mercoledì 27 aprile 2011

solo cazzate

Quanto intelligente sei da -10 a 0, troia?
... e sottolineo il virgola troia.
Si, dai, fammi vedere le tue spasticherie.
Stupida, troia.

Non so realmente quanto ti potrei sopportare...

-Siamo proprio degli sfigati, tutti contenti che ci ha dato una cartina e manco lo caghiamo, lui che voleva fare due chiacchere.
Tutti carichi per andarci a fumare quest'ultima bozzetta da soli sul lungarno, e lui con quella superfiga, magari gira l'angolo e la scopa li, no, ma hai visto che fica?-

Dopo un meritato riposo e la cena, aspetto che lo scaldabagno faccia il suo lavoro e aspetto che arrivi ganja, ma ho come il sospetto che non arriverà una sega stasera.
Nell'inutilità del mio dire, chiudo la conversazione.

martedì 26 aprile 2011

ferro fuso

-Prova contatto-
cerco il contatto.
accendo il trasformatore, attacco l'elettrodo.
=CONTATTO=
La scarica brucia e lascia una fusione solida di me.
poi mi allontano.
-Prova contatto-
-Prova contatto-
Cerco il contatto, poi mi allontano.

Torno a casa dopo ore 12 di stanchezza.
Stanchezza succeduta a ore 5 di sonno.
Torno a casa e sciacquo quello che ho sulla pelle.
Restano i graffi.

-Prova contatto-
Non voglio, ma ne ho bisogno.
Le luci lasciano strascichi sulla retina, poi il buio.
Tutta questa fatica, ma ne varrà la pena.

mercoledì 20 aprile 2011

...e così, chiedendomi chi fossero i complottisti, mi accorsi di essere un complottista.

domenica 17 aprile 2011

Era una fresca mattinata di aprile.
Forse il vento muoveva la traslucenza nei suoi capelli, ma io non potevo saperlo, troppo distante.
Il suoi neuroni ovattati in una acuta stupidità di bambagia sicuramente stavano pensando a qualcosa di più divertente e assolutamente non riguardante me, che le stavo dedicando un idea in un momento di relax after cagata dopo una giornata faticosa.
Potrà sembrare un insulto.
In realtà i momenti più subconsci.
Così, indebolito ed avvilito a distanza di tempo, poichè il ricordo si era schiarito dal grigio, me ne stavo stupido, forse perchè non avevo niente per le mani, e ancor più frivolamente dannoso: astratto.
Nel frattempo il mio presidente, che io non avevo votato, sarà stato sicuramente quieto nella sua casa di lusso, anziano, mafioso, e in attesa di processi.
Lo immaginavo che se la passava bene, probabilmente con un bicchiere di qualche alcolico del cazzo nella mano.
Allora feci giù quell'altra e ultima mezza bozzetta, che si centillinava.
La notte calò morbida sulla capitale economica.
Un leggero abbassamento di temperatura diminuì l'armonia di un semitono.
Le melodie si fecero più buie, ma arpeggiate di pienezza.
Quindi, di cosa stavamo parlando?
Ah si, ora arriva l'altra mezza, più piena di come pensavo.
Eddai cazzo, smussa, smussa.
Come i sassi.
I sassi di fiume.
E' sinonimo di percorso.
Dovunque io stia andando, sarà il caso ora prendere una pausa di riflessione. Mezz'ora?
E poi non dice un cazzo nessuno di sta storia degli alieni?
E' scritto nell'archivio dell'fbi.
Un minitrafiletto su repubblica e basta? cazzo
Anche il papa si è subito portato avanti:"Se esistono gli alieni, anche loro sono stati creati da dio!"
Chissà che roba c'è in quegli archivi di più segreto di cui non dicono un cazzo.
Questo sarà il motivo per cui hanno pubblicato.
"Stazione venezia, ultimo stop"
"La invitiamo ad alzare le mani"
"Alzi le mani"
"Non opponga resistenza"
"Non opponga resistenza"
Forse è veramente solo una fede cieca.
"Non opponga resistenza"
"Mani verso l'alto"
Queste sensazioni.
"Lei ha violato l'articolo stocazzo,
articolo di inadeguatezza nella postura d'attesa fermata"
Viviamo di sensazioni.
Ora stacco la spina.
Totalmente abbagliato.
Poi tornano pensieri, e riattivo il freezer delle idee.
Non c'è mai stato niente.
Niente.
Cancellando, pensando che sia già stato cancellato.
Senza conferma, ma ora il niente.
Negli sguardi, rilascio i cannabinoidi, e il niente.
Negli alcolici, e finisce la serata.
Th niente.
Strappo la bandiera, non c'è più niente.
Lasciatemi al mio delirio,
Chiudiamo il patteggiamento,
sposa la causa.
Poi libero, nel vuoto.

venerdì 15 aprile 2011

Buchi emotivi in un cervello sessuale/ e riflessioni post 2000 // battere le dita su una tastiera

Ero in cinta di emozioni.
Gli uomini però non possono essere incinta, così decisi di abortire.
Presi la via della sincerità sfrontata e della concretezza,
ma la gente questo non lo trovava normale.
Allora smisi di interagire, perdendo l'interesse per questo genere di contatto.
L'istinto però rimase immutato,
divenni così un pervertito.
Fu in quel momento che mi accorsi di non essere mai stato incinta,
e che quel feto non poteva essere espulso,
si sta deteriorando dentro di me.

Ora, aggiungo queste righe:
Il punto è che non mi frega un cazzo,
svolta riarriva il thc, che devo lavorare,
prende meglio fare, sembra tutto perfetto, si,
mancano quelle due ragazze con la coda nel culo che ti spompinano in bagno mentre ti lavi i denti,
manca un grande ingresso in casa e camera da letto separata con un ampio matrimoniale,
manca qualche zero alla mia disponibilità economica,
manca qualche pezzetto al mio cervello, e al mio fegato,
manca capacità polmonare,
ma le idee pullulano, e non so neanche come ho fatto a stare qui fino adesso sano, fino a quest'ora del giorno.
Mi tengo questo mal di testa, rinuncio alla lavatrice, mi preparo per fare la spesa, magari dormirò un ora, poi si vedrà.
Che pensare è un dito in culo, senza anestesia ai cannabinoidi, che questa vita, il diocane, è stata una truffa, come il cambio che ho ricevuto ieri in aereoporto, ma la transazione non è ancora conclusa, ed è questo il divertente.
Allora dico ok, la favola non c'è mai stata, ma oliamo un pò questo meccanismo del vivere nella dittatura mascherata da democrazia.
Oliamo tutto, e mi sbatto, eccome se mi sbatto, olio per potermi sbattere di più, e sono sicuro che un giorno potrò scrivere un bel vaffanculo di gusto largo 12 metri, che sarà la fine della montagna che tirerò su.
E se non la tirerò su a modo, poco male, vorrà dire che invece di una montagna, sarà un enorme cratere.
E se anche il cratere andasse male, sarà almeno un enorme castello di sabbia spazzato via dal vento.
Insomma godot, l'intento è di venire ad aprirti il culo.