domenica 26 luglio 2009

ciclicamente instabile

26 luglio 2009
Mi ritrovo qui a scrivere. Di nuovo qui. Ed oggi è un giorno particolare per me. Come una specie di ciclo che continua ad infrangersi e a ricominciare da capo. Una ruota che gira.

Ma cominciamo dall'inizio.


26 luglio 2007
Il ritorno dall'Australia. L'inizio di una fase della mia vita che non pensavo potesse mai verificarsi. Un momento in cui tutto perde di significato. Sono entrato in depressione quel giorno. Tutto era di nuovo uguale, piatto. Come se quello che avevo fatto fino a quel giorno fosse un enorme scalata verso un apice...una scalata fatta di esperienze, sregolatezza, follia, avventure, dolore. Una scalata che non poteva durare in eterno. La spensieratezza con cui l'affrontavo era qualcosa creato a metà dall'incoscienza e dagli stordimenti di thc a cui mi sottoponevo con frequenza quasi maniacale.
Beh, una volta arrivato in cima dopo l'esperienza australiana, mi sono ritrovato catapultato nell'ombra. Nulla era più bello o piacevole. Solo una lunga lotta tra me e me stesso, con nessun vincitore. Non posso dire di avere capito troppo di cosa è successo, ma questo periodo mi ha fatto crescere molto. Mi ha fatto capire per contrasto quanto sia bello godersi la vita, e a dare ai problemi il giusto peso.
Per il resto, una brutta annata. Ragazze che vanno, ragazze che vengono...Due in particolare, ma tutto scorre. Tutto si distrugge prima o poi.
Come mio padre, che in questo periodo sembra avere ancora qualche speranza contro il male che gli sta divorando il corpo. Regge, per ora...Soprattutto con l'enorme forza di spirito che gli ho sempre ammirato. Un guerriero. Lotta impari, ma lui tiene duro.
Poi le mie storiacce con le polveri bianche. Mesi passati ad una velocità incredibile, accavallati tra il 2007 e il 2008.
L'incidente di Capodanno. Il rischio di perdere la vita sulla strada. Il riprendersela con la testa. L'incontrare persone nuove, mantenendo quelle vecchie.
Scalando, scalando... Fino al

26 luglio 2008
Mia madre mi sveglia al telefono con la voce rotta dal pianto. "Vieni a casa, è successo..." riesce a dirmi tra i singhiozzi.
Arrivo a casa di corsa, e la trovo piena di parenti. Mio zio si fa incontro e mi fa strada fino a camera dei miei e lo vedo, con accanto mia madre in lacrime insieme a mia zia. Quello scheletro sottilmente coperto di pelle che era diventato mio padre. Non era più lui da un mesetto. Non quello che mi aveva cresciuto. Quello che mi urlava "sali!" dalle tribune del campetto quando giocavo a calcio e c'era un angolo. Quello che da piccolo mi portava allo stadio in motorino. Quello che mi ha fatto scoprire la curiosità per il mondo, la passione per il viaggio e la scrittura. Cazzo, mio padre!
La malattia l'aveva completamente consumato. Corroso nel fisico, negli ultimi periodi per colpa della morfina stava anche lentamente perdendo la testa. Ma non quella scintilla nello sguardo, quello spirito alla "Amici miei", di non arrendersi di fronte a nulla e di prendere tutto come un gioco.
Beh, quel giorno quella scintilla si era spenta. Ma non nella memoria. Tutto si perde, ma non alcuni determinati ricordi.
Comunque quel giorno vidi la fine di un ciclo. Quello della sua malattia, che ad ogni modo aveva influito sulla vita di tutti nella famiglia. Brutto da dire, ma quella non era vita. La sua intendo.
Nulla sarebbe stato come prima. Ma fa parte della vita, e bisogna guardare avanti e affrontare ogni sfida e ogni dolore.
Quindi me ne vado di casa, viaggio un po. Mi butto nello studio. Mi distruggo di canne e cerco nell'amore la soluzione ai miei dolori.
Ma anche quello ha una scadenza. E se sei uno sregolato irresponsabile come me la scadenza diventa assimilabile a quella del latte fresco...Sempre che la ragazza in questione non sia una santa.
Beh,mi sono ritrovato solo. Non fa niente. Uno deve reggersi in piedi da solo. E la perdita di una persona vicina è solamente togliere un montante nell'impalcatura che ti sostiene da quando sei piccolo. Soffri e fai più fatica a tenerti in piedi. Ma arriverai a farlo da solo. E ne sarai felice.

27 luglio 2009
Oggi la ragazza di cui ero innamorato se n'è andata. Proprio in Australia. Le casualità della vita, eh?
Un altro ciclo che si chiude.

E sono fottutamente curioso di sapere come sarà il prossimo....

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