mercoledì 21 marzo 2012

Mi sveglio e tiro su il telefono, niente, nessuna risposta, l'appuntamento della mattina è saltato.
Tra le coperte ragiono sul fatto di non avere nulla per fare colazione, scavo una soluzione nella memoria del frigorifero.
Il cazzo duro non mi permette di pensare, inizio una sega che abbandono senza venire cinque minuti dopo con un diocane.
Tiro fuori quel che resta di un barattolo di chiaverini e spalmo il pane.
E' una questione di quantità, se non mangio di più un giorno o l'altro mi si vedranno anche i polmoni da dietro le costole, loro, belli solidi dalla cura al catrame che gli propino da una decina d'anni.
Il problema del mangiare è legato solo alla fatica di preparare del cibo quando potrei spianarmi nel letto con una canna in bocca...
e' una questione di qualità, c'è bisogno di ragazze skillate, belle o intelligenti non basta, unica via di fuga è sintonizzarsi su frequenze vicine, e vedere chi si frigge di più.
Uno due tre, sbam di neurone contro neurone.
Mentre penso a questo mi dico:"Allora, vado a far la spesa, prelevo", poi penso al cash con cui vivo due settimane... lo spenderei senza accorgermene in tre serate.
Dovrei guadagnare, guadagnare per sfasciarmi immagino.
Per organizzare gare neurone contro neurone, ed ormai sono già rientrato nel periodo dove il fine settimana ti sfasci di più(e durante la settimana un pò meno), quel periodo in cui se non bevi per tre giorni o quattro di fila ti senti purificato, perchè non conti le molteplici canne al giorno che ovattano la tua giornata.
Faccio le mie cose, ed allargo di pensieri il mio tempo.