sabato 31 ottobre 2009

Non mi riprendo più

Non suona nessuna sveglia, se non quella biologica:pisciare.
La bocca è asciutta e un senso di marcio si diffonde dalla nuca fino al resto del corpo quasi impercettibile ma vivo.
Un -Diocristo- si trascina affievolito dalla bocca fino a morire sui vestiti buttati per terra.
Lascio i ragionamenti complicati a chi vuole complicarsi la vita, oggi.

Il cielo ha già perso di colore e inizio quasi a sentirmi pronto per la giornata, sveglio da poche ore un pulsare dietro la nuca cerca di farmi capire che è tutto un bluff: -Il tuo corpo ciccio non è pronto per un cazzo di niente!-

venerdì 30 ottobre 2009

evoluzione, involuzione, razionalità, istinto.

Due figure scure, nella penombra di una stanza buia, sedute su due poltrone divise da un tavolino di vetro. Una sola finestra, che lascia passare la luce flebile della luna. Sul tavolino sono poggiati due bicchieri, e nel mezzo una piccola boccetta vuota. Un portacenere colmo. Un pacchetto di sigarette e un accendino.
Puzza di fumo stagnante.

-Dove sei?- chiede la figura sulla sinistra.
-Non qui, questa è l'unica cosa certa...- risponde quella a destra, svogliatamente
-E dove allora?
-Non lo so bene nemmeno io...forse il punto non è dove sono, ma dove vorrei essere.
-Dove vorresti essere?
-Ovunque...ma non qui...
-Tutto questo non ha senso...
-Cos'è che ha senso? Stiamo parlando solo di stimoli, desideri, pulsioni...C'è forse un senso in ciò che ti spinge da dentro?
-Probabilmente si. Devi solo trovarlo, o creartelo...
-Si fotta il senso, io seguo l'istinto...e stop.
-Molto diplomatico, complimenti. Dimmi allora, che ti dice l'istinto in questo momento?
-Dice che devi smetterla di fare tutte queste domande dimmerda.
-Se non le faccio io le domande, la razionalità dove la trovi? eh, coglione?
-Si fotta anche la razionalità!- sbotta la figura sulla destra.

Dopodichè si alza di scatto dalla poltrona ed estrae con una mossa fulminea un cacciavite dalla tasca. La punta luccica nella penombra. Dopodichè sparisce nell'occhio della figura sulla sinistra, che lancia un grido di dolore e poi si affloscia.
La figura sulla destra si asciuga uno schizzo di sangue che gli è arrivato in faccia con un fazzoletto.
Lancia il fazzoletto sul cadavere, poi esce dalla stanza fischiettando allegra.

-Finalmente libero!- canticchia.
Siamo fuori, mezzi, cioè, io almeno in maniera avanzata, Mattero meno.
Mattero dice:"Lui non molla un cazzo", quando un tizio tutto fatto comunque se la vive, la botta.
Stasera dice:"Non molliamo mai".
E' l'altra sera, e già ieri mi sentivo sobrio a duemila.
Oggi sono già sbronzo.
Manco lei molla mai, lei, la botta.
Perchè la vuoi, sempre, e non importa che tipo di botta è.
Ormai è da considerarsi droga, nel vero senso del termine: evasione, quel che è non importa.
La botta la ritovi.
I modi sono mille, il supermarket che chiude alla nove e due bocce di vino per cena, tre sigarette di fila e una sega per due secondi di palata, messissimi.
Messi male quanto vuoi, in qualunque modo, più ti avvicini alla società, più la droga è droga come la intendono loro: Qualunque botta va bene, pur di essere lontani da qui, perchè qui proprio non ci piace.
L'altro giorno una mia amica ha commentato il fatto di essere tutto il giorno fatti con: "Che schifo"; oggi è arrivata da me alle cinque già sbronza e ho comprato da bere ancora.
Si, che schifo forse, ma che schifo tutto il resto e che per rendere tutto un posto un pò più valido la botta serva sempre, non che schifo la botta: che schifo tutto il resto.
Amen.

giovedì 29 ottobre 2009

Due caffè, uno lungo.
Prende e inizia a zuccherarselo, uno, due, tre cucchiai.
Rabbrividisco, certe cosa vanno prese amare.
-Guarda, si è liberato il bagno, che ne dici, scopiamo?-
-Sei romantico come un preservativo-
-Ami come l'aids-

altra storia, altra:

