sabato 29 maggio 2010

Sono le 3 e un quarto in Italia, qui invece sono le 8 e qualcosa.Costa rica.
In effetti non è stata proprio un ottima idea chiamare le puttane in casa ieri a mezzogiorno e tenerle qui tutta la notte.
Non fanno troppe storie sui pagamenti, ed escono appena in tempo per incrociare Chiara, venuta da Lisbona appositamente per portarmi le direttive su questo super-progetto atto a rivalutare i quartieri trasandati della capitale portoghese.
Ho pippato troppa coca, non voglio farmi vedere così da lei, che gestisce tutti i rapporti commerciali, ed è un socio per bene, quindi mi faccio una mini raglia di ero per attenuare.
Fortuna che questo sole accecante costringe a tenere su gli occhiali scuri. Già ha visto le troie... cazzo...
-Ciao, come stai? E' andato bene il viaggio?-
-Ciao, carissimo! SIsi, tutto bene, ora ti spiego tutto...-
Dopo un paio d'ore ci siamo già intesi perfettamente, decido quindi di lasciare la residenza a Chiara per la prossima settimana, dato che ha bisogno di riposo, e di andare in Italia dal mio team, così da sviluppare in studio l'idea base. Ci ritroveremo a Lisbona tra sette giorni per presentare la proposta.
Di droga in casa non c'è n'è, le uniche cose rimaste sono qualche raglietta di coca e questo sputo di ero. Ho tutto in tasca.
Le quantità ridotte fanno un cazzo per via aerea, e io ho da fare un bel volo... sano non se ne parla.
Parcheggio la gallardo un filo lontano dall' aeroporto.
Tiro fuori dal portaoggetti della macchina la siringa di riserva, che mi sparo quasi mai.
Faccio su questa speedball e me la inietto, poi rimetto in moto, e arrivo al mio solito parcheggio...
Viene a prendermi il tizio che è sempre tanto gentile, quello amico mio che mi accompagna alla business class...
Dico di essere stanco, e di non preoccuparsi, di accompagnarmi fino al mio posto sull'aereo, uso la scusa di essere un pò malato, e di dover tornare a tutti i costi in Italia.
Queste cagate non se le beve più nessuno. Ma non mi dicono niente...

Arrivo a Torino, mi getto subito nello studio dove i miei soci stanno stagnoleggiando.
"Diocane" mi viene da pensare, qui bisogna lavorare cazzo! cazzo! Chiamo rocco, che ci porta delle anfetamine spastiche, quelle che prendi giusto per lavorare, mica coca.
Ci mettiamo al lavoro, dopo un 72 ore, ecco che iniziamo a tirare fuori idee buone, e le nostre teste iniziano a girare in maniera più sana. Nessuno si droga più, apparte qualche canna e riglietta di anfe per i più stronzi. Una volta finito tutto, è un trionfo, siamo gente sconvolta, ma quando si tratta di lavoro... Poi è anche merito di tutti i ganci che abbiamo... gente seria, che la chiami, ti fa quello che deve, bene e velocemente. Tutti professionisti. L'aereo è tra tre ore, abbiamo finito al pelo. Ieri mi sono fatto portare della roba da Marta, apposta per questo momento. Vado in bagno e mi schizzo. Purtroppo nessuno si accorge di u n cazzo, sto andando in overdose, si saranno schizzati anche gli altri. Sicuro.

mercoledì 26 maggio 2010

Il cazzo e la vagina, sui rispettivi corpi, naturalmente dotati.

