venerdì 26 giugno 2009

Flusso di coscienza marcio.

Esco dal laboratorio modelli con ancora residui di polveri polietileniche nei polmoni, non abbastanza da causare il malditesta serale, oggi, nel giardino dell'università suona un complesso jazz, non canta, suona.
Per un attimo rimango fermo a sentire in mezzo allo spazio verde, il sax mi strugge per un attimo, poi vado, sono pronto.
Una volta ritirato il mio laptop, protesi vitale, metto un pezzo di thelonius monk.
Sono sotto con lo studio, in ritardo, incasinato, e pensare che ho pure deciso di ridare un 23, mi sbriciolo davanti al pensiero di passare il giorno del mio compleanno in una classe a dare l'esame di economia, e poi due giorni dopo ad aphex, per poi tronare al volo e dare un altro fottuto esame, si, quel 23.
Chi se le cerca, alla fine se le cerca e non può lamentarsi, questioni di priorità, penso.
In questi giorni vedo sempre lei col suo nuovo colore e taglio di capelli, è sempre in giro, la incontro ovunque e mi fa segno di ok col pollice, o ci fumiamo una sigaretta insieme, poi mi sfrega il braccio con la mano, in segno di affetto.Ora mi sta simpatica, tutto qui.
La mia testa è segnata dall'ossessione di rimediare a un periodo brusco in cui gli esami sono stati sopraffatti da bonghetti e panini a tarda notte con occhi che spaventano le paninare di fiducia, le quali una volta presi i soldi eseguono senza problemi il loro compito lanciando guardandomi in un modo che non sono mai riuscito a interpretare.
La mia vita mi vede unico protagonista, mentre nel mondo le cose sembrano andare per versi affatto divertenti.
Finire le sigarette mi spinge spesso fuori casa.Ogni mattina dalle 8 alle 9 sono convinto di smettere per i dolori ai polmoni coi quali mi risveglio.
Un senso di serenità mi avvolge al pensiero di esaurire tutti gli esami di luglio e poter mettere le mani su quel pezzetto di carta colorato chiuso in un pezzo di stagnola nel freezer.
Mi trovo a rivedere le mie frequentazioni quasi per caso, e senza computer ero praticamente uscito dal mondo della comunicazione; per non parlare della voglia di tornare a Firenze.
Dico le cose che mi succedono alla gente che vedo di rado, loro le sanno già, le voci girano.
Mi manca quella sensazione inebriante della canna senza pensieri.
I miei interessi mi portano a divagare e già mi rendo conto che devo fare una selezione.
Ok, rifletto schietto, scremo.
Quello che mi interessa in fin dei conti non è nient'altro che la percezione.(Questa riflessione parte dalla mia fantasia da bambino, ai motivi per cui ho voluto sballarla, la percezione, fino alle scelte di studio, e al modo in cui mi piace vedere le cose.)
Si, percezione e applicazione della percezione, per questo c'è immagine suono, tatto, insomma, arte, design, musica, cazzi, mazzi, troppo.In effetti degli oggetti non me ne frega proprio un cazzo, mi piace pensare, mi piace progettarli magari, o usarli, ma di certo non me ne frega un cazzo se li distruggo, le considero solo incarnazione di un idea e l'idea è il vero valore, sempre che possa permettermi di ricomprarli una volta rotti, mi viene da pensare, e talvolta mi gira il cazzo per la mia incuria, quando non ho da sborsare.
Un fascicolo sugli studi a proprosito della luce mi attende sul tavolo di cucina, così come i piatti sporchi, casa libera, e fumo sigarette dove cazzo mi pare, senza coinquilini.Devo tirare fuori i libri di storia, focalizzare l'attenzione e la mia lacerata memoria.
Ho bisogno di uno spazio mio.
Senza soldi la libertà ce la possiamo cacciare nel culo; più ne hai e più sei libero di fare ciò che vuoi, questo è il punto.
Devo già rimettermi a studiare, avrei vogli di un succo di frutta tipo, o un qualcosa di fresco, ma mi sa che andrò a comprare le sigarette che sono già finite, poi mi dico che dormo una mezz'ora, mi sveglio per cena, vado a manifestare per l'Iran, e sono già sotto per svegliarmi domattina, ecco come andrà la mia giornata.
Ho mille progetti e mi viene rinfacciato di non portarne a termine uno, che sono sconclusionato, e poi mi rompono il cazzo se non esco!
Non esco perchè provo a portare a termine qualcosa, cazzo!
Comunque vabbè, questa storia ha rotto il cazzo, poi non faccio niente e bla e bla.
Che faccio?Mi masturbo in sala?Ormai non scopo da un pezzo penso, quanto sarà?Una settimana e mezzo?Forse due?
Il braccialetto del boom festival mi rincuora, riesco quasi a capire Novembre che dice sempre "Amore qui, amore lì..." poi penso che cazzo, il mio concetto d'amore è diverso, fossi in lui anche io direi "amore e amore", fossi in me invece direi qualcos'altro, ma non so ancora cosa.