Cazzo, stasera a te ti avrei anche scopata, e mi chiedo se cado in basso o se sto volando in altri cieli.
Domani da sobrio non l'avrei mai fatto probabilmente, anche se ammetto che sei una ragazza carina(mai in faccia a te), e tu mi avresti tartassato al cellulare, perchè ti conosco.
Sarebbe stata probabilmente una cazzata.
Domani sarò contento di aver tenuto il pene apposto mentre ti abbracciavo per salutarti, e forse manco ti sei accorta che ti abbracciavo.
Forse con tutti gli insulti che ti tiro da sobrio ti credi una merda o forse credi una merda me.

altra storia:

E' stato un piacere o un sollievo quando ho detto al mio nuovo coinquilino che quando sono sbronzo divento molesto e chiedo alle tipe direttamente di scopare da qualche parte, senza giochi di parole, e lui mi ha detto: "Anche io".
Sorrisi.

Altra roba:

L'alcol

mercoledì 28 ottobre 2009

X ( ga la 'n' roll ta)

Labbotta.
RIschiooo!
Faticaaa!
Quando cerchi di fare qualcosa e tutto si muove in senso diagonale, avanti e indietro.
Come in reprise dallo stesso punto, all'infinito.
Quando le parole le devi scrivere almeno due volte, perchè fatichi a schiacciare i tasti giusti.
Vedi quel che basta e nulla in più.O forse anche meno.Diciamo anche meno.Te la ghigni.

Qui tra i coinquilini fingo di esser sobrio a parte col coinquilino che è uscito con me e devo fare una specie di insieme di calcoli piuttosto complesso per capire che la diagonale che si muove in realtà è ferma.
Eccomi che mi fingo sobrio col mio compagno di stanza, ho la testa sciacquattata.
Dici che si fida della cosa, mi pensa sobrio?
Non credo.
Dovrei probabilmente semplicemente fare sesso con quella tipa (la!)invece che trovare inconfessabili ganci per S.Pedro dal sud america.

martedì 27 ottobre 2009

Sogni incredibili

Eccomi a fare le foto nel museo, questa piuschellina di merda non vuole farmi andare oltre, fa la guardia qui.Mi si avvicina e dice che devo fare attenzione che l'ultima volta mentre facevo le foto l'ho quasi molestata sessualmente, io mi incazzo e le chiedo gli anni; ne ha tredici, mi incazzo ancora di più, ma ti pare?!Bimbetta visionaria di merda.
Torno a casa e nel villaggio le case pulsano.Tutto è piuttosto strano, pulsano sangue.Entro in casa mia che pulsa anche lei, saluto mia madre che sta a tre piani sotto, e anche l'uomo di mia madre.
Inizio a sentirmi sempre più debole, d'improvviso capisco che devo uscire da li, devo andare via.
Le pareti pulsano sangue e non c'è arredamento, è tutto ocra.Uso la scusa di dover andare a comprare le sigarette ma anche nei miei c'è qualcosa di incomprensibile.
Il paese e tutto ocra e pulante, sotto una campana nel fulcro vedo e capisco tutto:
Si basa su dei legami madre figlio, madre figlio, è così che si è diffusa la cosa e penso che dovrei farci una serie di siti internet così.
Vicino al fulcro cè anche la bambina di merda che avvicinandosi fa si che io ricambi i suoi insulti.
Poi alla fine mi porta ancora più vicino all'origine del tutto ed ecco che mi sveglio.
Il mio coinquilino sta uscendo e saluta un altro coinquilino, io dal letto biascico un:"Ciao tremmo"
Mi riaddormento e dopo la brutta storia del villaggio cazzo ecco che andiamo a ballare, andiamo in una zona industriale piuttosto particolare.
In un enorme spazio c'è la porta del locale.
Prima di entrare ricevo una chiamata al cellulare, rispondo:
-Ciao come va?-
E' la mia ec:
-Bene bene, tu?-
-Bene, sono qui con palla di neve!-
-Chi cazzo è palla di neve?-
-Il mio nuovo ragazzo!-
A quel punto inizio a pensare a come minchia deve essere messo quest'idiota... cioè che ha?Si veste solo di bianco?Problemi testicolari?Inizio a rispondere scocciatissimo a monosillabi a tutto finchè a una certa non le riattacco in faccia.
Entro nel locale, la situazione è la solita delle serate tra amici, dopo due passi dentro sento l'esigenza di richiamare la mia ex, devo dirgli che non ce l'ho con lei e non me ne frega un cazzo, solo che non mi deve accennare un cazzo di nulla di palla di neve e mi figuro li che mi presenta questo idiota e io gli dico che solo la mia prima ragazza non voglio la scopi nessuno, sai com'è il mito di attila... per il resto le altre vadano pure con chi cazzo gli pare, anzi penetrala a nastro che non le fa che bene!Dopo questo mio flash prendo in mano il telefono per dirgli che non ero arrabbiato ma solo non me ne frega niente di Palla di neve.Esco dal locale.
Non risponde, il telefono squilla, vado verso un area che ha le sembianze di uno skatepark, intanto mi viene da pensare a quello che ha detto Clara del fatto che è una mia scopata in comune con napoleon di philip stark, lei mi ha detto che "Aveva un cazzo così!" e ha fatto bene penso.
La troia continua a non rispondere intanto un vecchio lancia un sasso nell'acqua per terra che allaga tutto.Forse non è acqua, anzi non è proprio acqua.Il vecchio rischia di schizzarmi, io mi incazzo con lui, poi avvicinandomici mi rendo conto che ha proprio la faccia dell'handicappato.
Probabilmente ha dei problemi, dietro ci sono i miei amici, lascio stare il vecchio, il telefono e rientro nel locale.
Suonano alla porta e mi sveglio.
Diocane, è la tipa delle pulizie, quella che mi ha buttato via il fumo, disperso trenta euro di medicine e che spesso mi butta via roba che non deve.Per dimostrarle che non sono un razzista dovrei come minimo incazzarmici per questo, soprattutto per le medicine, poi però alla fine mi dispiace, forse per l'ipocrisia di sentirmi troppo borghese, forse perchè penso che alla fine capisca un cazzo di ste cose, forse per fatica; probabilmente è proprio l'ultima.
Mi giro nel letto dall'altro lato mentre l'altro mio coinquilino apre la porta di casa.

