venerdì 29 maggio 2009

Sobrietà

Una fitta polmonare delinea una palabile realtà, disgiunta dalle paranoie,
quelle che cerchi di soffocare, quelle che rendono inaffidabile il tuo pensiero.
Oramai non c'è più sbalzo d'umore che tenga o supposizione che valga la pena di sondare.
La linea emotiva scorre piatta con un sorriso per la luce e i colori, per il buio e per il nero.
Forse tutto questo sta perdendo di senso, e tu che sei questo, ti eclissi in una qualche produzione, in un qualche sfogo che non è mai soddisfacente e sempre parziale.
C'è un oltre, che va al di là di qui e di ora, delle persone e dei luoghi, un altrove che tutto racchiude.
Sottraendo l'importanza al circostante, per arrivare ad un momento in cui il dettaglio brilla di tutta la sua lucentezza, slegandosi però dai limiti che pone.
Sei presente in un insieme dilatato, sei sfuocato.
Sei piccolo nel grande, il dettaglio che comunque costruisce il tutto con altri infiniti dettagli, e benche consapevole di questo, non puoi che occuparti di questa unica parte microscopica.
Elimini tutto ciò che potrebbe danneggiare la tua particella, ma non nel circostante degli altri dettagli, lo fai a livello di interpretazione percettiva, così da migliorare in linea teorica l'insieme.
Tutto questo porta a niente, molto probabilmente, se non a rendere più lieve la sofferenza intrinseca della vita, a portarla il più vicina possibile a una gita al parco.Cinismo, che parte comunque da buoni presupposti.

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giovedì 21 maggio 2009

Apro il cassetto, quello delle cose vecchie.
Tiro fuori una scatola e ci sono le parti che l'apatia ha lasciato sotto la polvere, do un occhio, è tutto fermo li, immobile; rimetto apposto.
All'autogrill cerco la targhetta col mio nome: prodotto esaurito.

giovedì 14 maggio 2009

stabile

Il tempo di una sigaretta, di staccarsi dal contesto.
Ho deciso di lasciare il lavoro, di staccare, un attimo.
Le relazioni, gli impegni, il lavoro, i lavori, gli ingaggi per quello e quell'altro.
Mi sto sbattendo di qua e di la, e sono costretto, per forza di cose a farne uso, di quelle anfetamine che avanzavo da tempo nel cassetto.
Poi pillole, per calmare la pressione, sigarette, caffè, e poi caffè.
Lavoro, esco, vedo quella, poi gli amici, poi le canne, poi serata, poi è tardi, è quasi già ora di svegliarsi.
Sono sveglio, mi alzo dal letto, metto la cravatta, diversa; i vestiti sono i
soliti.
Caffè al bar, è tardi.
Il lavoro, gli ingaggi, telefona, decidi, pensa, pensa, caffè, sigaretta.
Il lavoro finisce, sigaretta, mezzi, aperitivo, salta la cena, bere, sbronza, canne, letto.
Quasi è già ora di svegliarsi, avrei dovuto scegliere un lavoro che non mi piacesse, perchè questo inizia a mangiarmi e non ce la faccio con gli orari, ma sono lì, gli ingaggi, il lavoro, le relazioni, sesso, sigaretta, caffè, poi stasera devo sentire per quella cosa, scrivere quello, cazzo, da quanto tempo è che non suono?Allora suono, poi son stanco, faccio per leggere il giornale, a righe, le vedo doppie, ed ecco che spuntano da dietro la porta gli ingaggi, le relazioni, il lavoro.
Le relazioni soprattutto, la relazione con me stesso non ho il tempo per coltivarla penso, come mi trovavo bene con me stesso.. ma esco, che sono già in ritardo, penso, ho un cedimento, caffè, caffè, -doppio grazie!-, poi son pronto, spengo la sigaretta ed eccomi a fare questa sessione serale, una birra dopo?Perchè no, ed eccomi sbronzo, che torno a casa, nel letto sogno di non svegliarmi, ma sono già sveglio, ho il rasoio in mano e sono in ritardo, mi rado di merda, esco, caffè al bar che sono in ritardo.Consumandomi mi sento un pò fortunato, mentre non dormo, mi licenzio da me stesso e mi strascico nel letto, che tanto c'è crisi, per un momento, anfetamine, poi la pillola per la pressione, sono già sveglio ed esco.

