giovedì 7 ottobre 2010

All day long

Alessandro ha pensato:
"Si, cazzo si... tu sei la mia nuova droga"
Non si trattava di ragazze o cibo, o modi di dire... infatti non poteva che ridersela passando davanti a "l'ago magico_sartoria specializzata".
Questo accadde sere e sere fa.
Ora Alex ha le analisi al sert una volta a settimana e i suoi genitori lo tengono d'occhio spesso.
Stanco morto si ritrova al bar dove lavora un suo amico, si sbronza gratis.

Esco da lavoro e chiamo un amico per cercare di svoltarla.
-Che fai stasera? Andiamo a ballare?-
-Si dai, c'è anche un mio amico ok? Sono al bar, a lavoro, sentiamoci dopo-
Mentre torno a casa mi ferma una figa per strada.
-Lui lui lui!-
-Chiedigli prima quanti anni ha-
Rispondo 22.
-Perfetto, posso farti un intervista?-
-Va bene-
Mi chiedono un argomento a piacere.
-Brodway, brodway!- continua a ripetere quello che sembra il regista.
Gli dico -Bella macchina fotografica, riprendete con quella?Vi trovate bene?-
Lui mi batte il 5 e dice che in pochi conoscono la mark 3, poi mi spiega che sfuocherà tutte le luci della piazza sullo sfondo.
-Brodway!- ripete.
L' intervistatrice è una studentessa e il team è di non so quale scuola, non chiedo per paura che mi dicano mediaset school o simili.
Lei è tutta carina, mi fa dei complimenti, mi sta stretta e mi intervista con uno sguardo provocante, volto volto, pochi centimetri.
Sono socievole, faccio battute, vorrei chiederle il numero o qualcosa, ma a fine di tutto il regista prende il sopravvento.
Mi chiede il nome e ringrazia, faccio altrettanto e me ne vado.
Mi gira il cazzo non aver fatto un passo in più, torno indietro e chiedo da accendere, poi me ne vado definitivamente.
Rivedrò qualche giorno dopo la ragazza solo su un manifesto di una pubblicità nella vetrina di un negozio in via torino pensando "cazzo...".
A casa scongelo carne che ho in freezer da mesi e condisco con maionese, prima volta che la compro in 4 anni che vivo da solo.
Non ho alcolici e ho bisogno di carburare.
Arrivo con discreto ritardo alla serata.
Due amici e Alex, l'amico dell'amico.
L'avevo conosciuto l'anno scorso.
Aveva un buco in testa al tempo e lo stavano medicando: risultato di un tentato suicido cercando l'investimento, l'autista scendette per ammazzarlo di botte.
Andiamo a bere qualcosa in un bar di cinesi, ho bisogno di carburare.
Bevo molto più degli altri.
Giro di svariati amari per me.
Ho pochi soldi ora.
Il buttafuori fa lo sgarbato milano style, diciamo la lista ed entriamo.
La serata è deludente come da prospettiva.
Cerco di tirare su Alex il depresso cronico, che è un musicista, gli dico se gli va di suonare insieme, mi farebbe piacere...
Finito tutto ho il portafoglio vuoto e zero sigarette, un peruviano in sedia a rotelle senza gambe mi lancia quattro parole alla fermata dell'autobus.
La mattina dopo sono sbriciolato appena sveglio alle cinque del pomeriggio.
Ci sta che questa laurea in ballo e il lavoro, e tutto il resto, mi stiano distruggendo.
Non ho più il tempo per struggermi giornate intere dentro i miei pensieri.
Gli impegni e le prospettive mi affollano il cervello rubando la riflessione, che giustamente reclama.
Un paio di esami di merda indietro, roba di cui non mi fotte un cazzo e presentare la tesi, poi sarò fuori.
Parte la super iniziativa anti decreto gelmini e mi faccio carico di qualche sciocchezza, ma la nave che affonda la lascerò a breve.
Questo è quello che spero.
Mi hanno imbarcato che già faceva acqua, mi hanno ammazzato di botte e di sicuro non sono il benvenuto.
Questo fin dal liceo. Falliti e stronzi sono molteplici nel campo dell'istruzione. Gente che non ha nulla a che fare con l'insegnamento. Una persona in particolare nel corpo docenti speravo morisse nei modi più disperati.
Dopo essere giunto alla conclusione che il metodo migliore sarebbe stato infilargli una bottiglia nel culo e provocarle un emorragia interna con un calcio in pancia, ora penso che mi piacerebbe solo vederla con la vita rovinata.
Vederla ammettere di essere una stronza isterica che sfoga i suoi problemi sugli altri abusando del suo potere.
Non sono tagliato per il lavoro da otto ore al giorno in un ufficio, ma gratifica, meglio del macinamento progressivo dei sogni da parte della solita docenza di paraculati.
Voglio andare via da qui, ma non immagino più di volare fuori dalla mia finestra prima di dormire.
Ultimamente, stanco morto, cado in un sonno senza sogni.
Sempre meno tempo per me, e i pochi momenti che mi rimangono, o sono troppo stanco, o risale tutta la malinconia del dolore degli eventi di una vita ancora breve ma intensa, per la prima volta capisco realmente il significato di "mother" dei pink floyd; poi guardo aventi e vedo la salita, non so dove porti, ma ho bisogno di andare avanti.
Sudo.
Qualche sera fa alla fermata dell'autobus un ubriaco mi ha detto:
-Tu diventerai un grande-
E mi è presa mezza bene, poi mi sono sentito un coglione.
Voglio riconoscimento da parte della gente, come se un pò di attenzione distribuita fosse come un affetto.
Mi telefona mia madre e cerco di tenerla più del solito al telefono.
Non riesco più a vedere le persone come un branco di animali perchè sono sempre più dentro al sistema.
Animali indaffarati.
Prendersi troppo sul serio è la reale autodistruzione.
Quando nella folla tutto fatto il suono delle voci si fa simile a quello delle cicale, allora li finalmente te ne tiri fuori.
Come osservatore esterno capisci quanto sia semplice e piccolo tutto quanto.

Swzz mi ha chiamato e mi ha detto che dei ragazzi mi soprannominano in qualche modo strano, legato al chiavare e poi mandare in culo le ragazze, gli ho chiesto perchè e lui mi ha detto che sostengono ne ho la faccia.
Chiamo la mia ex via webcam e cade la linea, lei chiaramente scompare, vado dal vicino a farmi una canna e lavorare a un montaggio semplice che mi hanno affidato per sta cosa della gelmini.
Sono solo come un cane. Non ho neanche quel giro che suppongono i coglioni che non mi conoscono.
Il cinese al lavoro cerca di attaccarmi ogni volta che può, oggi lo fa dopo una mia affermazione sulla coscienza collettiva.
Mi attacca un mio compagno quando in università sostengo che l'università dovrebbe ruotare attorno all'individuo e non l'individuo attorno all'istituzione.
Il sistema per funzionare si autoprotegge.
Fino a qualche anno fa non pensavo che gente della mia stessa età potesse essere così chiusa.
Sono sicuro di non avere la forma giusta per restare mattone nel muro.
Due ore libere la sera tornato da lavoro, domattina me la sono presa libera. Mi metto a letto, chiudo gli occhi e immagino.