domenica 27 marzo 2011

Strane strane.
Apparte le tette, grossi tettoni naturali.
Il culo sembra a posto, la maglia con la spalla scoperta.

Ehi, ma tu...
Quindi questa cosa...
Andiamo al lago? DIO Quando cazzo pranziamo oggi?
Quest'ora avanti che ti sposta la colazione alle due.

Hip hop giapponese eh! ..hum... mh..
La rivista di silvio eh...hum... per cancellare lo stereotipo del fatto che la cultura è cosa di sinistra.

Il direttore del New York times scrive un articolo dove parla di Assange, collaborazione ma gonfiato?
Da questo si denota forse la vera ingenuità di Assange?
Si può pensare che non abbaia le mani in pasta il direttore di un tale giornale?
Ho sentito dire poi che Assange crede realmente al fatto che le torri gemelle siano state buttate giù dai terroristi.
...ma veramente?
no, veramente?
-Ma che cazzo dici!- mio zio mi risponde alla frase -Io ho votato ma non è servito un cazzo, tanto silvio si compra i voti a pacchetto-
Anche nella sinistra bene, forse non è accettata l'idea che dell'utri abbia l'accesso a pacchetti di voti in blocco comprati dalla mafia.

Poi c'èche cois and butthead sono aspettando godofatto ct della nostra generaziuovi schematto che tira giù u//na e ///già mi sta passando la voglia di continuare a parlare////non ho voglia di fai, hai ragione, noi minimone, e che ci siamo rimasti tutti in qualche modo, l'ere web//n l'educazione di sinistra sducazione dalle istutuz/ il fizziamo gli errori storici della sinistra.
Il discorso generazionale, tester del consumismo, il he beav/bisogno di ni/ il fatto /etc/
=impastato conversazionale=

pausa

Dall'ultimo piano del condominio cimiteriale di soffiano, la città è una poesia di ieri.

venerdì 25 marzo 2011

Ed era oggi

E scrivo ma non so scrivere, vivo ma non so vivere, parlo senza saper parlare.
La vita mostra il suo lato più grottesco, nuda e cruda.
La morte si palesa con cadenze differenti, e non dico che ci si fa l'abitudine, ma ci si fa l'abitudine.
Tutto quanto sembra già usato, poco magico, poco divertente, un pò mangiato.
Nutrendomi mi me stesso, lascio la sfida dell'espressione, gareggiando senza gareggiare.
Nella foto di una strage faccio caso solo alla sezione aurea e alla successione delle ombre.
La miseria e le possibilità confinate in dettagli tecnici.
Il futuro annebbiato da retaggi di struttura sociale.
E non pensavo che l'avrei mai detto, ma non mi importa molto manco di scopare.
Non mi importa neanche dei paradisi artificiali, o delle nostalgie.
Nè di guarire dalle mie malattie.
La miseria della mortalità mette a fuoco la nostra piccolezza.
Sono un pò come uno straccio stanco, ma vado avanti.
Le macchie sui miei denti testimoniano l'usura.
La mandibola digrignata l'insistenza.
Goffamente i polmoni aprono alla vita orizzonti catramati.
Non ho risposte per rispondermi al come sto, e vado avanti.

mercoledì 23 marzo 2011

E ci troveremo anziani ad agitare le braccia facendo cadere siringhe, dicendo che quando eravamo giovani noi, non era così facile spendere la pensione.
Probabilmente il più grosso danno portato dalla droga è stato quello di iniziare a pensare alla plausibilità di un enormità di storie su complotti globali, alieni e quant'altro.
Successivamente ci si è resi conti che non si hanno informazioni abbastanza dettagliate per poter considerare diversamente tutto il resto.
Eccoci allora a trovarci a credere a poco o nulla, verificabile personalmente, e a pensare che tutto il resto sia solo roba da dimostrare e che tutto sia possibile.
Stiamo parlando di danni o di migliorie?
Tutto è plausibile.