Carla ama la sua lavatrice, un vecchio modello che non scambierebbe per nulla al mondo.
La sua passione per il pulito si è trasformata piano piano in una lieve sessodipendenza.
Adora l'odore del bucato, come masturbarsi sopra l'elettrodomestico su di giri.
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Giulio è fatto perso sempre, ma oggi si è ritrovato senza ragione sobrissimo. Dovrebbe festeggiare per un esame, e di conseguenza sfondarsi. Il fatto è che comunque, che l'esame vada bene, o male, si sfonda lo stesso. A dire il vero si sfonda anche se non fa un cazzo di esami, si sfonda e basta. Oggi no, cazzo, oggi ha deciso che va a letto e basta, seghe al massimo.
L'altro giorno ha ripensato alla sua ex ragazza, che lo reputa un tossico, ed alle altre, che comunque fa davvero figo eh, lo sfascione che se la raccatta ancora un pò attira le ragazze, ma nessuna in realtà vuole poi una relazione, anche se prima pensano di volerla.
Non parliamo poi degli sfascioni che non se la raccattano più, è un pò come non essere scesi dal treno alla fermata giusta.
E' difficile incontrare gente su un treno che va al deposito, gli viene da pensare. E' con questo pensiero di solitudine che va a comprare due bocce di vino all' asian market.
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Alberto non scopa da quattro anni, non bacia una ragazza da quattro anni, manco è un ragazzo particolarmente problematico.
Prima di andare a letto si beve una birra, fuma una canna, guarda una serie tv spazzatura, poi una mezz'ora di porno e letto.
Di giorno studia o lavora, e via dicendo.
Non da nessun segno di cedimento. Probabilmente gli basta poco per sedarsi.
Prima di dormire, si sente un pò come drogato dal sistema, il giorno dopo non c'è un sogno che ricordi.
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Alessandra è una ragazzetta a modo, ha sempre sognato il principe azzurro, che poi è stato sostituito dalla rockstar.
L'altra sera, mentre era a ballare, si è lasciata intortare da un ragazzo che le pareva magnifico. Lei non ha dato nessun peso agli occhi completamente viola, al passo trascinato e alle macchie nere sui denti del tizio.
Pensava di aver trovato quello che ha sempre cercato, così si è fatta scopare, si, perchè la sua partecipazione è stata nulla, un bel tronchetto da seghe.
Lei è una figa che mezza sarebbe già tanto, però questa sua idea dell'uomo che prende e porta via... non include troppa partecipazione della donna nell'atto.
La storia finirà una settimana dopo essere iniziata, perchè lei pensava di prendere questo ragazzo dalla vile merda in cui si trovava, per portarlo in un mondo fatato di farfalle e merletti. Avercelo nel letto senza sensi che le vomita addosso non le spezzerà il cuore, ma la schiferà a tal punto da non capire come ha potuto portarsi un tale animale in casa.
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Fabio è un bravo ragazzo, tutto pazzo per la sua donna, così fuori che manco da troppo peso alle cose che gli succedono, perchè si, alla fine poi torna sempre da lei, qualunque schifezza gli sia successa nella giornata.
L'anno scorso ha lasciato gli studi per avere un lavoro come un altro, che gli permettesse di pagare la sua metà d'affitto e le vacanze a entrambi.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che avrebbe dato fuoco alla casa quando si è accorto di non essere il suolo ad usufruire dei privilegi sessuali della sua compagna.
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Alessia è stincata dalla cocaina, che più ne pippa e più gli sembra che sia giorno.
Ama la gola distrutta e il naso umido la mattina presto.
Guarda le foto dei ragazzi su facebook, quello che fanno anche i ragazzi con lei, perchè lei cerca sempre cazzo, e un paio di tette così... sotto quel bel musetto da pompini...
Tutti sanno che è una ragazza libertina, per questo deve stare bene attenta. L'altra sera un ragazzo le ha offerto una riga, mica l'ha detto che era ketamina.
Alessia è sgusciata da attorno alle sue braccia al pavimento del bagno.
Lui l'ha portata fuori eroico, con dei passi gommosi, dicendo anche al buttafuori:"Non preoccuparti, ci penso io, la porto a casa, è ubriaca". Sembrava pure sano il tipo.
Una volta fuori è bastato il primo cespuglio disponibile per il coito.
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Qui invece, fuori dalle storie, è sempre un pò la stessa merda, che le opportunità e che poi fai quello, bla bla bla bla bla bla e non hai fatto questo, e gli sbattimenti, e che hai mangiato a cena?blablablablabla "Ma lo sai che mi piace molto quel gruppo(a 13 anni forse, si)?" bla e Delle tue amiche proprio frega un cazzo. "E se tu la smettessi di fare l'orgoglioso, che se tu volessi, e fossi al tuo posto e" bla bla E cambierebbe checcazzo?blablabla e che mi annoio da solo ad ascoltarmi e ad ascoltare, E poi bla che è sempre facile dire agli altri cosa si farebbe, e che comunque cazzo capisci in quanto a esterno. blablablablablabla C'è un film poi, in cui uno dice che la vita la conosci solo quando ti rendi conto di essere un personaggio dei sogni, ma di qualcun altro. essì, è waking life, una delle mille cose giuste di waking life.Che mi annoio da solo ad ascoltare questa zuppa scotta bla bla bla che poi sei sempre tu che cerchi una conferma dall'esterno, dai qualcun altri. blablabla che sono solo storielle, roba a cui ripensi in lavanderia, così come tutta la tua vita.
Che poi parliamoci chiaro, qui nessuno cerca amore, e walt disney per quanto mi riguarda poteva essere pure un pedofilo.
Qui è il modello sociale che fa acqua, e non si parla sempre e solo di figa, che si, ok, è lì al centro della fronte che martella quando vedi i culi e la carne per le strade. "Due chili di ciornia, diocane!" ma mica è tutto qui, o no?