martedì 12 maggio 2009

Necessità

-La nostra condizione antropologica e filosofica occidentale, cioè, insomma, del mondo come lo intendiamo noi, ce lo giustifica-
-Lo consente, insomma, io sto cercando quel qualcosa in più, a una tot età dici, cazzo, voglio quel qualcosa in più e ti prendi, che so, un acido, non ci credo un cazzo ai riti di iniziazione, a quelle minchia di teorie che dicono che è una ricerca di riti di iniziazione, siamo in una fase molto diversa-
-Molto più semplice-
Quasi un evoluzione.
-Lo fai e basta.-
-Voglio quello e lo faccio-
-Che poi, il punto è che insomma, qui ci stanno insaccando, mi faccio un culo così per cercare di fare qualcosa e..-
-Si, insomma, paghi tasse, su tasse, senza un cazzo di garanzia..-
-E poi ti stupisci che Renzo Piano chieda soldoni se deve costruire in Italia, quando Calatrava dalle sue parti costruisce a un cazzo?Agli italiani lo tirano in culo una vita, senza agevolazioni, devono andare via per farsi un cazzo di culo e farsi valere, poi ti riconoscono, hai valore, ok, fai qualcosa per noi?Paga!So che è sbagliato e fila di merda, sotto un certo punto di vista morale, però vaffanculo, mi stai facendo pagare tutte ste tasse, agevolazioni per l'istruzione zero, mi sbatto, e poi che?Poi sarò uno di quei figli di puttana evasori fiscali ecco, fanculo, se devo farti una cosa, caga il cash!-
Anche se la cosa, sapeva bene, non la pensava così..
-Vai contro una cosa per arrivare alla fine a fargli solo del bene, questo è il punto, ed è assurdo che debba essere così, che il buon senso manchi a questo livello-
L'euforia di un poco d'alcol, al solito rendeva una discussione possibile solo in un certo contesto, completamente fuori dal contesto e aperta al quoitidiano.
-Noi alla fine ci siamo rotti il cazzo della famiglia che si svaga uscendo a comprare il gelato.-
-La ricerca è di quel qualcosa in più-
La razionalità beffa a volte, così come l'istinto.
-Insomma, non è un giustificare, ma una necessità-
-E poi comunque è anche vero che senza un soldo, ti scali anche questo dalle tue liberta, ci sei dentro eccome a sta roba.-
-Vabè, accendiamo sta canna, dai-

venerdì 8 maggio 2009

Il cielo splende generosamente, dalla collinetta possiamo vedere tutta la città, che bella questa città.
La notte cala e le luci si accendono.
La testa vuota, la mattina a mezzogiorno quando gli uccelli cantano sull'albero di fronte alla mia finestra.
Fare tutto semplice.
Che bello quando fai tutto semplice.

lunedì 4 maggio 2009

2+2=4

Usciamo, andiamo tra i fiori, nell'erba.
Il sole splende.
Il tempo di vestirsi e la pioggia sta già accompagnando il pomeriggio.
Allora dovrò vestirmi più pesante.
Capisco che i fiori necessitano di acqua, di pioggia quindi.
Non me ne faccio un problema.
Ritorno nel mio.Il mio è sempre qui che mi accopagna,
dormo molto e ho sempre voglia di dormire.
Perchè mi stanca tutto questo, sono davvero stanco.