lunedì 14 marzo 2011

E' come chiudere un ciclo, ormai credo siano più di due mesi che sono fisso qui.
Due mesi sudati.
Sempre con qualcosa da fare in tempi stretti, una volta finita una cosa, ecco che ne arrivava un' altra.
I miei ritmi di vita sregolati hanno scambiato più volte il giorno con la notte, ma sempre in casa a fare qualcosa.
Ho l'impressione di aver chiuso questa fase, non è proprio così in realtà, ma l'odore del cambiamento inizia ad essere palpabile.
Sulle stesse note dei chosen lords con cui questo ciclo ha iniziato a farsi spesso mentre viaggiavo seduto per terra accanto al cesso di un intercity troppo pieno più di tre anni fa, ora il grosso è passato e resta uno strascico che si sfuma con la fase successiva.
Il divenire è probabilmente il sinonimo stesso della vita.
Sentirne la presenza riempie di energie, anche durante questa nottata in bianco.
Chiamarla nottata in bianco è però esagerato, dato che la mia giornata è iniziata alle sei passate di pomeriggio.
Si, devo ancora tradurre tutto, non sono ancora usciti i voti di strutture, presentarmi una volta al mese per sintesi qui a Milano, e poi la laurea a luglio, studiare inglese prima di presentarmi al colloquio, però appunto la parte massiccia è andata, ora è praticamente in discesa.
Se mi prenderanno, se non mi prenderanno, non è questo il punto.
E sto qua a scrivere perchè è troppo presto per tirare su la valigia.
Ah, se ci fosse un distributore di cannabinoidi qua sotto casa... ma non importa.
Il cambiamento che c'è stato da 3 anni e mezzo fa, questo è il punto.
L'aria di novità.

E mi sembra di non aver detto un cazzo, di aver scritto merda, ed è così in sostanza, la questione è troppo densa e palese per me per poterla descrivere.

giovedì 10 marzo 2011

Neuroni a caso.

Sono un gonfio.
Quando ritorno in casa perchè ho dimenticato il portafoglio.
Quando il viaggio nella insignificante ma per me totale storia della mia vita si fa cupo e introspettivo, e ho difficoltà a comunicare con gli altri.
Quando dopo giorni chiuso in casa esco e parlo a raffica con tutti.
Quando dopo il caffè l'amaro anche se non ho pranzato.
Quando meglio investire in bozze che fornelli.
Quando l' audio passa da king tubby a burial, ma anche durante king tubby.
Quando smetto di fumare.
Quando spero.
Poi...
Faccio tutto.
No, smettere di fumare ancora no.

//


Il mio modo potrebbe definirsi particolare.
Le difficoltà a seguire gli orari di vita convenzionali.
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Mi ricordo quando i primi anni del liceo pensavo sull'autobus che questa è la piccola e insignificante ma al tempo stesso grandiosa poichè unica storia della mia vita.
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La realtà in cui posso percepire tutto ciò che posso percepire nel mio esistere.
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I suoni del mezzo, cigolii vento e motore, colonna sonora.
Davati a me questo videoclip interattivo.
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La possibilità di intervenire, di operare.
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Provare emozione in questo.
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Siamo solo numeri, mattoni nel muro?
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Dentro questa cartella col mio numero sopra io ci metto ciò che voglio.//Spezzare la serietà con barzellette originali di silvio b.
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Mentre oggi la porta dell' autobus rifletteva un mio volto stanco.*
Mentre scrutavo se salivano controllori perchè il mio biglietto forse era scaduto da qualche decina di minuti, ma non avevo l'ora.
//
Mentre, pensieri.
//
In cui ti rivedi fin dalla prima infanzia.
//
Pensieri-stop-

Lavoro

//Domani non dormo//No, neanche oggi, ma forse domattina mi sveglio alle 5 di pomeriggio.
*Di testa attivissimo, resistente alla nebbia?
//