lunedì 24 maggio 2010

La botta, si, ma mica quella che ti fai ed ahhh, ahHHH.
Piuttosto è il giorno dopo, e gli acciacchi, e tutto il resto.
Che provi ad andare avanti a fare finta di nulla, ma senti sulle spalle il peso degli scarti.

mercoledì 19 maggio 2010

Deepthroat deve essere la prima parola che hanno imparato

-Scena salotto quarta, Ciack, azione.-
-No nono! poco cazzo, te glielo devi mettere nel culo ma facendolo scivolare da sotto la schiena, senò come cazzo fa lui a riprendere il dettaglio della penetrazione?- Indicando il macchinista.
-Ok, ok, dottore-
Intanto Scila, che in realtà si chiama Martina, inizia la fellatio ad Alessandro della scena gangbang in salotto.
=Driiiiiiin= =driiiiiiiììn=
-Ohi Ale, ho delle news, l'avvocato ce l'ha fatta, ci risarciscono!-
-Cristo jack, ti avevo detto che oggi ero al lavoro...-
Qualche chilometro a sud, Carlo rincontra la sua ragazza dopo due settimane di astinenza e seghe.
-Mi sei mancata cara...-
-Anche tu-
=bacio=
Carlo mentre guida lancia l'occhio là dove gli shorts formano uno zoccolo di cammello, guida verso nord per un paio di chilometri e parcheggia dietro un casermone apparentemente abbandonato. Il tutto ascoltando le ciance inutili sul viaggio.
Ricorda che la sua donna, per quanto figa, è un pò un tronchetto a chiavare, ma dato l' ormone e lo stacco di gambe, con un pò di violenza forse verrà anche troppo in fretta lui. Di lei non se ne parla, rigida come uno stecco, con la faccia che divampa sangue per lo sfozo della sottomissione, ci sta che dopo meno di un ora inizi a chiedergli che c'è che non va. Questo è il motivo per cui ora se ne fotte di farla venire, mica è un ragazzo problematico. Se è così, che si fotta, solo che chiaramente se non viene, deve cercare qualche escamotage un pò violento per sopperire, per provare un piacere tale da sborrare.
Entrano nello stabile cupiscente, si piazzano su delle scalette belle larghe e inizia a spogliarla, poi si spoglia da solo, mai che una tale figa di legno faccia più che sfiorati l'uccello con la mano.
Inizia a scoparla a secco, senza nessun preliminare, poi dopo una certa, le infila due dita in culo e una mano in bocca, si sta disgregando sui gradini, allora le mette un avambraccio sul collo, a non farla respirare, salto della quaglia, sborra sulle scale.
La solita scopata di merda.
La guarda negli occhi, che gli vuole bene e le sta abbracciato.
Lei chissà che cazzo capisce in quel cervelletto. Lui si rende conto di non aver battuto ciglio e di aver ascoltato anche con attenzione la sua marea di cagate sul viaggio, che cosa ha mangiato e cazzi e mazzi; dall' aereoporto fino alla scopata.
Prima che riparta, Carlo decide che il proposito di non farsi una spada oggi è saltato.
-Amore, vado un attimo di la, a vedere se c'è un bagno, torno subito, devo pisciare.-
Carlo trova un atrio subito dopo il piccolo corridoio che li collega alle scale, mentre si spruzza sente che ci sono dei rumori nella stanza accanto, poi da una porta rusticamente insonorizzata esce un tipo nudo al cellulare:
-Oh, jack, ok! Prima delle sette e mezzo passo dall'avvocato a firmare, ma ora sono a lavoro, CRISTO! ci sentiamo dopo eh!-
E riattacca -'sto rompiacazzo...-
L'attore non si accorge del tossico nell'angolo dell'atrio, e rientra.
Mentre la porta si chiude, Carlo riesce a scorgere due fighe paurose, con un fare da troie che deepthroat deve essere la prima parola che hanno imparato, e intanto che queste si adagiano sul divano sente dire:
-Ok, voi li che si gira la scena del doppio bocchino, poi a taglio come si era detto e si fa la scena dove vi sputate lo sperma da una bocca all'altra.-
Carlo ha un crollo di pressione.
-Amoore, dove sei andatooo?-
-Un attimo, arrivo...- Risponde sfavato, e pensa tra se e se " meno male che mi sono fatto, cazzo".

