Giornate di un potenziale fallito(non la svolto più)
Momenti di un potenziale fallito.
Sono stanco, sempre.
Dormo la maggior parte della giornata e non riesco a fare niente.
Quando so che devo fare qualcosa decido che prima è meglio dormire almeno un paio d’ore.
Non è una stanchezza ne fisica ne celebrale.
E’ una stanchezza intrinseca, qualità del vivere.
Il pomeriggio e la sera ho deciso di abolire la sveglia, solo la mattina per gli ultimi obblighi di frequenza ha ancora qualche valenza.
I giorni senza impegni vanno via passati nel letto, anche sveglio.
Questo solo se non riesco a prendere sonno.
I rapporti sociali sono limitati ad un paio settimanali.
I rapporti sessuali scomparsi.
La masturbazione ha perso ogni significato di autoerotismo, è divenuto talvolta solo uno strumento per cercare di conciliare il sonno.Inutilmente.
I pasti saltano.
L’assunzione di thc e di alcol è svanita.
Gli oggetti nella casa hanno la stessa posizione da quando sono entrato.
Gli scatoloni, le valigie... unica eccezione è una pila di libri per terra, presente dalla prima notte di insonnia.
Scavalco le cose per terra quando mi alzo dal letto.
In bagno si accumulano i vestiti e ormai si fa fatica a vedere il pavimento.
In cucina incrostazioni di caffè ricoprono i fornelli e il pavimento sottostante.
Il tavolo è dispensa.
Il lavello colmo.
Il tabagismo è l’unica cosa che porto avanti con determinazione.
L’altro giorno un assunzione d’oppio offerto e inaspettata ha portato benessere, poi il solito vuoto.
Non è depressione questa.Non sono triste.
Non niente.
Non mi lamento.
Apatia.
Spesso mi sveglio da sogni preoccupanti e strampalati.
Mi sveglio dal sonno e continuo i pensieri che facevo dormendo.
Stamattina ho persino tratto delle conclusioni valide, su qualche argomentazione, a metà tra l’ultima fase di sonno e la prima di veglia.
Ieri pomeriggio una durante una volte in cui mi sono coricato ho avuto un sogno lucido.
Fumo anche due sigarette o tre in fila all’altra da sveglio.
Non perchè mi vada o meno, lo faccio e basta, quasi fosse lo svago primario.
Queste ormai tre settimane iniziano a pesare su quelli che saranno i miei esami di fine sessione.
Prima c’era almeno l’intendo di studiare qualcosa, ora vedo solo ombre.
L’altro giorno dopo l’oppio ho pensato che un uomo vero agisce, e che non ho più tempo per comportarmi da adolescente.
L’uomo vero sa quando smettere di pensare, sa incanalare i pensieri in camere stagne, così da rendere possibile ad esempio lo studio, o il lavoro.
Andare sempre a letto ogni volta che non si ha voglia di affrontare la veglia non può essere accettabile se accade tutti i giorni e più volte al giorno.
Bisogna prendere in mano la situazione.
Le scusanti a questo comportamento impulsivo sono il fatto di vivere fuori dal mondo, in un luogo inospitale e di transizione.Lontano da tutti e da tutto.Ormai lontano anche da me stesso.
Resto nel limbo.Mi impedisco di agire.
Non la sto proprio svoltando.
Sono stanco, sempre.
Dormo la maggior parte della giornata e non riesco a fare niente.
Quando so che devo fare qualcosa decido che prima è meglio dormire almeno un paio d’ore.
Non è una stanchezza ne fisica ne celebrale.
E’ una stanchezza intrinseca, qualità del vivere.
Il pomeriggio e la sera ho deciso di abolire la sveglia, solo la mattina per gli ultimi obblighi di frequenza ha ancora qualche valenza.
I giorni senza impegni vanno via passati nel letto, anche sveglio.
Questo solo se non riesco a prendere sonno.
I rapporti sociali sono limitati ad un paio settimanali.
I rapporti sessuali scomparsi.
La masturbazione ha perso ogni significato di autoerotismo, è divenuto talvolta solo uno strumento per cercare di conciliare il sonno.Inutilmente.
I pasti saltano.
L’assunzione di thc e di alcol è svanita.
Gli oggetti nella casa hanno la stessa posizione da quando sono entrato.
Gli scatoloni, le valigie... unica eccezione è una pila di libri per terra, presente dalla prima notte di insonnia.
Scavalco le cose per terra quando mi alzo dal letto.
In bagno si accumulano i vestiti e ormai si fa fatica a vedere il pavimento.
In cucina incrostazioni di caffè ricoprono i fornelli e il pavimento sottostante.
Il tavolo è dispensa.
Il lavello colmo.
Il tabagismo è l’unica cosa che porto avanti con determinazione.
L’altro giorno un assunzione d’oppio offerto e inaspettata ha portato benessere, poi il solito vuoto.
Non è depressione questa.Non sono triste.
Non niente.
Non mi lamento.
Apatia.
Spesso mi sveglio da sogni preoccupanti e strampalati.
Mi sveglio dal sonno e continuo i pensieri che facevo dormendo.
Stamattina ho persino tratto delle conclusioni valide, su qualche argomentazione, a metà tra l’ultima fase di sonno e la prima di veglia.
Ieri pomeriggio una durante una volte in cui mi sono coricato ho avuto un sogno lucido.
Fumo anche due sigarette o tre in fila all’altra da sveglio.
Non perchè mi vada o meno, lo faccio e basta, quasi fosse lo svago primario.
Queste ormai tre settimane iniziano a pesare su quelli che saranno i miei esami di fine sessione.
Prima c’era almeno l’intendo di studiare qualcosa, ora vedo solo ombre.
L’altro giorno dopo l’oppio ho pensato che un uomo vero agisce, e che non ho più tempo per comportarmi da adolescente.
L’uomo vero sa quando smettere di pensare, sa incanalare i pensieri in camere stagne, così da rendere possibile ad esempio lo studio, o il lavoro.
Andare sempre a letto ogni volta che non si ha voglia di affrontare la veglia non può essere accettabile se accade tutti i giorni e più volte al giorno.
Bisogna prendere in mano la situazione.
Le scusanti a questo comportamento impulsivo sono il fatto di vivere fuori dal mondo, in un luogo inospitale e di transizione.Lontano da tutti e da tutto.Ormai lontano anche da me stesso.
Resto nel limbo.Mi impedisco di agire.
Non la sto proprio svoltando.
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