Stanco e senza problemi, senza un umore che possa
trasparire, non sono triste, non sono felice,
non potrei definirmi neppure medio.Così oggi, così ieri.
Non ho neanche la voglia di buttare al vento la giornata,
o di impegnarla.Ma ecco che arrivano altri coinquilini,
e il mio ambiente diventa ambiente condiviso,
non posso degradare oltre, manco ne ho voglia in realtà.
Il degrado che c'è invece lo lascio, e quasi quasi mi addormento.
Poi mi raccolgo da terra e decido che è tempo di fare qualcosa,
ma cosa?Leggere scrivere, suonare, disegnare, masturbarmi?
Scarto l'ultima per la fatica, punto alla prima, o un altra, in fondo
è uguale.Nulla però di realtmente utile tipo studio o progetto, sono
in vacanza e dormo anche da sveglio, con questi dolori allo stomaco...

Bene, potrei anche smettere di scrivere, o continuare, non ha
molta importanza, è uno stralcio di tempo, così come queste ore,
uno stralcio mezzo spento, più che mezzo acceso, ma anche questo mi sbaglio,
perchè dimentico quello che penso a volte, ed ho sempre pensato che il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto sia un modo di dire sbagliato, analizza in maniera quantitativa, quando l'analisi da fare è qualitativa,
per oggi media qualità, oggi è una giornata ikea.

domenica 3 maggio 2009

Ruota senza carro

Pt.1
Ti guardo in faccia, e te la cavi sempre ridendo.
Cazzo, anche il tuo modo di truccarti è da pischellina.
Preciso, ma con tutto quel mascara e fondotinta - Ho preso il sole questo fine settimana-.
Ti guardo sinceramente, me ne frega poco o un cazzo.
Forse sarà niente, o tutto un errore del cazzo, e se sarà ti lascerà più grande
e a me più animale.
Certo è che non sarò stronzo.

Pt.2
Apro la finestra e c'è il sole anche oggi, inaspettatamente.Ho qualche problemuccio di vista, dev'essere il sesto nervo ottico, che quando sono nervoso risente della lacerazione che l'ha indebolito a 10 anni.Intanto ogni visita che faccio (una volta ogni 2 anni, quando le pare salgono a galla sul serio) mi dicono che c'ho 11 decimi, che ci vedo ottimamente.Allora inizio a pensare che siano i cannoni, il bere, il fumare i cicchi, mah, la vista è una cosa relativa.
Davvero uno svarione percettivo, fine da vedere la superficie di una pesca nel dettaglio, fino a non vedere i contorni di una canna.

Pt.3
Siamo in crisi, ma questa signori e signori è una crisi mistica, e con tanto di prestigiatore col cilindro.-Sig. Sberla, tolga la tenda-
Et voilà, i retroscena sono italiani che rubano, coperti di miele che mangiano il grasso, mentre altri in mutande guardano la tv e non si accorgono di nulla.
Il misticismo sta in questo caso nel valore dell'ipnosi.
Non sevono flauti, non servono biscioni, nè canali tv, ne giornali, non più ormai.Il valore aggiunto di questa fase di estasi generale è il non valore.
L'operazione di incantamento è già stata effettuata, ed ora il punto di vista è talmente distorto da poter quasi sfuggire alle mani degli artefici, eccolo, ha generato la crisi.
Questa è una crisi di valori, una crisi di umori.

Pt.4
Gianfranco, giova, amico Giovanardi, dai, facci fare sti due spinelli e non romperci il cazzo, che è antidemocratico con tutta la coca che c'è in parlamento.

