lunedì 20 dicembre 2010

Freddo.

Fa un freddo fottuto la fuori.
Domattina devo svegliarmi presto, così studio.
L'idea di bere solo un paio di bicchieri svanisce subito quando vedo che tutte le bottiglie sono vuote, capisco che ho proprio voglia di bere.
Le bottiglie in qualche modo appaiono e nel giro di qualche ora sono ubriaco fradicio.
Cerco di mantenere una certa credibilità, come se fossi meno ubriaco di quel che sono.
Possibile che qui nessuno ingrana a livelli?
Fuori fa un freddo fottuto.
A una certa approfitto di uno strappo verso casa.
Girare l'ultima canna in macchina mi sembra un gesto eroico e definitivo.
Dopo questa fatica manuale, mi faccio un pezzo di strada a piedi.
Traiettoria flessibile.
Freddo fottuto qua fuori.
Nel letto resisto un paio d'ore forse.
Eccomi faccia a faccia con la tazza del cesso.
Freddo.
La cena affogata in vino è proprio li a due centimetri dal mio volto pulsante.
E' così intatta che mi chiedo se ho masticato.
Alle nove di mattina lo squillo del telefono mi fa aprire gli occhi.
La fine del cuscino condivide col lenzuolo una piccola pozza di vomito.
L'alcol.
Lascio squillare il telefono e faccio per allontanarmi il più possibile dal vomito, restando nel letto.
Ho ancora svariate ore di sonno davanti...