Ma quali emozioni?
Puoi vedere le emozioni in quelle foto?
Prendi quella ad esempio, quella foto.
Se loro si vogliono tanto è bene è per due motivi.
Per lei, che è stata fregata dai suoi discorsi, perchè lui non ci può stare con quella, per lui per le sue tette, perchè lei lo sappiamo che ti racconta cosa ha mangiato a pranzo per filo e per segno.
Quindi in fin dei conti un brutto ragazzo pensa di essere un figo, e una demente intelligente.
Chiamiamolo amore.
C'è qualcosa di bello o di nobile in questa cosa?
Che poi ciccio, bella relazione che ti sei fatto su.
Pensa che la tua donna è venuta a casa mia a cena dopo che le ho detto da ubriaco che quando ci frequentavamo non sapeva scopare, ed è andata via dicendo che ora si è accontentata in quanto a ragazzi.
E che se non l'ho scopata, mi devi un favore.
E comunque bella soddisfazione devi avere da una relazione così.
Proprio enorme soddisfazione si.
Anche per lei, chiaramente.
E si che il gioco con una superfiga lo reggerei anche io, ma di certo non parlerei d'amore.
Anzi, probabilmente è accaduto, e infatti senza troppi sentimenti si è sgretolato tutto in merda.
Magari manco tu ne parli magari eh, di te poi mi frega proprio un cazzo.
Come è giusto che sia.
Quindi sconosciuto, anche il giudizio, è chiaramente superficiale, discorsi da bar che mi faccio da solo, senza andare al bar.
Il fatto di cui mi interesso è più legato a me, legato al mio disinteresse per questa roba da cuoricini.
Non riesco a non ricollegare la frequentazione a discorsi inutili che devo sorbirmi quando vorrei fare altro.
Ci sono sempre due fattori ricollegabili al genere femminile:
-Discorsi inutili.
-Primo piano culo vagina visto da dietro, a mò di film porno.
Che poi manco a dirlo, le donne possono fare tutto, chiaramente, come gli uomini, mica penso alla disparità dei sessi.
Questa visione è legata solo all'aspetto relazionale.
Bella visione, viene da pensare. Bel problema relazionale.
Forse sono stato traviato dall'epoca in cui vivo. Oppure è legato al fatto che l'80% della popolazione è merda?//Calcoli eseguiti secondo i recenti sondaggi NDR
Cinismo che si dissolve in qualche grammo di poesia, ma ora, il vero problema è che è finita la ganja, e probabilmente anche i soldi.
La poesia finisce lasciandomi sveglio, solo con il mio realismo, senza quella piacevole sensazione di confusione rassicurante.
Cazzo, cazzo, cazzo.

domenica 6 marzo 2011

Odore di benziana dentro di me
in cerca di scintille di vita,
pronto a bruciare,
divampare
incendiare
radere al suolo ogni minima speranzaa di vita e
briciola di ossigeno.


Odore di halon tutto intorno a me
in cerca di fuochi che brucino,
pronto a spengerli
sedarli
soffocarli
radere al suolo ogni possibilita di vita e
possibilità di bruciarsi.


Odore di paura che aleggia su di noi;
chi decide cos'è giusto?
chi decide se esser bruciato o no?
chi puo spengere cio che nasce da dentro??

siamo degli spenti!!

sabato 5 marzo 2011

Questa casa odora di marcio.
Viene dalla spazzatura, forse da dei residui nel lavello, li in cucina, dove non metto più piede da quasi due settimane, causa mancanza di gas.
Basterebbe una telefonata e aspettare un pomeriggio in casa, ma non credo di averne il tempo.
Il rombo del frigorifero, la cpu del computer che arranca su questa pesante ricostruzione dei miei ultimi quattro anni di vita.
Per terra riposano le cartacce di pranzi fatti male e in fretta.
Il letto si spoglia ogni notte prima che io mi svegli, lasciando nudo il materasso.
Un cumulo di vestiti tra la porta di ingresso e il cesso, la cui catenella giace senza vita accanto alla tazza.
C'è qualche briciolo di ganja per terra?
Sto raccogliendo i pezzi, per poi risorgere.

