martedì 18 settembre 2012

Mi sveglio, il mio fegato probabilmente è retrocesso a uno stadio primordiale, di pre-creazione, due gocce d'alcol lo trasformano in un colabrodo. Mi affaccio al cucinotto, c'è sovraffollamento nel mio lavello: -Salve piatti, non è che avete visto per caso un bicchiere.... si, volevo dargli una sciacquata per bermici un caffè...- Tossisco, con forte risonanza nei bronchi, cazzo... Sono nella merda... Mangio una pera, una brioches, e bevo il caffè. Ho la bocca come corrosa, e i bronchi come tubo di scappamento. Accendo questa canna prima che mi scoppi il cervello... ...e così ne rimane una, ma porca troia... questa mattinata è iniziata subito drasticamente!

venerdì 14 settembre 2012

Pane e Paillettes

Madonna puttanta, che ore sono?! Le due di pomeriggio, cazzo, cazzo! Sarei dovuta passare a prendere all'asilo la bimba della Barbara... -Pronta Carla, senti, devo chiederti un favorone tesoro... si, dato che abiti li vicino a Porta Venezia... si, esatto, la bimba della Babi... dai, arrivo subito, era per non farla aspettare, sai che da qui ci metto un pò...- ...così mi devo ritrovare la mattina sbriciolata, dopo la serata di lavoro, ancora a fare gli aperitivi per questi maledetti locali di froci, a trentasette anni... Non sono neanche abbastanza affidabile da poter andare a prendere a scuola le figlie delle amiche... che poi, ci andassero loro... ma sai com'è, io lavoro di notte, di giorno sono sempre libera... che discorsi... Meno male che il Gianca ieri mi ha lasciato un pezzo in più, sennò la giornata non si sarebbe mai affrontata... =Snifffffff= Cazzo, speravo di arrivare li, mettere due dischi e all'una essere a letto, invece quei maledetti cocainomani, come al solito, mi hanno tirata in mezzo! Questo fottuto naso, me lo dovrei far rifare di ceramica! Non fosse che coi soldi che guadagno riesco a malapena a pagarmi la vita che faccio... Vita di cui non mi lamento eh, però figli non ne ho, un marito, ha, non ne parliamo, e come potrei? Grazie a dio ci sono i froci, ed i loro vestiti, e le loro feste, e le serate... Anche se ormai le serate sono una mezza agonia per me... =Snifffffff= con tutta quella gente che poi in fin dei conti non si fa mai i cazzi suoi, e mi cagano quei soldi che mi servono per trascorrere la vita con loro, per far parte della festa, per andare agli eventi, per mantenere questa tossicodipendenza... Ora devo andare, ma meglio lasciarla qui la macchina, dato che resterò fuori fino a sera, e dopo il lavoro non avrò un cazzo di voglia di guidare... -Pronto, si, salve buonasera, volevo prenotare un taxi..-

lunedì 10 settembre 2012

Ho evidentemente confuso il giorno con la notte. Buon giorno signora anziana del mio palazzo, buon giorno autobus di peruviani che andate a lavorare alle 7 del mattino. Buon giorno parrucchiere e vecchio a cui stai facendo i capelli. Buon giorno bar con tabacchi appena aperto. Un cappuccino, grazie. Salve signore del secondo piano, come va? Tutto bene? Quanta gente che c'è in giro di giorno! Buona notte, ci rivediamo tutti domani mattina.

mercoledì 5 settembre 2012

Telematica malinconia. Solo su questo divano, poi viene sera e si accende la luce. Un giovane Enzo Cucchi dice in video che il tempo è della donna, l'uomo quindi fa queste cose, fa l'arte, non ricordo bene l'intervista confusionaria nel suo intero, so solo che sul tempo e la donna mi trovavo d'accordo, per il resto ho solo pensato che negli anni '80 girasse un sacco di eroina di ottima qualità. Coca ed eroina insieme forse? O forse solamente questo suo modo di esprimersi gli serviva perchè faceva parte del personaggio? Forse ancora era un pò pazzo, oppure rimasto punto e basta. Molto più facile capire le interviste che fa oggigiorno, dove parla di Piero Della Francesca come se fosse un dio. Io forse direi la stessa cosa per Schiele, ma sono periodo diversi, ci sono i gusti personali, e c'è da dire anche che l'artista ricco ed affermato è lui, questo quindi per una sorta di legge della credibilità non scritta propria della popolarità in democrazia, dovrebbe dargli ragione. Poi ch'è l'età... anche se la transavanguardia sembra un fenomeno un pò troppo italiano ed ha fatto molto gioco ad Achille Bonito Oliva... ma chi sono io per dire niente... chi sono io per capire, nessuno, e così dovrò guardarmi meglio tutti i dipinti di Piero Della Francesca, e forse valutare l'idea di farmi qualche spada. In fondo non è che ci si affonda in una corrente artistica per una giornata, e si diviene esperti, manco fossi un critico! No, non mi interessa nemmeno. La cosa che mi interessa, o meglio, che mi è rimasta impressa, è questa idea della donna e del tempo, dell' arte come i cavalli, questa figura ridente che esplica come ecce bombo di questioni esistenziali in riprese anni '80. Chiusa probabilmente anche l'ultima relazione, o forse solamente socchiusa, guardo il mio album fotografico celebrale, cerco di capire i miei limiti nel collocarmi in un tempo in cui la donna trova il suo perchè. Mi schiudo fra le vie di un quartiere che si avvia verso la cena, passo un dopocena malinconico e noto la luna, sfumata e per più di metà risplendente, nella finestrella di cucina. Ritorno al mio album fotografico mentale, capisco per l'ennesima volta quest'oggi che dovrei studiare, studiare senza divagare col cervello verso distrazioni. La tapparella scoperta della stanza indica un soffitto che avrebbe avuto bisogno di una riverniciata già cinque o sei anni fa. Poi penso che il fumo di sigaretta non ingiallisce solo le mie dita. Socchiudo l'anticamera della memoria e ci do un ultima sbirciata dentro. Le immagini in penombra lasciano trapelare tutti quei sorrisi su volti femminili di giorni, mesi od anni passati. Mi rendo conto della mia gioventù anagrafica, e della vecchiaia fisica di qualche mio organo interno. Il portacenere, in alluminio accartocciato, contiene una lampadina fulminata fra la cenere. Una vecchia E27 40W col vetro bello tondo, che slarga solo verso l'attacco. Una poesia totalmente differente da quella della nuova lampadina a risparmio energetico bianca a spirale che ora illumina la mia scrivania. Ed illumina con la metà del wattaggio, ma illumina molto di più, e molto più nitidamente. Forse questo vuol dire crescere. Poi penso se masturbarmi o meno, è tardi, e dovrei studiare. No, non rileggo, e chiudo.
Sintetico, come una virgola. Amotiva punteggiatura, per spartire il prima dal poi. Passa un momento, poi un altro. L'attesa per il nuovo e la coscienza della frase precedente. Molto ordinato il tempo scandisce una vita frastagliata e disordinata. Sudori freddi e dolori lancinanti? Ricordi di una giornata anche troppo vicina, promettendo una pausa scaturita da sgradevoli sensazioni rimosse, inizia forse un ramadam, o una fasulla aspettativa. Imprevedibili parole nella sintassi rigorosa, incatenate da inevitabili punteggiature di circostanza.