martedì 18 maggio 2010

Sto in effetti dando il bona, con ragionamenti e riflessioni ed anche azioni, che variano coi miei sbalzi di umore.
Se prima avrei voluto ucciderti, magari dopo ti offrirei un caffè.
In effetti sto dando il bona.

Clowns

E' dall' estate scorsa che ho questa infiammazione alla gola. Avevo deciso di smettere di fumare una sigaretta fa, poi in effetti me la sono cercata, una litigata per motivi che comunque lei non può capire, ma che a me e immagino tutte le mie conoscenze, sarebbero sembrati naturali.
La mia ex ragazza verrebbe in effetti definita una decelebrata da buona parte delle mie amicizie, ma non è così, ha solo scelto un modo di intendere semplice. Io invece ho scelto il modo complesso, questo forse perché quello semplice era troppo brutto per la mia infanzia.
Così come le motivazioni per cui stare assieme a lei, non ho mai pensato ad amore o simili, speravo in un suo miglioramento nel chiavare, dato l'aspetto piacevole, e mi rasserenava quel suo fare affettivo che mi faceva sentire migliore. In realtà questi non sono presupposti sani su cui si può basare una relazione, e l'ho saputo fin dal principio. In fondo riempiva una lacuna affettiva per la quale oggi provo dispiacere, e forse questo è anche dato dal fatto che marchierei a fuoco tutte le mie ex ragazze, così come a dire "era mia", cosa profondamente sbagliata, e il fatto che queste mi vogliano bene per sempre meno tempo è sinonimo di un fallimento che rafforza una possessività basata anche solo sul semplice rispetto che ritengo mi debbano nel guardarmi in faccia.
Questa è probabilmente una conseguenza dei miei fallimenti, nell' ambito relazionale come in quello del divertimento. A parte il fatto che qui non sono più stato in grado di avere nuove amicizie della qualità dei più cari, che potrebbe essere una questione anche logica; non sono più riuscito ad avere relazioni realmente significative come alla fine accadeva quando ero più piccolo, anche se mi rendo conto che dalla prima in poi la questione è sempre degenerata. In ambito di divertimento invece la devastazione ha preso il sopravvento in un piega che limita il numero di sostanze a tabacco, alcol e thc, ma con una certa quotidianità malata che sfocia poi nello sfogo distruttivo oltre i limiti, una volta fuori di casa. Uscendo a comprare le sigarette vedo il coso in stoffa viola che si appende quando muore qualcuno. Probabilmente l'avrò visto di sicuro quel vecchino nel palazzo, e sarà stato amico di mio padre, ai tempi.
In questo momento ricollego i pezzi del mosaico, io sono come i clowns di Fellini, che non fanno ridere ma loro stessi ricordano il momento dei travestimenti come il più bello, il migliore della loro vita. Ecco, io sono come quegli avvinacciati truccati e simbolo per me di degrado fin dall'infanzia. Io sono quel degrado che ride di se stesso, che porta la corona di un autolesionismo inevitabile, che visto da fuori oggettivamente senza essere clown, quasi non si riesce a capire, se non nella più completa umanità di questo deplorevole comportamento di complicazione della vita. Ed è alla fine di tutto questo, quando i pagliacci saranno morti, che ricordando tutto ciò, sembrerà quasi di rivivere, è un ciclo che si ripete. Questa malinconica visione della vita è forse una scelta, coi suoi pregi e difetti. Può essere vista come oltrepassare i canoni, o come grottesco degrado.
Fellini parlando dei clown parla di se stesso, e parlando di se stesso parla degli altri. Questa rimane comunque una condizione in cui chi parla di chi non accomuna, perchè tali riferimenti fanno parte di una malinconia che lascia soli.

lunedì 17 maggio 2010

Premesso che 'sto spazio è (come è evidente) per noi stronzi che ci si scrive e che le cose che lasciamo servono più che altro a noi stessi, ecco che si, tiro fuori l'ennesima cagata.

