domenica 22 novembre 2009

Devo ringraziare la malattia per questo fine settimana sobrio dopo non so quanto.
A dire il vero ne avrei fatto volientieri a meno, e benchè sobrio non posso proprio dirmi lucido.
E' da un pezzo ormai che quei valori che sembrava avessero potuto segnare il tragitto sono diventati, a colpi di cinismo, sparuti, affilati, e biechi.
Una delle cose più fastidiose è quando la sera mi parte la messa a fuoco da un occhio a caso dei due, forse troppo computer mi rievoca le problematiche al sesto nervo ottico lasciate da quell'incidente di dodici anni fa, ma questo c'entra poco o nulla in realtà, rende solo più difficile scrivere.
Il romanticismo c'ha messo un soffio a svanire, sostituito da teorie e filosofie più profonde e trame di cospirazioni del destino che hanno lasciato infine solamente spoglie estetiche con un apertura che sfocia nel volgare.La concezione romatica è invece molto in fondo sulla scena.
La visione del futuro nel sociale non può che essere invece un cercare di prendere con tutte le forze un qualcosa che mi sarei aspettato datomi per scontato(questo per dei residui di senso di equità e bilanciamento della vita risalenti all'infanzia che stanno comunque, grazie al realismo, perdendo terreno).
I valori poetici e di sogno sono mutati in qualcosa che delinea un altrove probabilmente non esistente e il quotidiano è scandito da una battaglia senza tregue e senza esplicitazioni.

Sarebbe stato fighissimo avere 5 anni per tutta la vita, ma il bambino è morto e il cadavere intralcia.
Evvedi che ho passato una giornata intera senza fumare nemmeno una sigaretta?La cosa ha dell'incredibile.