Nel baretto in fondo alla strada non c'era molta gente, tutti gli abitanti del villaggio concordavano che se c'era da farsi una bevuta era molto meglio il bar centrale, se qualcuno volevo al massimo c'era la fiaschetteria o l'enoteca, certo, queste due erano un pò più chic, quindi il bar centrale andava per la maggiore.
Nel baretto in fondo alla strada ci andavano solamente quelli che abitavano lì nella zona o i contadini che tornavano dai campi.
In un paese così piccolo c'erano solo due bar, anche se bere non era affatto disprezzato.
Insabbiare quello che accadde in quel baretto un pomeriggio di maggio non fu difficile per l' autorità pastorale del luogo, se ci andavano poche persone di sera, pensate di pomeriggio.
Un uomo che non si era mai visto nel villaggio, quel pomeriggio, entrò nel localetto con fare cordiale e ordinò una birra scura.
Il vecchio al banco sorseggiò il suo mirto e iniziò a spillare.
"Sa che qui da queste parti sta per accadere una cosa memorabile signore?"Chiese il tizio.
"Che cosa?"Gli diede spago il vecchio alcolizzato, abituato ai discorsi degli ubriaconi.
"Vede, questo pomeriggio darò la dimostrazione che dio non esiste, che tutto viene creato per caso, e che è il caso, una volta avvenuto a prendere un posto nella storia del mondo e a far si che ci siano tutte le conseguenza e il senso, e tutto."
Il vecchio pareva poco divertito dal discorso apparentemente filosofico esistenziale del tizio, diede un occhiata al ragazzetto di tredici anni che faceva le pulizie nella rispettabile bettola e il ragazzino intese che anche se avrebbe potuto farsi due risate sulle stronzate del tizio, non poteva di certo smettere di spazzare il pavimento.
"Posso dare una dimostrazione di ciò che sostengo in maniera scientifica, vede, mi basta ordinare una grappa alla mela, ne avete?"
"Certo, certo!Ecco qua.."
Il tizio si mise a fare delle cose strambe con le due bevande alcoliche, poi chiese un bicchiere di vino rosso, disse che non importava la qualità, poi un bicchiere di bianco, e continuò coi suoi semplici ma apparentemente insensati intrugli, il vecchio lo guardava e tutto gli sembrava sempre più chiaro, i suoi occhi da sconfortati passarono a increduli, stupefatti e infine si illuminarono di una luce che solo chi ha capito il mondo può avere nella retina.
Il tutto era così semplice e chiaro, si poteva fare con qualunque cosa, i materiali usati non importavano, quel forestiero aveva creato la vita, la creazione, aveva spiegato come solo il caso potesse fare certe cose e che dio non c'entrava proprio nulla, non esisteva affatto, che quelle cose le aveva si fatte il forestiero, ma il modo di farle era la dimostrazione che avrebbe potuto non farle nessuno, una cosa che non si può spiegare a parole, bisognerebbe solo vederla per capire, era la prova concreta della non esistenza di Dio.
Il bambino guardando la creazione del forestiero corse dal parroco del villaggio e disse che la religione era fortemente in pericolo, il bambino non aveva visto il procedimento, ma solo il risultato.
"Ho scoperto queste cose in un campo qua vicino, mi si era quastata la macchina per caso e il caso stesso mi ha indotto a questa formidabile scoperta"Disse al vecchio il forestiero.
Sorseggiando il suo mirto il vecchio non proferì parola e rimase con uno sguardo seriamente allucinato.
Nel frattempo erano arrivati il parroco e il bambino al baretto e stavano ascoltando.
"Oh, padre, sto per sgominare la vostra religione!Vede, basta con queste credenze popolari, ho la dimostrazione che non c'è motivo di credere in nessun dio!La mia scoperta ci porterà a uno stadio intellettuale di gran lunga più moderno dell'attuale, guardi..."
Chiese ingredienti diversi al vecchio e ricompì l'esperimento.Il prete disse al bambino di girarsi e non guardare il demonio.Il vecchio invece rimase lì a guardare.
Il prete si vide cadere tutta la sua religione in un boccale di lager, iracondo prese lo sgabello dal banco e con botte sempre più violente sulla testa del forestiero lo uccise.
Il vecchio rimase con lo sguardo atterritto e non si mosse più, rimase lì, fermo.
Il prete disse al vecchio che non sapeva cosa gli era preso, che doveva aiutarlo, ma il vecchio guardava fisso, seduto e appoggiato al banco con lo sguardo fisso.Era morto d'infarto.
Il padre si sentì sollevato, un testimone in meno.In quanto al bambino, gli disse che quell'uomo venuto da fuori era il demonio, il demonio che avrebbe distrutto il mondo nel quale vivevano lui e i suoi genitori, e doveva aiutarlo a nascondere il corpo di quel diavolaccio una volta per tutte, perchè ne andava della sua stessa vita.
I bambini credono alle favole.Il bambino obbedì e aiutò il prete a portare il corpo alla vettura guasta nel campo, finsero un incidente con esplosione di serbatoio e carbonizzato il corpo tutto svanì con lui.
Il Don sapeva in cuor suo che sarebbe stato pressochè impossibile che qualcuno scoprisse di nuovo una cosa simile.Il bambino non disse niente a nessuno.Il vecchio morto d'infarto morì con la verità.
Quella stessa domenica, mentre celebrava la sua ormai grande farsa della messa, non poteva fare a meno di guardare quella croce, quei due pezzi di legno.Per tutta la sua vita non avrebbe più visto il crocifisso di Gesù Cristo, solo due semplici pezzi di legno.Iniziò a bere, a bere molto.Pensava a tutte le cose buone che la religione aveva fatto e al pericolo che lui stesso costituiva, fu per questo motivo che dopo aver confessato il bambino, un caldo giorno di luglio, gli disse che se ne sarebbe andato, se ne sarebbe andato perchè così era giusto.
Il prete si recò sul monte più alto della sua regione, senza documenti di riconoscimento, carico di esplosivo.Fù così che scomparì per sempre, col suo inconfessabile secreto, scomparì in mille piccoli pezzi.