giovedì 29 novembre 2012

I figli degli altri

Scorri le foto degli amici su internet. Bambini sorridenti o meno, dopo immagini di rigonfiamenti addominali. Capire o non capire, volere o non volere, come collocarsi nel tempo e collocare il nostro tempo. Come collocare noi stessi. Queste domande sono niente rispetto alla sensazione aliena nei confronti dei sentimenti degli altri.
Così mi ritrovo anche io qua sulla roccia. A scrutare verso l' infinito, e mentre dio dice al mio nemico che sono qua, già la montagna inizia a cedere, e prevedo di scendere qualche metro più in basso. Poco importa. Penso ad alzare il mio livello di sopportazione, ad accettare le piccole cose a cui sono intollerante, le frasi del tipo "Venite a mangiare il miglior gelato che io abbia mai mangiato, la peperonata più buona di sempre, o il panino che nessuno farà mai più buono". Accanto a casa mia ci sono le luride più buone di milano, così dicono. Prendo un kebab in fondo alla strada ed il gestore pensa che io faccia parte di un gruppo di giovani ragazzi che hanno appena occupato una casa dietro l'angolo:"Come state, tranquilli?". Io gli spiego che "No, no, non sono mai stato li in realtà... dovrei andarci? Com'è? ma c'è una festa adesso?". Risponde in un italiano totalmente incomprensibile, mi fa il panino. Entra un giovani marocchino: "Hey rasta!". Il ragazzo ha una birra in lattina che non si apre, il turco del kebab gliela apre, poi cerca di cacciarmi educatamente mentre mi restano gli ultimi due bocconi di kebab, praticamente mi sta chiudendo dentro al negozio. Che cazzo! Pago e me ne vado.

venerdì 23 novembre 2012

Se ci fosse un dio, sono sicuro che sarebbe previdente. Saprebbe punire in anticipo per i peccati non ancora commessi. Sarebbe il fato, che segna un un destino ancor prima che si manifesti. Così lasciammo quell'eccedenza di cui ci sembrava non aver bisogno. Ricaricammo le borracce, e ci incamminammo in salita. Si comprimo i tempi della vita, e non resta spazio per la sanità delle relazioni, una solitudine entusiasta lascia il tempo che trova nei ritagli delle giornate. Amen

martedì 20 novembre 2012

Sobrio

Taadan! Signori e signore: Sobrio! Non succedeva dai tempi delle medie! Sono stato mediamente sobrio per ben due settimane di fila. Un inizio di sbronza il fine settimana scorso, ed il tentativo di questo venerdì (con un bottiglione di vodka e swpeeps) non sono andati in porto. La mezza bottiglia di vino inframezzo nemmeno la considero. Complici il mio impegno per lo studio totalizzante (da appena sveglio a subito prima di andare a dormire) e la mancanza di soldi, ma i risultati parlano chiaro: Uniche droghe assunte in questo periodo: sigarette. Che sia una svolta della vita? La voglia di sfarsi sembra scomparsa. Probabilmente è un periodo di transizione, ma fegato e reni ringraziano. Da bere non manca, ma non bevo a devastarmi, incredibile. Tempo fa mio fratello mi confesso quello che già sapevo:"Quando bevi diventi una persona di merda", ma non ho mai programmato di non bere, a parte false prospettive in doposbronza. E si che ne ho passate di fasi. Da quelle in cui mi impuntavo sui discorsi, alle sbronze moleste in cui dicevo sconcerie alle ragazze, fino a quelle in cui litigavo con tutti, passando sempre per qualche evento totalmente autodistruttivo e sull' orlo del coma etilico, talvolta svegliandomi nel letto con lo sbocco a fianco. Dalle sbronze misto cocaina, in cui il disagio esistenziale della sbronza si mischia ad un edonismo sterile di parole fini a se stesse, esteriorizzanti di un falso buon senso corrotto dalla rassegnazione dei fatti, fino a quelle che mi han fatto comportare come una merda anche con le persone a cui voglio più bene... Eh, l'alcol... pensare che dalla mezza giornata per riprendermi da una sbronza dei 14 anni, ho iniziato a sfiorare i tre giorni... eh, il fegato, i reni... Ma ora sembra tutto acqua passata, sembra che anche se inizio a sbronzarmi, superata la mezza bottiglia di vino, quasi mi passi la voglia. Sarà che son periodi, sarà che son cambiato, ma non ho toccano neanche thc, per non parlare delle droghe pesanti! Sarà lo stesso per le bozze? e per tutte le altre droghe? Dubito di tutto. L'unica cosa che sembra sicura è questa: Anche se smetti di farti le bozze, se smetti di drogarti, non ti riprendi, cazzate tutte quelle dicerie del tipo"Eh, poi ti riprendi" si, un pò ti riprendi, ma non vedo queste sostanziali differenze; non sono diventato un matematico, e la mia memoria è sempre scarsa. Tutto questo per non dire niente, è solo un piccolo appunto personale, mettendo in evidenza però anche il fatto che i segni che ci portiamo dietro sono da apprezzare, così come le rughe.

sabato 17 novembre 2012

Il popolo della 90

Mi trovo con un bottiglia di vodka misto sweeps, sintomo di una serata andata male, sulla 90 che fa la circonvallazione esterna di Milano. Mi faccio tutto il giro, o meglio, un buon 3/4. Questi "barboni occasionali"davanti a me mi chiedono un pò di vodka, gliene verso un bicchiere. Un pischello mi chiede un sorso, gli dico di si, ma non deve metterci la bocca. "ti faccio schifo?" "non ti conosco..." "piacere tiziocaio" "è uguale..." Poi rifocillo di nuovo i barboni occasionali di vodka, uno di loro si sbriglia ed attacca: "Perchè vedi, una volta venne un ragazzo qua sulla 90, che faceva un ricerca universitaria, e prendeva appunti, allora gli ho spiegato: Ci sono i barboni classici, tipo lui, Gregorio, che ha sempre il suo posto, e sale alle 5 meno un quarto, si mette li, poi ci sono i barboni sbarazzini, e poi i barboni occasionali, che siamo noi. Ah! Poi c'è la zozza, che in realtà sono due! Una coi rasta e le coperte, e l'altra grassa... Tipo quel tizio che c'è li, che di mestiere annebbia la gente" =risate= Hanno appena passato un quarto d'ora a sfottere il tizio haber magique che stava seduto accanto a loro, e poi concludono "perchè anche i barboni si lavano, cazzo!" "I barboni sanno tutto di questi autobus, tutte le notti, un mondo notturno, e l'universitario si è stupito... Una volta la zozza aveva freddo, allora l'ho coperta con le sue coperte, ho detto al conducente che doveva abbassare l'aria, ma lui ha detto che aveva caldo..." "Vedi, sappiamo le vie, gli incroci, tutto cazzo! Piazza Salgari... Emilio... Sandokan...""Ma è morto?" fa l'altro... "Eh, è morto da un pezzo!" "Se ricapiti sull'autobus, noi siamo qui, sempre a quest'ora...!Porta ancora un pò di vodka, così non sentiamo l'odore, e magari un haber magique!" =Risate= Arriva la mia fermata, uno dei barboni occasionali mi chiede un ultimo bicchiere di vodka(si, hanno un bicchiere occasionale da riempire all'evenienza), gli lascio la bottiglia, saluto e scendo.