domenica 25 ottobre 2009

Da buttare

Fuori dai night club c'è sempre un tizio vestito da pinguino, e le gente che entra è ben vestita, tutti a loro modo anziani, proseguo e più in la ci sono i barboni sotto i portici chiusi in coperte integralmente, crisalidi di stoffa.
Penso che quattro stronzi ci metterebbero ben poco a dargli fuoco senza manco farsi notare.
Fa freddo, un freddo pungente, ecco un altro night con pinguino.
Arrivo in una via più popolata, mentre guardo un vecchio scoppiato coi suoi broke, pochi capelli brizzolati; mangia un Mc nelle prossimità di un cestino, mi vengono alla mente gli occhi lucidi di amarezza che mi son sembrati quasi una conquista: mi sarei accontentato di un sorriso.
Sono già sbronzo bene o male, al bar dietro casa una signora maleducata e acida mi ha quasi derubato per una moretti e un amaro, l'aperitivo subito prima è stato invece gentilmente offerto da... squilla il telefono-ok, si cambia posto.Più vicino, più pacco, solita merda.
Arrivo in fretta e non posso fare a meno di bere e ribere chiaccherando con un amica trovata li per caso.L'amica ha un amica che fa una risata grassa da ubriaca ma probabilmente è sobria, esistono persone insopportabili di natura.
Non so se sono gli strascichi della malattia ma sono già a pezzi, arrivano i rinforzi e tiro avanti ancora, si offre un giro, si ribeve.
Una canna di quelle col filtro da mezzo centimetro abbondante cicca intera distrugge quel che rimaneva della mia gola, guarda un pò che alla fine ce la dobbiamo fumare in 2.
Arriva quel roito della... e chiede se andiamo in quel locale dove ci sono praticamente solo froci, dice che è piena di amiche ingrafate e sarebbe facile per noi scoparle, io le dico che abito a due passi dal locale e chiedo come sono le amiche, le scorgo dietro e sono più cesse di lei che inizia a farsi propaganda col suo ex tipo alle spalle e fa avance dicendomi che è in liquidazione totale.
Dio cristo.
Meglio andare a letto.
Panino e a letto.

Chissà come mai qui vige un certo tipo di mentalità, di pantaloni aderentissimi, di modo di scialacquare il denaro veloce, di cattivo gusto, di barocco.
Ci sono due modi di pensare le cose da immettere nel mondo: uno è cercare guardando la situazione di virare verso il nostro ideale, l'altro è la sublimazione dell'attuale.
Ieri sulla metro una donna che avrà avuto 50anni aveva una di quelle giacche di plastica effetto sacchetto dell'immondizia, le mettono tutti ormai.
Forse stanno a simboleggiare che ormai la gente è spazzatura.
La gente che legge cioè, novella duemila, sul treno: cultura moderna.
I tg romanzano la cronaca nera, le trasmissoni pomeridiano cercano le lacrime.
L'abbigliamento è lucido, gli argomenti si gonfiano attorno alla vita degli altri.
Forse un giorno le donne si faranno patinare la fica.
Viviamo in un immensa discarica dove la spazzatura umana si racchiude in simbolici sacchetti di immondizia, la spazzatura è il prodotto e il produttore.
Siamo la spazzatura del nostro progresso.