Pt.5
Alberto, albertoooo! AA-L_bbbB-er/to
Non sono in una situazione di stallo, NON SNOO IN UNA SUITNZOAIE DI SALALTO
in una situazione, che poi non è una situazione questa, lo sai anche tu, alberto.
Questa è una situazione nel senso generale, nel senso che l'insieme di queste che erroneamente chiamo situazioni è la situazione.
Perchè l'espansione di coscienza ha un pò fallito in questo post-moderno da due soldi.Anzi, ha fallito di brutto.
Nell'individualismo espanso infatti cerco di espandere almeno la mia, di questa coscienza, così che le logiche mi lascino sempre più fuori, così per gioco, per migliorare, per creare le logiche.
Per unire questi individui espansi e fare un enorme struttura di individui sgonfiati e gonfiati dall'altro lato, gonfiati da soli però, così da dare aria a un modo che è si gonfiato, ma di fumo.
Così che le logiche vengano capite da chi crea logiche ed è degno, ed è aperto, e non finge, così che possa scartarti dalla cerchia di persone che reputo interessanti e sul livello, mia cara ex che pensi che qualche dannuccio me lo porto, e invece questo è tutto il mio flusso, è questo e basta, e non essendo in grado di capirlo, lasci scoperti i tuoi danni dentro e fuori, i tuoi limiti, e non è divertente parlare con la gente limitata.

Pt.6
Non ho mai capito quanto mi stai simpatica tu, anche se devo ammettere che ora mi stai simpatica un sacco, dai qualche gesto d'affetto, ma spero sempre di interpretare male, perchè si, sei figa per molti e me lo fai notare pure, lo so, però c'è qualcosa che non va, non so, hai un pò di pancia?
Quanto sono superficiale su certi fronti.No, non penso che rimarrò a dormire a casa tua.
SI cazzo, fondamentalmente ti scoperei.Però poi basta.Non ti voglio attaccata al cazzo.Insomma, una volta, dopo una boccia di vino, si può fare.QUesto è il punto, non mi interessa il tuo sentimentalismo, che hai le giornate quasi tutte libere, e anche se trovo tenere la tua sbronza in casa da sola, perchè sono le prime e hai la mia età, il limite tra tenerezza e pena è davvero lieve, e a volte coincidono.E se ti trattavo con la lama, perchè ci senti così adesso?Ma il dubbio, il fatto di potersi sbagliare non sbilancia.

Pt.7
A te invece non è che ti abbia dato tutta questa spinta, insomma, la meni che hai due anni in più, e mi rompi il cazzo perchè ti guardo, poi mi chiami poi ti do buca, poi parlo un inglese dimmerda eppure ci vediamo e stiamo insieme giornate e sere a parlare.Sei qualcosa di bello da un lato e un paio di belle tette dall'altro.La cosa potrebbe coincidere sai?Ma non sorridiamo più, davvero.

Pt.8
Questo è l'extempore, un lavorone, ci muoviamo in motorino con le nostre riviste prese al salone, si, siamo della stampa, per chi non ci conosce.E mentre le scuole private qui hanno i loro privelegi, noi entriamo con l'astuzia e i sotterfugi, tra sfattanza, canne e sbronze e notti in bianco, caffè e aperitivi; l'aria professionale sembra esserci sempre, merito dello sguardo concentrato, macchina fotografica, videocamera e blocchetto stile stampa.Oltre alle occhiaie di chi non ha tempo da perdere.
In uno stand della gente vicino sente un mio discorso "E' meglio scrivere tutto quello che ci serve subito, prima di essere completamente sbronzi, abbiamo un oretta e mezzo massimo" e il tizio prima snobbante, sorride quando butto il discorso più dal punto di vista giornalistico accorgendomi che mi ascolta.
La nostra ricerca è nel sogno del design del postmoderno, vissuto intensamente, e anche se i risulatati grafici sono stati quel che sono( avrebbero necessitato di lucidità a tratti) la ricerca concettuale ha colto l'alterata percezione del salone.Il risulatato comunque è piaciuto molto, e lei coi suoi due compassi d'oro è piuttosto affidabile.Ci da un consiglio per una scritta:"Fatevi gli ultimi giorni di salone, prendetevi un paio di sbronze, poi ridategli un occhio, il genio ha bisogno di una pausa".Sappiamo tutti e due che intende i genio nel senso ampio di creazione generale umana e ci guardiamo pensando alle imperfezioni del nostro lavoro, insoddisfatti, per quanto ci riguarda.

