lunedì 8 giugno 2009

gole tagliate

-No, ho sbagliato...c'era un protocollo per cui dovevamo separare le schede tra quelle con la preferenza o meno. Dovete ricontrollarle tutte.-dice la puttana presidente del seggio. L'orologio segna l'1 e mezza di notte. Le schede sono appena state suddivise in base al voto. Ci è voluto più di un ora. Una coltellata alla gola mi parrebbe il minimo, no?
Sospiri e bestemmie sottovoce da parte dall'altra scrutatrice. Almeno ad alta voce la facciata va mantenuta, quindi piega la testa e pedala. E zitta, puttana!
-Ma come???E quel protocollo quand'è che sarebbe sbucato fuori? Ora se ne accorge???- sbraito io, soffocando in extremis un "diahane".
-Eh,che vi devo dire? Non l'avevo visto...- la sbriga la puttana. La guardo e sogno la sua gola trafitta da un ombrellino da cocktail. Vedo la trachea squarciata dalla punta metallica dell'ornamento da bar, appositamente modificato con il gambo d'acciaio affilato, appena scagliata dalla mia mano mentre con aria indifferente inizio a ricontare le schede.
Nella realtà, lascio partire un moccolo leggero, e mi ributto davvero a contare le schede per la 30° volta in due giorni.
Il carabiniere, che teoricamente dovrebbe stare a presiedere il seggio FUORI dall'aula, se l'aggira baldanzoso attorno a noi indaffarati. In meno di 48 ore ha snocciolato all'altra scrutatrice centinaia di aneddoti sulla sua obesa figura all'opera nell'arma. Su ingenti sequestri di fumo, atti eroici contro punkabbestia in santo spirito et altre amenità. In questo momento sogno di arrivargli alle spalle, sfilargli il coltello d'ordinanza dalla fodera, e piantarglielo a fondo in quel cazzo di collo lardoso che si ritrova. Un po' come lui ha fatto con i bonghetti di alcuni festaioli in santo spirito. Il paladino della giustizia. Microspiami un po 'sta minchia, bavoso bastardo!
Lo guardo e fingo un mezzo sorriso forzato. E me la ghigno al pensiero dei miei due grammi di nero in tasca. Bello vedere come sia facile fottere un caramba. E' un po' come scoparsi un americana ubriaca allo Yab. C'è gusto, ma è troppo facile. -Ma una casa nun l'avete? A quest'ora ancora qua state?-spiritoseggia il minorato.
-Pensa per te, coglione, che qui ci dormi da due giorni...-medito tra me e me...Il mio rispetto per le forze dell'ordine imbocca in picchiata verso il magico mondo dei Numeri Negativi. Immagino di sfilare da sotto il banco una katana, saltare in piedi e con un rapido fendente, anticipando la reazione dello sbirro, trapassare da parte a parte poco sotto al pomo d'adamo il povero idiota in divisa. "Vedo" la sua faccia mezza sorpresa, con gli angoli delle labbra contorti in un espressione strozzata, mentre il porco emette sinistri gorgoglii incomprensibili, finchè i suoi occhi non si chiudono per sempre, e il suo flaccido corpo finisce lungo disteso portandosi dietro una cabina elettorale.
Tranquillo...tra un oretta sarai qui fuori a rollarti un cannone, tutto passa. E questo è solo un servo, non può che farti pena. Rientro di testa nel mio lavoro, compiacendomi del fatto che un monte di gente ha votato Pannella...Magari non raggiunge il quorum, ma un po' di gente l'ha votato.
-Allora, sono pronti i plichi per Palazzo Vecchio?- esordisce dall'ingresso dell'aula un addetto della municipale. La sola vista della divisa da pinguino mi scatena dentro un flash, in cui mi vedo tipo film: primo piano del municipalotto, e sullo sfondo io che appaio con in mano un ascia. Dopodichè slowmotion di io che carico il colpo. Poi esplosione di rosso, e la testa del coglione con tanto di caschetto d'ordinanza che rotola via fuori dalla stanza.
-No, un attimo solo- gracchia tutta sorridente e ammiccante la puttana(leggasi presidentessa) del seggio, in evidente astinenza da cazzo. Ha importunato svariati ignari elettori durante il corso della giornata. Come se votare non fosse abbastanza deprimente di per sè. Almeno nella situazione attuale....
Finiamo il conteggio e le schede spariscono nei pacchi. Le ultime verbalizzazioni e possiamo andare. Altri 4 o 5 quaderni da firmare pagina per pagina. Almeno ho imparato a scrivere il mio nome alla perfezione. Se dovessi diventare famoso non avrei problemi con gli autografi...
Mano indolenzita, umore sottoterra e un sottile senso di colpa per essermi assoggettato a questa merda. Ma sono soldi, e in questo momento di quelli ce n'è bisogno. Mi immagino con la testa fissata in una ghigliottina. Inno francese in sottofondo. E la mia stassa mano che tiene la corda che aziona il meccanismo mortale. La musica si stoppa, viene sostituita da un silenzio assordante. Voci strozzate in gola, e la mano che si apre. Esplosione di luci e colori.
Riapro gli occhi e, purtroppo, sono ancora qui. Maledizione!
-MA FOTTETEVI TUTTI!VOI E LA VOSTRA MERDOSA BUROCRAZIA!!!" sbotto, girando sui tacchi e imboccando l'uscita...meditando attentati kamikaze...In sottofondo si sente l'eco de "Il bombarolo" del Faber...

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