venerdì 23 ottobre 2009

Punte reprise (Non mi riesce)

Provo a introdurre l'argomento senza andare diretto alla frase coincisa che esplica tutto.
Fraintendimenti peggiori, cazzo!Ma come ragionano, insomma, si è fatta in testa un gioco di parole che tra l'altro NON ho detto!Ok, ci sono, spiego, per rimediare, la frase coincisa:
Danno.

Punte

Forse è un difetto, esprimesi senza filtro e non poterne farne a meno, rimarrebbe qualcosa in gola dopo aver parlato e con svariati problemi alla gola già presenti non è il massimo.
Forse in una società così ingannevole è proprio una cazzata, ma non mi interessa gran che.
Il problema è prendersi troppo sul serio.
Troppo sul serio su molte cose su cui non si dovrebbe e si perde l' obiettività.
La gente non cerca il dialogo, non spiega, è permalosa.
Se a me qualcuno dicesse che non so fare qualcosa che penso di saper fare, prima di tutto guarderei le sue competenze sull'argomento, poi le mie, poi sarei obiettivo col mondo circostante e vedrei come funzionano le cose in quel settore.
Ad esempio, è impossibile per dei genitori non traumatizzare i figli in un modo qualsiasi, poi è chiaro che ci sono dei lati positivi dell'educazione, ma di sicuro anche negativi.
Non è un problema, è solo avere coscienza della parte negativa come di quella positiva e punto.
Se una persona di sesso femminile è una ragazza più che una donna non è un offesa, è semplicemente (un parere prima cosa e poi) il frutto di fatti che delineano una diversità che può comunque essere in altri aspetti positiva.
Prendersi sul serio la fa prendere male.

giovedì 22 ottobre 2009

Ce ne vuole di più

Ci vorrebbe un aiutino, un aspirina, una cannetta, una birretta, un aiutino.
Una tachipirina,
una sega, una coperta, una sbronza molesta.
Ci vorrebbe una spinta, un gancio, una conoscenza,
un amicizia collocata amica di un amico di qualcuno.
Ci vorrebbe una valanga, una bombetta
ma quelle che espodono, una trombetta
ma bisognerebbe saperla suonare.
Ci vorrebbe la febbre
ma da serata, ci vorrebbe a 45 nel letto,
da uscirne handicappato.
CI vorrebbe che non ci volesse niente
con quel qualcosa in più.
Ci vorrebbe un pò di tutto, ma con maionese.

mercoledì 21 ottobre 2009

"...quando moriranno le api finirà anche la razza umana" Quando moriranno le mucche...
sembra che la gente voglia il miele, non la carne

Qui solo a sparare cazzate.

giovedì 15 ottobre 2009

Morte

Me la sono trovata davanti più volte.
La prima volta dentro, la secondo davanti e qualche giorno fa accanto.
Il corpo senza vita nel cortile di un palazzo in parte alla mia università con un cerchio bagnato attorno, un cerchio appena espanso.
Così, buttato da una terrazza e lei è venuta al richiamo.
Viene sempre ma non fa paura.
E' una componente, l'ultima.
Io voglio presentarmi a lei vivo, e starò al gioco.

Vita

Esce, proprio nei momenti in cui ha meno valore la guardi sulla mano, bianca.
Quando vale tanto è emessa al buio o la vedi sulle labbra di qualcuna o ce l'ha dentro e basta.
Se la guardi è perchè non ha altra funzione che estetica e vale proprio poco.
Particolare è il fatto che qualcosa di valore non ha bisogno di essere osservato con gli occhi.
Particolare non può che essere una cosa come la vita, anche se tutti i giorni ti ritrovi a farci i conti non ne avrai mai il controllo e se vale manco riesci a guardarla, se vale è al buio.

