incubi da sveglio
CENERIERE PIENE.
CUPI ORIZZONTI DI SIGARETTE, TAPPI DI VINO E PEZZI DI CARTA.
TAVOLI DI ANGHERIE E SEDIE FATTE SOLO DI GAMBE, SENZA SEDUTA, COSì COME A DIRE:
SEDETEVI ANCHE VOI QUALCHE SECONDO, NON BADATE AL CONTESTO, APPROPINQUATEVI SU QUESTA COMODA SEDIA; POI, TUTTO AD UN TRATTO LA MUSICA CAMBIA E RITMA CUPO E DURO UN SUONO DA CINGOLATO METALLICO.
E' UN PATTERN RIPETITIVO DAL SUONO DI UNA VECCHIA DRUM MACHINE, UN Pò RUVIDO E UN Pò DI CARTA, FINCHE' NON SI SCIOGLIE TUTTO, COME SE UNO SMOTTAMENTO DEL TERRENO, O LE BASSE FREQUENZE NELLA CASSA TORACICA, AVESSERO FATTO
A GOCCIOLONI LA REALTà.
ODORI DI FUMO E CHIUSO, SPORCO E NEBBIA:
BENVENUTI IN QUESTO MINIMO SQUARCIO DI CITTA'.
INTERNI COLORATI E SMORTI, I PALAZZI GRIGIO FIERO.
IL SUONO DI UNA CAMPANA A UN RITMO CRISTIANESIMO DA FRA MARTINO.
MI SONO PIEGATO UN ATTIMO E SENZA ACCORGERMENE STO STESO AD AMMIRARE TUTTO DA LONTANO.
COME IMPRIGIONATO TRA COLORI, TROPPO SATURI DA METTERMI IN EVIDENZA.
DOPO TEMPO, DI NUOVO A TESTARE LA PARTE CUPA E BIECA, POI, SI ALZA IL VOLUME E I COLORI SI RINFRESCANO, QUASI PALPABILE UNA LEGGERA RUGIADA SULLA SUPERFICIE.
COME UN TESSUTO NATURALE CHE LUCCICA SULLE LE SUE FITTE TRAME SUPERFICIALI.
APRO LE FINESTRE E CAMBIO ARIA.
COME SE TUTTO QUESTO AVESSE UN SENSO, MI FACCIO LA MIA CONCLUSIONE E SPENGO LA SIGARETTA SOTTO LA SCRITTA CAMEL.
CUPI ORIZZONTI DI SIGARETTE, TAPPI DI VINO E PEZZI DI CARTA.
TAVOLI DI ANGHERIE E SEDIE FATTE SOLO DI GAMBE, SENZA SEDUTA, COSì COME A DIRE:
SEDETEVI ANCHE VOI QUALCHE SECONDO, NON BADATE AL CONTESTO, APPROPINQUATEVI SU QUESTA COMODA SEDIA; POI, TUTTO AD UN TRATTO LA MUSICA CAMBIA E RITMA CUPO E DURO UN SUONO DA CINGOLATO METALLICO.
E' UN PATTERN RIPETITIVO DAL SUONO DI UNA VECCHIA DRUM MACHINE, UN Pò RUVIDO E UN Pò DI CARTA, FINCHE' NON SI SCIOGLIE TUTTO, COME SE UNO SMOTTAMENTO DEL TERRENO, O LE BASSE FREQUENZE NELLA CASSA TORACICA, AVESSERO FATTO
A GOCCIOLONI LA REALTà.
ODORI DI FUMO E CHIUSO, SPORCO E NEBBIA:
BENVENUTI IN QUESTO MINIMO SQUARCIO DI CITTA'.
INTERNI COLORATI E SMORTI, I PALAZZI GRIGIO FIERO.
IL SUONO DI UNA CAMPANA A UN RITMO CRISTIANESIMO DA FRA MARTINO.
MI SONO PIEGATO UN ATTIMO E SENZA ACCORGERMENE STO STESO AD AMMIRARE TUTTO DA LONTANO.
COME IMPRIGIONATO TRA COLORI, TROPPO SATURI DA METTERMI IN EVIDENZA.
DOPO TEMPO, DI NUOVO A TESTARE LA PARTE CUPA E BIECA, POI, SI ALZA IL VOLUME E I COLORI SI RINFRESCANO, QUASI PALPABILE UNA LEGGERA RUGIADA SULLA SUPERFICIE.
COME UN TESSUTO NATURALE CHE LUCCICA SULLE LE SUE FITTE TRAME SUPERFICIALI.
APRO LE FINESTRE E CAMBIO ARIA.
COME SE TUTTO QUESTO AVESSE UN SENSO, MI FACCIO LA MIA CONCLUSIONE E SPENGO LA SIGARETTA SOTTO LA SCRITTA CAMEL.
1 Comments:
[Alla ricerca di un posto un po' più comodo di scomode poltrone.]
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