sabato 31 dicembre 2016

Telefono a Bram che dice ha preparato tutto, di investire in una buona bottiglia di bollicine e bon. Rientro in ufficio, il mio nuovo ufficio in condivisione. Saluto il proprietario e da come si rivolge a me, quasi paterno, un pò non capisco, un pò penso che si respira il fatto che ho una paura fottuta. Paura di cosa? Paura di fallire. Paura della vita. Fallire in quello che voglio fare ed avere il rimpianto di aver rovinato quello che era la mia vita fino ad ora per farlo. Perchè alla fine la sfida l'ho accettata e sarebbe stato piu' facile aspettare nel letto senza fare niente, in dormiveglia sotto le coperte, ma dopo come mi sarei sentito? Una merda. A lavorare dipendente invece dimostravo una certa sicurezza, pensavo che avrei spaccato il culo a tutti se fossi stato indipendente, ma quella sicurezza veniva dal fatto di essere sicuro di essere sprecato come dipendente, perchè riuscivo anche uccidendomi a fare l'impossibile per il bene del lavoro. La sicurezza mi crea lo stesso sentimento dello starmene nel letto. E ora vediamo se ce la faccio, a fare quello che volevo, a campare e camparmi da solo. Saluto e faccio gli auguri, sentendomi un pò una merda e un pò sbagliato perchè lui deve aver annusato la paura con cui convivo tutti i cazzo di giorni, questa paura di fallire, di non sapere bene che cazzo fare per fare quello che voglio fare, perchè lo scoglio è davvero difficile da superare questa volta. Questo mi da' energia, ma talvolta mi paralizza, e non faccio niente. Errore madornale, poi mi sento una merda. Tutto il tempo che ho perso. Devo lavorare giorno e notte, giorno e notte... seno qua va tutto a puttane. E devo chiarirmi le idee di continuo, essere sempre piu' sicuro su tutto. Piu' sicuro su tutto. Un pensiero va a lei, che qualche anno fa comprammo una magnum di spumante scontata facendo un figurone. Non posso negare che mi manca. C'è questa signora anziana dentro questo negozio dall'insegna "Vino sfuso e birra artigianale" I prezzi sono ok per me(anche se scoprirò poi che sono alti) ma la magnum costa troppo. Vado avanti all'enoteca segnata da google maps dove stavo andando. E' un posto palesemente ricercato e potenzialmente carissimo, si suona un campanello per entrare ma un tizio con bambino è alla porta, entro e saluto tutti, vado in fondo a vedere gli spumanti. Scorgo un etichetta di uno champagne da 200euro. Controllo i prezzi dei vari spumanti, 16.50 il piu' cheap ma mi sembra una merda, vorrei orientarmi su uno verso i 24. Un signore accanto a me scruta le bottiglie attentamente e vede che io faccio lo stesso, ci scambiamo un gran sorriso, poi mi fa "Basta che non prendiamo la stessa bottiglia" e io gli rispondo: "In realtà non so niente di spumanti, qualche consiglio?", "Guarda, qua sono tutti buoni, solo che quelli che conosco non li trovo". Poi ne prende uno "Ecco, me la sono cavata". Io continuo a guardare bottiglie, non conosco proprio le tipologie di viti degli spumanti, cazzo! Ormai sono dentro da un pò e il venditore forse proprietario finisce di parlare con un cliente e mi vede. "Oh, scusami, mi ero dimenticato, posso far pagare lui e arrivo!" "Certamente" Ecco perchè cazzo si va in enoteca e non al supermarket cazzo. Arriva e mi fa:"Mi piacciono un sacco i tuoi capelli" sorrido e gli dico subito "Guarda, non so proprio niente di spumanti" e lui mi fa "Bene, allora stasera impariamo qualcosa", gli sorrido ancora che già mi piace il tipo. "Non volevo spendere troppo, sui venti euro" "Ah, però..." "Quindi dici che posso stare piu' basso" "Si, guarda, puoi stare anche piu' tranquillo" Esce che non è per una cena galante di capodanno ma per una festa di amici in cui probabilmente nessuno si accorgerà se è buono o meno. Allora gli dico"Ok, però non darmi una merda eh!" "No, guarda, questo è un buono spumante, è come quest'altro che fa parte dei vini estremi, che vuole dire che vengono da vitigni coltivati ad una quota dove non arrivano le macchine, quindi è raccolto tutto a mano, poi la bottiglia è figa e fai un figurone, spendi 12euro, risparmi un pò e ti prendi un spritz piu' tardi, quando poi vai a cena con una ragazza ci spendi di più" Tira fuori questa bottiglia che ha una finitura superficiale molto figa: tutta coperta da linee a spirale dalla base verso il tappo, vedendola mi convince subito. Esce che io sono di Firenze, che magari so qualcosa di rossi e che lui ha chiesto a sua moglie di sposarsi da Sabatini. Penso che anche se mi avesse venduto un vino di merda e avesse fatto tutto questo per marketing (e che sia per marketing io lo do sempre per scontato), da lui vorrei tornarci, mi piace questo rapporto personale nei negozi, poi penso alla frase di quella canzone di De Andrè, di quello che chiede al mercante di liquori lui cosa si compra di migliore. Anche se nella mia mente bacata ho paura che il tipo abbia pensato che sono un poveraccio (che cazzo mi passa ormai nel cervello) e che forse anche lui ha notato una mia insicurezza. Sentirsi una merda è ormai all'ordine del giorno, come quando il tipo di blablacar ha lasciato un ottima recensione su di me, ho pensato che doveva essere falsa perchè il tipo deve essere uno gentile. Così finisce quest'anno. Un anno iniziato con tante sicurezze. Con un me tronfio di me, che pensava in grande. E finisce con un me impaurito, che spera di autosalvarsi non sa come, e sa che a questo giro se va bene avrà fatto le cose in grande , non solo pensate, fatto, ma per una qualche stupida legge della mente, non riesco a dargli importanza a questa variabile e non riesco ad essere sicuro che tutto stia andando bene ; l'unica cosa che riesco a pensare è: speriamo di non spaccarmi troppo stasera, che domani voglio lavorare. A casa verso l'ultimo bicchiere che rimane da una bottiglia di chianti e mi viene questa strana voglia di scrivere qui. Apro il sito e leggo"I reduci della band inutile" mi scappa un sorriso per la parola "reduci" e perchè è vero che siamo i reduci di quello. Chissà se un pò di utilità riuscirò ad averla, almeno per me stesso. Non posso pensarci troppo perchè devo solo fare, fare fare!!! Una doccia e vediamo che propone sta serata, via, che quest'anno è stato una transizione un pò del cazzo, che si è chiusa con tutte le malinconie di diversi periodi della mia vita di cui mi sono reso conto della fine di tutti quanti in un sol botto; è un anno così, dove ci sono io, perso, è bene che finisca in fretta. Ecco, è quasi finito.