Arte

Quando ero piccolo dopo averla fatta di solito mi mettevo a guardarla, facevo attenzione a non farci andare sopra la carta igenica, poi dicevo:
"E' un aereoplano"
o "E' un dinosauro"
Poi chiamavo i mei e gliela facevo vedere comunicando la notizia soddisfatto, se c'era gente a cena invitavo tutti a vedere.
Oggi la cito a sproposito, e non mi fermo più a guardarla.
Probabilmente ho smesso da tempo di cagare aereoplani.

venerdì 9 ottobre 2009

-Come mai incravattato?-
-Ho qualcosa alla gola?-

domenica 4 ottobre 2009

Legati

-No, mi scusi, credo di non aver afferrato il problema...-
Era intrato in quel cazzo di ufficio dopo essersi imposto il viso sorridente, i modi disponibili e l'intento di risolvere le cose in maniera intelligente, senza dare sfogo all'odio.
Purtroppo per lui e anche per l'impiegato allo sportello alla fine si era svestito delle buone maniere, questo di fronte all'incompetanza burocratica e alla generale mancanza di buon senso che gli avrebbe procurato non solo altri problemi ma nel momento stesso una specie di umiliazione del rimanere incastrato nel sistema organizzativo.Ora per controbilanciare questa assenza di intelligenza nel formulare la burocrazia di cui lui era vittima pensava che l'unica cosa fattibile era spaccare la testa dell'idiota che si trovava davanti.
-Le ho detto e le ripeto che valuteremo la sua richiesta, c'è una certa fila, se ora non ha nient'altro da chiedere...-
L'operatore allo sportello sembra scocciato, non ha la minima idea del fatto che l'uomo appena entrato ha intenzione di rovinare tutto, non si fida delle valutazioni sulla richiesta.
-Guardi, le ripeto che ormai i tempi sono strettissimi e non c'è modo di valutare niente, non sono mica un coglione, lei sta cercando di prendermi per il culo?Sono stanco di questa vostra mancanza di buon senso, ora lei fa quello che le ho chiesto, prende il telefono, entra su internet, non so cosa deve fare per adempire alle mie richieste ma lo faccia, subito-
-Lei non può permettersi di...
Basta parole superflue, il discorso viene strozzato in gola dell'impiegato allo sportello, le mani dell'uomo stringono forte, poi la faccia del mal capitato viene sbattuta ripetutamente sulla tastiera del computer.
-La prego di prendere più sul serio le mie richieste, faccia il suo lavoro-
Nell'ufficio tutti osservano, un paio prendono l'uomo di peso e lo portano fuori.Probabilmente nel pomeriggio verrà inoltrata la denuncia.

sabato 3 ottobre 2009

-Potremmo chiamarla "l'ordigno".
L'ordigno non è che deve espledere per forza eh, ma tutti ci si aspetta che esploda.
Alla fine è una parola che chiama un altra, e questa chiama un fatto che è energia, potenza, non so, questo era il concetto che volevo esprimere.-
-Se tu potessi esprimere un desiderio, che desiderio esprimeresti?-
-Non saprei proprio, pensare che a quattordici anni ormai credevo che sarei morto senza scopare, poi ho scopato subito.Insomma, probabilmente se avessi potuto chiedere di esaudire un desiderio a quattordici anni avrei desiderato di scopare almeno una volta nella vita, invece mi sono reso conto che è una cosa come un altra e assolutamente non da una volta nella vita...
Insomma, capisci dove voglio arrivare?-
-Si, che magari oggi vorresti una ferrari e poi fai i soldi e te ne compri una o semplicemente scopri che non è così importante...-
-Insomma, non è mica un videogioco dove devo superare i livelli.. sono qui per vivere, non per fare scommesse, vivere esclude completamente il desiderio slegato dall'azione, dalla realtà concreta...-
-Dai, ma che cazzo dici, vedi una per strada, una strafiga, con le tette della dimensione che preferisci, un bel culo alto e una faccia dalle proporzioni così ben calibrate da sembrare uno standard di perfezione, pensi che la vuoi scopare, e non dire di no!Quindi desideri scoparla e se venisse un tizio senza che muovi un dito e ti dicesse una cazzata tipo "esprimi un desiderio" te diresti subito:"Scopare lei" -
-Diocristo, ma questa roba di Robert Johnson esce così gracchiante che secondo me mi stai rovinando le casse-
-Boh, stronzate, però potrebbe quasi starci-
-Quindi te non chiederesti una valanga di soldi?-
-No-
-Non dire cazzate-
-Ti sei mai chiesto come mai si inizia a fare dei discorsi così di merda?-
-Mancanza di fumo, tv accesa e pubblicità-
DRiiiìn
-Toh:Fumo!-
-Allora il nome va per "ordigno"?Anche "orda" non è male, ma sembra troppo world of warcraft..-
-Senti, tagliamo corto, vai a dare una sciacquata al bong, c'è il prodotto sul lavandino-