Solo questa notte, mentre dormivo, mi sono accorto in sogno che qualche piano sopra di me abita un mio amico.
Con mio fratello al seguito, lui ci mostra che da una porta di casa sua si accede ad un promontorio di roccia bagnato dal mare.
Lasciando il mio computer sul grigio bagnoasciuga, ecco che lo ritrovo devastato e mi sento nella merda.
Come facevo a non sapere di abitare sotto a un promontorio, sotto al mare? Come farò a spiegare a mia madre che ho fottuto il pc, elemento portante della mia vita da studente? (la morte del pc significa anche grave disgrazia economica.)
Saltando in casa mia trema tutto, poi l'appartamento si inclina da un lato, e di brutto. Rischiamo di finire in oceano aperto, ma sotto.
Un amico la sera scorsa mi ha detto che solo una volta risvegliato dalla sbronza si è accorto di aver mangiato un quartino, perchè gliel'hanno detto, non perchè se lo ricordasse. Questo era quello a cui pensavo tornando a casa ubriaco in quell'interminabile ora di barcollamento e vista appannata. Ancora poi non accetto il fatto del doposbronza catatonico, come se dovessi reggere senza problemi. Uscito di casa compro allora le sigarette, e un montenegro, perchè no. Mi sento fiacco e come morto, cerebralmente morto.
Piano piano il mio quoziente intellettivo sta scemando, forse.
Manco penso più che ho bisogno di scopare, dopo un mese la cosa diviene ricordo, e ti abitui ai continui flash a sfondo erotico nella mente.
Una cosa tipo febbre mi accompagna, la attribuisco spesso a questa fastidiosa infiammazione che ha più di un anno.
Domani è un altro giorno, ma oggi non lo vivo mai a modo.
Piano piano mi sto emarginando, sempre di più, sempre di più... perchè mi sarei anche rotto il cazzo di rompermi il cazzo con gli altri. Se non ho buone frequentazioni da frequentare, meglio non frequentare, o no?
Mi sento in un limbo, in cui metto in discussione anche me stesso.
L'unica costante è questa sensazione di calore al lato sinistro della faccia (infiammazione) e il sapore buono del tabacco.
Se riesco a riflettere su tutto questo e a trovare una svolta, allora ecco che riderò di queste righe, per ora posso solo disprezzarle.

sabato 15 maggio 2010

Il cervello di Straccc sibila qualcosa dopo aver mangiato pesce surgelato lesso al microonde, alle 4, sveglio da un paio d'ore.


Da piccolo piccolo agivo e basta.
Poi decisi che avrei voluto fare l'artista, per esprimermi.
Poi capì che ci voleva il progetto, ma non ho mai pensato alla parola progettista.
Progetto, come mezzo per non morire di fame in una strada.

Se a sedici anni volevo fare la rockstar era perchè quegli artisti vivono poco e con fortuna ti ricordano per molto, anche se il caso Syd è piuttosto isolato.

Entro al bar dei china. Preferisco gli stranieri, anche se i china non troppo. Questi pantaloni così stretti... eppure sono l'unico paio pulito dei tre che ho in casa mia. Dovrò comprarne un altro, o portarne qualcuno da casa di mia mamma...
Devo smetterla di ubriacarmi da solo mentre suono o disegno. Che poi produco mica troppo.
"Un pacchetto di camel gialle... e un montenegro"
Meno male che mi è rimasta una bozzetta e mezzo in casa, via.
Il bagno è anche l'altra stanza, un minuscolo posto dal disordine limitato dove poter pensare più chiaramente. Così come la Microbica finestra della cucina, dalla quale ci si può sporgere fumando le canne dritto nel grigiore della city. Certo, la terrazza è spaziosa, ma meno intima.
Mi sento sfatto, e non riesco a giustificarlo con le 2 birre e tre canne a personal di ieri sera.
Ho messo in ordine la casa per disordinare me stesso?Mica ha troppo senso sta storia qua, che poi il cotone nel cervello... è una sensazione che non sopporto più così bene.


Probabilmente sta svoltando, o forse no, gira una bozzetta e si affaccia alla finestra.

