il ciclo completo, la vita slegata dal soggetto.
Il pastone universale di vita e mondo, spazio materia e tempo, che noi identifichiamo attraverso la percezione; è la cosa più degna di amore, slegato dai vincoli personali, per salvarci da noi stessi e dagli altri.

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