//
Se sarò ancora vivo, tra 50 anni, con un filo d'aria nei polmoni probabilmente racconterò questa storia ai miei nipoti o a chi si trova li, diciamo qualche infermiera, o probabilmente visti i progressi della sanità pubblica, lo starò raccontando a qualche altro senzatetto più giovane:
-Quando avevo vent'anni io... ah! cazzo!
C'era lui, una vera rockstar!
Se ne fotteva dello stato, della maggiore età,
dell'etica, dell'Europa, degli stati uniti, di tutto!
Cazzo, droga e puttane! Puttane droga e caviale!
Botulino troie e... pensa che un mio conoscente del tempo
conosceva le infermiere che l'hanno operato alla prostata,
a lui manco gli funzionava più l'uccello! Eppure rischiava la galera per le
troie minorenni, e anche dopo le accuse sui giornali ne vedeva altre, che riuscivano sui giornali.
Una forza della natura, era più vecchio di me ora, pensa!
Troie troie troie... e l'Italia a rotoli.
...la nostra bella Italia.... quella dove c'è Firenze diomerda!
Insomma, questo era il periodo, uno schofo totale per tutto lo stato, solo che essendo la maggioranza delle persone stupide o disoneste, lui poteva fare il suo gioco, fregandose.
Per noi giovani italiani il futuro aveva una forma incerta, non si capiva se era a forma di bottiglia o di siringa.
Così almeno la pensavo io...-
-Ma non c'era opposizione?-
-Oppo..EH? Figliolo, vedi di non interrompermi DIOMERDA, insomma, ti dicevo...
io cercavo di svoltarla a quel tempo, quindi pensai...-
-Oi!oi!! RIprenditi cazzo, riprenditi!-
-Ah eh si-
-L'ictus si fa sentire... vado a elemosinarti qualche altra medicina alla clinica privata qua dietro l'angolo, vedi di non morire!-
-...portami qualcuno di quei pastiglioni grossi...
...i pastiglioni... grossi...-
//
-Poi ti guardi intorno, e sono tutti a guardare sul cellulare come sta venendo il video della serata, per averne un ricordo, ma non stanno guardando la serata stessa-
-La gente abusa della tecnologia, non è in grado di usarla-
-E' tutto un pò finto-
-Lei poi, l'hai vista? è proprio finta, cazzo, quello che fa, che scrive, che dice, da tirarle le sassate per ogni frase, poi però passerebbe per vittima, quindi si lascia fare...-
-Magari la gente la apprezza pure eh! Attenzione!-
-Certo che apprezza, l'80% della gente è merda!-
-Vedi, le cifre tornano... ti dicevo appunto di questo Malanga...-
-No ciccio, io sono per la pioggia di neutrini-

mercoledì 2 marzo 2011

messaggio interno: la pubblicità inserita fino a poco prima in basso a destra era inserita da terzi sfruttando il codice che avevamo per il vecchio contatore delle visite, ora che ho tolto lo script, il blog è di nuovo pulito.

Costringersi a dormire

Saranno le dimensioni ristrette di questo monolocale a farmi immaginare, ogni volta che sto per prendere sonno, di buttarmi dalla terrazza.
Il flash è sempre lo stesso, grande carica prendendo la rincorsa dalla parete, per poi poggiare a fine corsa il piede sulla ringhiera del balcone.
In quel momento penso sempre "cazzo, sono di fuori", lo slancio verso l'alto, e poi la caduta.
La velocità aumenta prima dello stonfo finale accanto all'ingresso di casa, davanti a una siepe.
Penso sempre che se non cado di testa posso beneficiare di quei momenti eterni in cui il cervello funziona ancora.
Forse quello è l'istante in cui una persona tira le somme.
Se sono troppo di fuori cerco di non pensarci affatto, se sono sobrio mi giro dall'altra parte del letto cercando di dormire.
Solitamente dopo questo pensiero immagino di volare sul quartiere, o cerco di predispormi per un sogno lucido.
Una sega poi resetta il cervello.

Soffro d'insonnia.
L'errore peggiore è sempre alzarsi e fumare una sigaretta, poi magari ne fumo qualcun altra, o sto nel letto sveglio finchè non inizio a sentire la luce del mattino.
Altre volte, solo a letto mi accorgo di non aver mangiato a sufficienza durante il giorno, e di non riuscire a dormire per la fame, allora mi alzo e faccio da mangiare.
Non di rado sento di dover fare qualcosa a tutti i costi, e mi alzo per stare ore a non fare un cazzo.
Più normalmente invece accade di restare nel letto, sveglio, cercando di mantenere la stessa posizione per indurre un sonno forzato, verso metà nottata mi rendo conto che non esistono posizioni comode.
Ho un problema col sonno, forse con me stesso.