Pt.9
Sono le ore tre del mattino, a fare roba per il gruppo di economia, esame ambiente, studio a livello molto blando, nella tana della verde, passano amicizie e ci troviamo fumanti.
Parte un video in webcam, e la ragazza è vestita da soldato, fa il piantone cazzo, no, dico!, il piantone!Scoppio a ridere e cado per terra, non riesco a dirlo.. non ci riesco.. -le le..- -le piante-
-Coprile, coprile!-
E' incredibile cosa possa fare la gente, -Si, sarà anche militare, ma è sfigata quanto le altre ragazze-Mi fa lui.Ore 5.
E dopo aver dormito vestito, col sudore a mo di collante tra la pelle e il cotone, ecco che sono a dare il mio fottuto esame, ed ecco che va per il verso giusto, credo, anche se la troia mi fissa, e avrei potuto far meglio se, se.. magari sono sul 18 scarso quando questo era un esame che prendi trenta al volo, pensa te, e aspetto per presentare sto fottuto lavoro da economi, e mi scazzano i tempi di presentazione, e alza la scritta tre minuti quando attacco io, e fanculo, mancano tre persone e il punto di vista più importante, tra l'altro; quindi stacco in fretta, ma lo scialo è già stato fatto, e mille scazzi, e vabè, è andata come è andata, e no, grazie, non ho soldi, non posso fare aperitivo ora, mi sa che vado a letto che sono a pezzi, e invece -Pronto?-, si dai cara, vieni a cena da me.Grazie per il vino, a questo punto usciamo, andiamo a bere.

Pt.10
concludendo, concludo e non rileggo, perchè in sto periodo sento odore di marcio, e sono io, perchè è un flusso e non si rimettono apposto i flussi, perchè mi sono accorto che manca troppa roba e non ho voglia di integrare, perchè è parziale, così come gli elenchi.Perchè è bieco e superficiale, perchè in fondo è per uno schermo che è una superficie piatta, e sono già abbastanza dispersi gli eventi.Forse è per questo che in questo periodo navigo e non mi faccio sub.Anche se entra tanta di quell'acqua, e i naviganti affogano, i sub invece fanno per stare sotto di base.
Insomma, mi trovo perso con un blocchetto di frasi, di schizzi brutti, di fumetti pessimi, con canzoni mezze da rimettere sul pc, iscritto a concorsi, e il tempo mi vola tra quelli che chi non ne fa chiama sballi.Ora c'è bisogno di un periodo dove rimettere tutto in ordine, ecco tutto.O trovare lo spazio per rimettere apposto in questi spazi di disordine, generando disordine da un lato e riordinando dall'altro.

sabato 2 maggio 2009

Lacerare

Mentre dall'interno dello stomaco giungono ai nervi segni di lacerazione, ecco che puoi sentire qualche fitta.
Alcol e cattiva alimentazione.
Intanto viene logico pensare che questa situazione deve cambiare ritmo, rallentare.
Negli ultimi mesi ha preso sempre più piede, fino alla quotidianeità.
Mentre mi trovo tra frequentazioni inconsuete per quanto mi riguarda (ma socialmente più nella norma di quanto potrebbero essere quelle che reputerei consuete e che preferisco), svolgo ad occhi aperti il compito di immaginare la mia festa ideale.
Non è una di quelle megadiscoteche.La mia è una festa dove il sottocassa è onnipresente, dove i sorrisi sono diffusi e i buttafuori non possono entrare.
Scorre i ragazzi dello zoo di berlino sullo schermo e penso che sia proprio un film di propaganda antidroga; con incongruenze, per la poca parte che riconosco nel reale, legate ai trip.
Il suo compito però lo svolge al meglio.
Con violenza intanto la situazione delle mie giornate è sfociata in un lacerato consueto domani.