Il fatto che una cosa non sia conclusa è molto bello, sinonimo di libertà, il potenziale del possibile.

venerdì 14 maggio 2010

Credo che la vita vada consumata, così come tutto il resto.

Last day of workshop

Diocane dice bimba, sberla giù lo zen, mdma.
Nel sale grosso del mattino, si disinfetta struggente bleep.
J. k. Stocazzo a sto giro c'è rimasto sotto, Andrei Strokkxzky spara lo spruzzo all' angolo di fine Lambrate.
Sveglio dalle sei penso "le ho quotate ste stronzate in tavola?"
Sonno, di nuovo!? Scongelo della carne. Tabacco.
Aggiàcchemmanno risgamato la cs4 craccata. Mah, funziona.
Tolgo il peggior riso ai frutti di mare d'Italia dalla pentola, dopo tre giorni, finalmente spazzatura.
Cartigliami sta fava, centro stile dei miei coglioni, che 'stuniversità è una bufala come la malva.
Bevo del latte, che è piacevolmente non acido, in effetti è solo due giorni che non torno a casa.
Carne, padella nuova, cibo.
Sto freezer non congela bene, e penso che il fatto che sta roba sia li da tre settimane potrebbe essere pericoloso.
Uscita dal microonde la carne ha un colore non bello, equina, di manzo, butto tutto, con un diocane e la tristezza nel cuore.

lunedì 10 maggio 2010

basta scrivere stronzate.
Clarence dice "sei proprio una puttana BEEEP"
"Diocane, foglie"
"BEEEP"
"bl"

L'arginamento della droga.

L'arginamento della droga è una questione di elevata importanza socioculturale.
La propaganda politica ha fatto si che passasse l'idea del degrado e non quella di sperimentazione e cultura.
Grazie a questo modo di pensare, alcune persone di certi strati sociali bene vedono la droga come un elemento della popolazione più povera, che la usa per sfuggire dalle sofferenze.
Questo modo di pensare non solo scardina tutti i valori della cultura della droga(con tutti i suoi teorici e ricercatori), ma rende i pochi utilizzatori stessi spesso vittime di vuote assunzioni.
Purtroppo viviamo in un mondo dove la diffusione dell'ignoranza (effettuata a tutti i livelli sociali) è considerato un valore.
Troppa gente del nord Italia ad esempio giudica anche solo chi si fa le canne con un "fattone" senza futuro, la cosa che stupisce è che è gente simil-intelligente, giovane e forse di successo. Con la presunzione di poter parlare e giudicare gli altri riguardo a un tempo su cui sono completamente disinformati. Se certi pregiudizi guidati dall'ignoranza sono così diffusi, i casi sono due:
O la maggior parte delle popolazione di alcune zone è molto idiota e superficiale, o pur di entrare nei rigidi schemi della socialità organizzata la gente farebbe di tutto.
Delusione massima è stata sapere che una persona della mia stessa età che reputavo piuttosto sveglia, ha delle idea sbagliate a riguardo senza essersi mai fatta una cultura sull'argomento e non volendosela fare, giudicando basandosi sul sentito dire.
Questo mi è venuto immediatamente alla mente leggendo di Easterhouse a Glosgow, quartiere povero, e Dunchan Smith (politico britannico) che pur sbattendosi per la zona, fa strani collegamenti tra povertà e degrado.
Il tema della droga come parte integrante del degrado ormai è una costante.
In un paese come l'Italia, dove il degrado e la droga sono insiti nella politica in maniera così radicale, chi fa uso di sostanze come me non pensa di fare parte di una minoranza degradata della popolazione, ma mi rendo conto in effetti che c'è una parte benestante e borghese piuttosto ignorante di italiani che la pensa così, una parte che non si differenzia come si potrebbe pensare per l'età.
In effetti ci sono quartieri più o meno degradati ovunque, basti pensare ad esempio al degrado del mio quartiere a Firenze e ai danni che può provocare l'eccessiva frequentazione di certi ambienti. Il punto della questione è la deculturizzazione di massa, perchè le droghe in fin dei conti girano ovunque, il vero problema sono le persone che pensano che la droga sia legato alla cultura del consumo, e non alla cultura della droga. Queste sono le persone che condannano la sostanza, usandola o meno.
Viene da chiedersi come mai il tema droga sia quello che più mi preme trattare. Evidentemente perchè non accetto il fatto di essere considerato male solo perchè ritengo importante la sperimentazione di altri stati di coscienza, e non riesco a credere a un ignoranza di massa così diffusa.

