venerdì 23 marzo 2012

Così ho ripreso il corso delle cose che più mi si confà.
Una sorta di equilibrio nell'instabilità.
Un altra giornata di sole.
Sembra che suoni un beat buono, dopo tempo.
Primavera 2012, questo step inizia sprizzando vecchie abitudini ritinte di colore, il tutto con la crisi attorno attanagliante.
Pensare che avrei voluto e sperato tante cose, ma non ritrovare una dimensione di serenità.
Ritrovata quindi? Duratura?
Unica certezza è il cambiamento.

Con propositi che so difficilmente manterrò, mi dirigo verso questi mesi.

-Ohe, ma stasera che si fa?-
-Non ne ho idea, confusione... ci vorrebbe un trip per schiarire e snervare il domani-
-Scolorire?-
-Dipingere!-
-Ma vai che tanto non c'è n'è.-
-Beh...-

mercoledì 21 marzo 2012

Mi sveglio e tiro su il telefono, niente, nessuna risposta, l'appuntamento della mattina è saltato.
Tra le coperte ragiono sul fatto di non avere nulla per fare colazione, scavo una soluzione nella memoria del frigorifero.
Il cazzo duro non mi permette di pensare, inizio una sega che abbandono senza venire cinque minuti dopo con un diocane.
Tiro fuori quel che resta di un barattolo di chiaverini e spalmo il pane.
E' una questione di quantità, se non mangio di più un giorno o l'altro mi si vedranno anche i polmoni da dietro le costole, loro, belli solidi dalla cura al catrame che gli propino da una decina d'anni.
Il problema del mangiare è legato solo alla fatica di preparare del cibo quando potrei spianarmi nel letto con una canna in bocca...
e' una questione di qualità, c'è bisogno di ragazze skillate, belle o intelligenti non basta, unica via di fuga è sintonizzarsi su frequenze vicine, e vedere chi si frigge di più.
Uno due tre, sbam di neurone contro neurone.
Mentre penso a questo mi dico:"Allora, vado a far la spesa, prelevo", poi penso al cash con cui vivo due settimane... lo spenderei senza accorgermene in tre serate.
Dovrei guadagnare, guadagnare per sfasciarmi immagino.
Per organizzare gare neurone contro neurone, ed ormai sono già rientrato nel periodo dove il fine settimana ti sfasci di più(e durante la settimana un pò meno), quel periodo in cui se non bevi per tre giorni o quattro di fila ti senti purificato, perchè non conti le molteplici canne al giorno che ovattano la tua giornata.
Faccio le mie cose, ed allargo di pensieri il mio tempo.

sabato 17 marzo 2012

Questa storia è già sicura, l'accettazione è stata l'ultimo passo.
Avvenuta dopo aver deciso gli aspetti positivi di questo inevitabile scoppiettio neuronale.
RIngrazio chi ha mentito per farmi un favore, e chi è stato sincero perchè disinteressato; non so come valutare certi atteggiamenti invece, che con l'amicizia non hanno niente a che fare.
Ho serie difficoltà a concepire la vita razional-individualista e non mi sento bene quando mi ci trovo in mezzo.
Credo che la sobrietà possa essere una virtù come una vergogna, a seconda dei casi.
Piegati.
Una roccia innanzi.
Se saremo in due, sorreggimi, senò punterò le gambe.
Contributi parziale ad una realtà frammentata.
Non di certo un buon motivo per lesare.
Non filtrare genera sempre il solito errore, buona notte,
non c'è problema; errore vostro, virtù mia.

mercoledì 7 marzo 2012

Mi chiamo Strass, e ho rischiato di morire molte volte in vita mia; sarà per questo che al mio autolesionismo non dò tanto peso.
Probabilmente perirò per un infezione banale che trascurata porterà in cancrena il mio intero corpo.
Combatto la depressione a colpi di cuscino e thc, poi solitamente mi do una ripulita ed esco, cercando di non far trapelare il fatto che mi vivo addosso.
Nell'ultimo periodo ho anche iniziato a dare un diverso peso alle mie iniziative, penso concretamente di portarle nel mondo reale; ho anche imparato che non c'è motivo di mostrarsi ostili, che si può sempre iniziare una frase con un sorriso, anche se ammetto che in certi casi non posso farne a meno di incazzarmi.
Il mio maggior problema è la disorganizzazione, e vedo il mondo pieno di stronzetti organizzati con le loro quattro cagate che non valgono una cicca, ma eccoli che cercano di passare avanti, ed io sono li impacciato da una ricerca di ordine per tirare fuori tutto quello che ho da dire.
Sono pieno, sempre, o di una cosa, o di un altra, mai di cibo, probabilmente di tossine.
Trasudo nicotina e cerco di purificare la mia rabbia.
Il mio nome è Strass, e sono un personaggio immaginario, ma vivo.

Conosco ombre che vedi solo ad occhi socchiusi, e si ci entri dentro mostrano mille punti luminosi.
So soffrire fino a cancellare l'ultima briciola di speranza, per cadere in un pessimismo senza uscita, che so anche mettere da parte al momento giusto per tornare operativo.
So pentirmi e sviluppare le mie paranoie, ma anche battermene il cazzo