P.s. Quando parlo di cultura della droga, intendo tutta la scienza, la filosofia, la letteratura, l'arte e i il mondo appunto culturale legato ad esse, non la cultura dell'assunzione.

sabato 8 maggio 2010

Eccomi sveglio, dopo più di dodici ore di sonno.
Molto strano, anche perchè sono stato sobrio tutto il giorno.
Puntini multicolore divampano nella stanza. Questo ricorrente bisogno di dormire... C'è chi sostiene che l'ipersonnia sia legata anche alla sessodipendenza. I sintomi di questa dipendenza però non possono essere semplicemente pensieri ricorrenti a sfondo sessuale. Questa è la natura dell' uomo. Onde sub formano grossi cerchi nel pavimento, formando scalini e giochi d'ombre; ricordo il mio ultimo sogno, dove in questa stanza calda divampavano tecnologie, poi sulla novanta verso chissà dove. Pochi ma incisivi problemi verso l'espansione dei generi sessuali non accettata dai soggetti stessi che la praticano. Una sorta di irrispettosità per il genere etero. Non sono affari miei, gelosia e avversione invece sono cose che si può provare in silenzio, per una raffigurazione femminile bimba del passato, navigando verso un immagine che si avvicina a quello che si intende per donna. Continuo a tenere le cuffie salde con le frequenze basse e e i suoni triangolari delle architetture ritmiche alte.
Possibile che uno non possa fidarsi dei servizi professionali che ti danno appuntamenti e scompaiono. Diomerda. Che paese di stronzi. Se puoi rubare vuol dire che sei in politica, o che conosci, guai a te a farlo se sei un povero stronzo. Figli di puttana comunque quelli che dovrebbero fare i lavori e non li svolgono. Facendoti perdere tempo e bile.
Spessi tronchi sonori spostano le sedie del mio appartamento. La luce fa fatica ad entrare dalla finestra ed io faccio fatica a scollarmi dal letto. Il fumo di sigaretta rende scuri gli angoli del soffitto, le infiltrazioni formano figure antropomorfe sullo stesso. Un giorno o l'altro viene giù tutto? Sul pavimento a piccoli spazi neri bianchi e mattone, le macchie blu si confondono col disordine e packaging ormai rifiuti.
La bocca è rivestita dal sapore dolce e penetrante delle esalazioni di tabacco e catrame. La mia sfera di attenzione è a puttane in balia degli stimoli, i recettori compiono la loro ribalta e vorrei spegnere la vista. Questo bisogno compulsivo di riposo è curabile tramite assunzione di anfetamine secondo i siti medici. Ulteriore dimostrazione di come l'uomo non capisca il potere della semplificazione e preferisca complicare. Una volta complicate le cose al massimo livello, ecco che si può buttare tutto.
Riflettendo il mio flusso di sensazioni, mi rendo conto che potrei stare tutto il giorno fermo a recepire dal mio letto. Contemplazione passiva e sobria.
Dov'è il thc?Poche storie.

venerdì 7 maggio 2010

Tetra pa-tica

E' effettivamente semplice pensarla in maniera tradizionalista o di degrado.
La sbronza invece al contrario delle branze stimola proprietà autocritiche nel soggetto che non si riconosce davanti allo specchio prima di andare a letto.
Questa esperienza quasi trippica(inutile ricordare gli effetti dell'lsd) ti mostra da un punto di vista differente, come se ti guardassi con l'espressione che avresti fatto un quarto d'ora fa, e ti chiedi quindi chi cazzo è quello stronzo che ti è indietro di un quarto d'ora.
Pensi che non potresti essere tu, ma invece ti accorgi di quanto vecchia sia la tua immagine nel momento stesso in cui la guardi.
Forse questo non è propriamente un effetto terapeutico, c'è ovviamente da considerare ciò che provoca a livello di danni.
Questa è una droga pesante legalizzata, però non è chiaro alle persone che benefici intrinsechi legati alla percezione del se possono manifestarsi a causa di un livello di irriconoscimento della persona fisica che ci rappresenta.
Detto questo, ho detto un cazzo.
La sbronza si sa, servirebbe a rendere piacevole la vita ai lavoratori, e dato che non lavoro...